tag:blogger.com,1999:blog-56117117043108099532024-03-16T19:52:35.843+01:00Preferisco il paradisoIl blog di Pippo CoriglianoPippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.comBlogger596125tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-87233837427181020642024-01-30T19:21:00.002+01:002024-01-30T19:21:15.947+01:00centenario Opus Dei<p> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Nel 1928 l’Opus Dei compirà cento anni dalla sua fondazione. Non so se ci sarò allora ma certamente il momento è adatto ora per ringraziare il Signore per la meraviglia dello spirito dell’Opera. Tutti sappiamo cosa vuol dire essere cristiano, ma fino ai giorni nostri era radicata la convinzione che soltanto alcuni dovevano vivere di fede: i sacerdoti, le suore, gli ordini religiosi, gli addetti alle faccende del culto… Il merito di San Josemaría Escrivá è stato quello di cambiare la mentalità e di ricordare a tutti indistintamente che erano chiamati ad essere veri cristiani, cominciando a vivere un nuovo stile di vita coerente con la fede. Ecco che il lavoro di ogni giorno, gli impegni familiari e tutte le occupazioni del cristiano comune sono diventate occasioni per vivere le virtù con lo stesso impegno dei religiosi nei loro conventi. Tutte le circostanze sono occasioni di amore per Gesù, anche le più apparentemente banali. A ben pensarci questa è una rivoluzione epocale e chi è portatore di questo messaggio ha una bella responsabilità: deve essere santo e diffusore di santità.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">Tutte le realtà cattoliche del nostro tempo partecipano di questo messaggio ma in particolare l’Opus Dei ha questa finalità. Nessuno può sentirsi esente dalla chiamata a vivere una fede radicata nella vita di ogni giorno. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">Tutte le istituzioni della Chiesa sono esposte al pericolo della banalizzazione del loro messaggio. Solo la Chiesa nel suo insieme non conosce invecchiamenti e continuamente si rinnova. Il nuovo anniversario può costituire per l’Opus Dei un rinnovare il fervore che il Fondatore ha trasmesso. I tempi passati non sono un ricordo destinato a sbiadirsi ma un incentivo a mantenere sempre viva questa grande novità: la nostra vita, che forse avevamo creduto normale e quasi banale, è invece un’occasione di rinnovare continuamente il nostro amore. Pensavamo alla vita ordinaria come luogo d’abitudine e invece ci troviamo davanti alla necessità di lasciare ben chiaro un solco di amore. Tutti noi possiamo immaginare come sarebbe stata la nostra esistenza senza il messaggio dell’Opera, e invece ecco che siamo genialmente costretti ad essere persone uniche e irripetibili perché innamorate. Ognuno di noi si sente inadeguato ma il nostro cammino è sostenuto dal vento dello Spirito Santo che fa di noi persone tutt’altro che banali e prevedibili. Banali e prevedibili saremmo stati noi se ci fossimo adagiati alla vita di sempre. Invece no: ogni giorno è una nuova battaglia da combattere assieme a Gesù.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">Mi sono trovato a vivere in prima linea il cinquantesimo di fondazione dell’Opus Dei. Le circostanze erano speciali: nostro Padre era morto il 26 giugno del 1975 mentre il cinquantenario cadeva tre anni dopo, nel 1978. Era ancora vivo e attuale il ricordo delle promesse fatte a nostro Padre che desiderava per noi una maggiore vivacità apostolica e, proprio nel 1975, c’era stato un fiorire di vocazioni all’Opera che continuò negli anni successivi. Era chiaro che un anniversario come il cinquantesimo doveva significare un maggiore impegno nella preghiera e nell’apostolato e così fu. Penso che anche il centenario debba avere questo motivo di fondo: preghiera e apostolato che sono il manifestarsi della vita spirituale del cristiano. Perciò ben vengano le idee di rinnovamento di questo o quell’aspetto del nostro spirito ma la sostanza non muta. Anime! Anime di apostoli, Signore, sono per te, per la tua gloria! Ripeteva nostro Padre.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">In particolare il Fondatore dell’Opera insisteva sulla necessità di svolgere un’intensa attività con i giovani che lui chiamava “opera di san Raffaele”. Ecco come si esprimeva:<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 6pt 0cm 0.0001pt;">“<i>Molte volte vi ho fatto notare, figli miei, che non abbiamo realizzato nessuna iniziativa nostra senza che sia stata preceduta, accompagnata e seguita dall’opera di San Raffaele. E’ un fatto vitale! Non solo perché è in sé un apostolato splendido, ma perché abbiamo il desiderio di aumentare il numero di fratelli in questa gran famiglia. Per questo dobbiamo rivolgerci ai giovani per dargli i criteri per la vita spirituale e ascetica e gli sia così più facile ricevere la chiamata di Dio. Figli miei questo è per noi così necessario come la respirazione! Se no soffochiamo, non è possibile vivere. Siamo una famiglia cristiana e quello che non possiamo fare è chiudere le fonti della vita… Questo è il nostro cammino e non ce n’è un altro. Insistete nella vostra orazione personale che il Signore vi faccia comprendere e amare questa realtà; insegnatelo ai vostri fratelli e sorelle. Dobbiamo chiedere alla Santissima Vergine e ai Patroni di questo lavoro – San Raffaele e San Giovanni Apostolo – l’aiuto del Cielo perché tutti noi comprendiamo la necessità urgentissima e assoluta, senza alcun tipo di eccezione, di cominciare e continuare – senza soluzioni di continuità, senza una pausa – questo lavoro apostolico, che è fondamentale e deve riunire tutte le condizioni di un buon fondamento…</i>” (Meditazione del 5.3.63)<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-50911285325649402062024-01-14T16:48:00.004+01:002024-01-14T16:51:17.930+01:00Alfonso<p><span style="font-size: medium;"> <span face="Calibri, sans-serif">Il mio incontro con Sant’Alfonso è stato apparentemente casuale. C’era in casa un libro “Il Santo dei secoli dei lumi” edizione Città Nuova scritto da un francese e l’ho letto, attratto anche dalla napoletanità del Santo. Mi piacque tanto che ne feci un documentario. Successivamente l’editrice Ares mi ha chiesto di scrivere un libro breve sull’argomento e così sono passato dalle tre pagine del testo del documentario alle 150 del libro “breve”. Un caso di lievitazione scrittoria perché un conto è scrivere un libro, in cui si pensa a una architettura globale del testo, un conto è aggiungere pagine a uno scritto già esistente: viene fuori un grosso articolo giornalistico.</span><span face="Calibri, sans-serif"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Strada facendo, anzi strada scrivendo sono passato da una stima per il mio illustre concittadino ad una considerazione affettuosa del personaggio, arrivando ora ad una specie di affetto sconfinato. Sant’Alfonso mi piace proprio e mi risulta sempre più incomprensibile come mai sia così poco conosciuto nella stessa Napoli. Probabilmente il motivo sta negli aspetti così numerosi della sua personalità che è difficile elencare. Consiglio questo librettino che ha il gran pregio di essere breve. Fa bene all’anima e mette di buon umore.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: medium;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><img height="290" src="blob:https://www.blogger.com/55d416f4-6d9d-4cff-a2c8-bd6c63cdfb0f" v:shapes="Immagine_x0020_1" width="400" /><o:p></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-49469307084506014842024-01-05T19:56:00.002+01:002024-01-05T19:57:14.179+01:00mortificazioni<p><span style="font-size: large;"> <span face="Calibri, sans-serif">Mi hanno parlato delle “piccole mortificazioni” quando ho aderito all’Opus Dei. E’ una pratica cristiana costante che consiste nel contrariare la propria volontà o i propri gusti in piccole cose, come rimandare di bere o mangiare qualcosa, oppure mettere in ordine ciò che è lievemente in disordine, oppure saper star zitto quando un intervento può ferire qualcuno e così via. Ho tentato di mettere in pratica il consiglio lungo la mia vita ma ultimamente ho fatto una piccola scoperta che può apparire infantile o di poco conto. Non penso alla mortificazione ma mi dico: faccio questo piccolo piacere a Gesù. Questo cambiamento di prospettiva può apparire insignificante ma mi aiuta molto. Mi ritrovo lungo la giornata a fare diversi atti di affetto per Gesù con in più un pizzico di allegria. Non penso che devo sopprimere un desiderio ma che faccio qualcosa di gradevole per il Signore e per me.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Agli occhi di una persona un po’ scettica può sembrare una sciocchezza ma ritrovo sempre che il cristianesimo “funziona” quando lo vivo da bambino. D’altra parte il consiglio di Gesù è proprio quello di diventare “piccolo come un bambino” (Matteo 18,4).<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Volevo rendere partecipe chi legge di questa piccolissima scoperta.</span><o:p></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-81018275502291188412023-12-23T11:41:00.002+01:002023-12-23T11:41:18.357+01:00Quanno nascente ninno<p> </p><style class="WebKit-mso-list-quirks-style">
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</style><h1 style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-size: 14pt; font-weight: normal;"> </span></h1><p style="font-size: medium; margin-bottom: 0.0001pt; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-size: 14pt;">Alfonso ha scritto e musicato una trentina di canzoni spirituali fra cui eccelle <i>Quanno nascette ninno. (</i>Ne ha fatto una riduzione breve con cambiamenti: Tu scendi dalle stelle.) Il testo in napoletano è molto vivace e lo compose, lo cantò e lo insegnò per la prima volta a Nola nel dicembre del 1754. La canzone ha un tono di festa e rappresenta il gaudio generale per la nascita di Cristo. E' utile per una meditazione natalizia.<o:p></o:p></span></p><h1 style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-size: 14pt; font-weight: normal;"> </span></h1><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Quanno nascette Ninno a Bettlemme<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Era nott'e pareva miezo juorno.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Maje le Stelle - lustre e belle Se vedetteno accossí:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E a cchiù lucente<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Jett'a chiammà li Magge all'Uriente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">De pressa se scetajeno l'aucielle<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Cantanno de na forma tutta nova:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe 'nsí agrille - co li strille,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E zombanno a ccà e a llà;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">È nato, è nato,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Decevano, lo Dio, che nc'à criato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co tutto ch'era vierno, Ninno bello,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Nascetteno a migliara rose e sciure.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe 'nsí o ffieno sicco e tuosto<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che fuje puosto - sott'a Te,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Se 'nfigliulette,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E de frunnelle e sciure se vestette.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">A no paese che se chiamma Ngadde,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Sciurettero le bigne e ascette l'uva.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ninno mio sapuritiello,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Rappusciello - d'uva - sì Tu;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ca tutt'amore<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Faje doce a vocca, e po 'mbriache o core.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">No 'nc'erano nnemmice pe la terra,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">La pecora pasceva co lione;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co' o caprette - se vedette<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">O liupardo pazzeà;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">L'urzo e o vitiello<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E co' lo lupo 'npace o pecoriello.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Se rrevotaje nsomma tutt'o Munno,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Lu cielo, a terra, o mare, e tutt'i gente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Chi dormeva - se senteva<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">'Npiett'o core pazzeà<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe la priezza;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E se sonnava pace e contentezza.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Guardavano le ppecore i Pasturi,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E n'Angelo sbrannente cchiù d'o sole<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Comparette - e le dicette:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">No ve spaventate no;¶<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Contento e riso¶<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">La terra è arreventata Paraviso.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">A buie è nato ogge a Bettalemme¶<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Du Munno l'aspettato Sarvatore.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Dint'i panni o trovarrite,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Nu potite - maje sgarrà,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Arravugliato,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E dinto a lo Presebbio curcato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">A meliune l'Angiule calate<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co chiste se mettetten'a cantare:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Gloria a Dio, pace'n terra,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Nu cchiù guerra - è nato già<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Lo Rre d'amore,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che dà priezza e pace a ogni core.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Sbatteva o core mpietto a ssi Pasture;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E l'uno 'nfaccia all'auto diceva:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che tardammo? - Priesto, jammo,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ca mme sento scevolí<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe lo golìo<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che tengo de vedé sso Ninno Dio.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Zombanno, comm'a ciereve ferute,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Correttero i Pasture a la Capanna;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Là trovajeno Maria<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co Giuseppe e a Gioja mia;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E 'n chillo Viso<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Provajeno no muorzo e Paraviso.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Restajeno 'ncantate e boccapierte<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe tanto tiempo senza dì parola;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Po jettanno - lacremanno<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Nu suspiro pe sfocà,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Da dint'o core<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Cacciajeno a migliara atte d'amore.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co a scusa de donare li presiente<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Se jetteno azzeccanno chiano chiano.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ninno no li refiutaje,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">L'azzettaje - comm'a ddí,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ca lle mettette<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Le Mmane 'n capo e li benedicette.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Piglianno confedenzia a poco a poco,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Cercajeno licenzia a la Mamma:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Se mangiajeno li Pedille<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Coi vasille - mprimmo, e po<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Chelle Manelle,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">All'urtemo lo Musso e i Mascarielle.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Po assieme se mettetteno a sonare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E a cantà cu l'Angiule e Maria,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co na voce - ccossí doce,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che Gesù facette: ah aah...<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E po chiudette<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Chill'uocchie aggraziate e s'addormette.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">La ninna che cantajeno mme pare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ch'avette a esse chesta che mò dico.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma nfrattanto - o la canto,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Mmacenateve de stà<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co li Pasture<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Vecíno a Ninno bello vuje pure.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">"Viene suonno da lo Cielo,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Vien'e adduorme sso Nennillo;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe pietà, ca è peccerillo,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Viene suonno e non tardà.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Gioia bella de sto core,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Vorria suonno arreventare,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Doce, doce pe te fare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ss'uocchie bell'addormentà.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma si Tu p'esser'amato<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Te si fatto Bammeniello,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Sulo amore è o sonnariello<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che dormire te po fa.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ment'è chesto può fa nonna,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe Te st'arma è arza e bona.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">T'amo, t'a... Uh sta canzona<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Già t'ha fatto addobeà!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">T'amo Dio - Bello mio,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">T'amo Gíoja, t'amo, t'a...<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Cantanno po e sonanno li Pasture<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Tornajeno a le mantre nata vota:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma che buò ca cchiù arrecietto<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Non trovajeno int'a lu pietto:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">A o caro Bene<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Facevan' ogni poco ò va e biene.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Lo 'nfierno sulamente e i peccature<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ncocciuse comm'a isso e ostinate<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Se mettetteno appaura,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pecchè a scura - vonno stà<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Li spurtegliune,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Fujenno da lo sole li briccune.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Io pure songo niro peccatore,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma non boglio esse cuoccio e ostinato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Io non boglio cchiù peccare,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Voglio amare - voglio stà<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Co Ninno bello<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Comme nce sta lo voje e l'aseniello.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Nennillo mio, Tu si sole d'amore,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Faje luce e scarfe pure o peccatore<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Quanno è tutto - niro e brutto<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Comm'a pece, tanno cchiù<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Lo tiene mente,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E o faje arreventà bello e sbrannente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma Tu mme diciarraje ca chiagniste,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Acciò chiíagnesse pure o peccatore.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Agg o tuorto - haje fosse muorto<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">N'ora primmo de peccà!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Tu m'aje amato,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">E io pe paga t'aggio maltrattato!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">A buje, uocchie mieje, doje fontane<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Avrite a fa de lagreme chiagnenno<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Pe llavare - pe' scarfare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Li pedilli di Giesù;<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Chi sa pracato<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Decesse: via, ca t'aggio perdonato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Viato me si aggio sta fortuna!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Che maje pozzo cchiù desiderare?<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">O Maria - Speranza mia,<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ment'io chiango, prega Tu:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Penza ca pure<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: medium; text-align: justify; text-indent: 1cm;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Si fatta Mamma de li peccature.<o:p></o:p></span></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-45739264154593039662023-12-23T11:09:00.006+01:002023-12-23T11:21:10.167+01:00Scende dalle stelle<div class="page" title="Page 1"><div class="section"><div class="page" title="Page 1"><div class="section"><img alt="page1image62179856" height="0.650000" src="blob:https://www.blogger.com/7e325fa0-a609-4c0a-aaf2-8263a3b4fdf9" width="28.650000" /><div class="section" style="background-color: white;"><div class="layoutArea"><div class="column"><p><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">«Sant’Alfonso ha coniugato il buonumore, la tenerezza, l’accoglienza verso tutti, soprattutto i più umili, con una grande intelligenza nel giudicare i comportamenti. Chi lo conosceva era colpito soprattutto dal fatto che sapesse voler bene, e infatti grazie a lui la confessione è cambiata, da tribunale severo, a luogo della misericordia» (dalla </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Prefazione </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">di Costanza Miriano).</span></p><p><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">Tra i più nobili dei santi per il suo lignaggio, ma nello stesso tempo il più radicale nel dedicarsi ai più poveri dei poveri, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1797) è figlio del comandante della flotta da guerra partenopea, avvocato apprezzato, teologo, vescovo, infine santo e Dottore della Chiesa. Pare che fosse di costante buon umore (altrimenti che napoletano sarebbe?), capace fino alla fine di sdrammatizzare i malanni più fastidiosi. È co- nosciuto ancora oggi per le sue opere e le sue canzoni, tra cui </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Tu scendi dalle stelle</span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">.</span></p><p><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-weight: 700;">Pippo Corigliano </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">sul suo profilo Twit- ter si presenta come «un ingegnere pre- stato alla comunicazione». È stato, infat- ti, per molti anni, il portavoce dell’Opus Dei in Italia. I suoi libri sono pubblicati da Mondadori: </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Preferisco il Paradiso</span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">, </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Un lavoro soprannaturale</span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">, </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Quando Dio è con-</span></p><p><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">tento</span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">, </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Siamo in missione per conto di Dio </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">e </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Il cammino di san Josemaría</span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">. Per Ares ha pubblicato in due volumi </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt; font-style: italic;">Cartoline dal Paradiso. La speranza oltre la crisi </span><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">(2014 e 2017).</span></p><p><span style="font-family: BookAntiqua; font-size: 12pt;">pp. 120 € 12</span></p></div><div class="column"><p><span style="color: #003d66; font-family: CenturyGothic; font-size: 16pt;">Pippo Corigliano</span></p><p><span style="color: #003d66; font-family: CenturyGothic; font-size: 16pt; font-weight: 700;">Alfonso Maria de’ Liguori</span></p></div></div><img alt="page1image62180304" height="90.309000" src="blob:https://www.blogger.com/6185b8f7-5932-4836-a854-d49d10917d42" width="73.701000" /> <img alt="page1image46078048" height="48.096000" src="blob:https://www.blogger.com/4f7c9751-5474-4185-85e7-e489b8bd5cf9" width="101.761000" /> <img alt="page1image46078464" height="34.825000" src="blob:https://www.blogger.com/62b802b8-8462-4966-a6c2-c88fbcace8cd" width="17.325000" /></div><div class="layoutArea"><div class="column"><p><span style="color: grey; font-family: Humanist531BT; font-size: 10pt; font-weight: 700;">Edizioni Ares</span></p></div></div><img alt="page1image62180864" height="36.825000" src="blob:https://www.blogger.com/f2e59a3c-9707-44e2-b155-991cdefd734d" width="17.325000" /> <img alt="page1image62181424" height="202.897000" src="blob:https://www.blogger.com/b7b80e39-f1ed-4f55-8ca1-4328745ab8ef" width="198.425000" /> <img alt="page1image62181536" height="28.650000" src="blob:https://www.blogger.com/597f238e-e4d6-478f-a4d7-5b9cd16cfe3f" width="0.650000" /> <img alt="page1image62181312" height="28.650000" src="blob:https://www.blogger.com/abc8f5eb-d8b6-4f9e-a34a-d81d58914c28" width="0.650000" /><div class="layoutArea"><div class="column"><p><span style="color: #003d66; font-family: CenturyGothic; font-size: 20pt;">Pippo Corigliano</span></p><p><span style="color: #003d66; font-family: CenturyGothic; font-size: 50pt; font-weight: 700;">Alfonso Maria </span><span style="color: #003d66; font-family: CenturyGothic; font-size: 55pt; font-weight: 700;">de’ Liguori</span></p><p><span style="color: #ad9841; font-family: CenturyGothic; font-size: 20pt; font-style: italic;">Il più napoletano dei santi<br />il più santo dei napoletani</span></p></div></div><img alt="page1image62181760" height="0.650000" src="blob:https://www.blogger.com/9e7c18bd-5802-4e5d-8976-0808bd0efb08" width="28.650000" /></div><div class="section"><div class="layoutArea"><div class="column"><p><span style="font-family: ArialMT; font-size: 8pt;">copertina corigliano alfonso de liguori stesa_Layout 1 16/11/2023 15:08 Pagina 1</span></p></div></div></div></div></div></div>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-2021163204243025652023-12-14T16:39:00.002+01:002023-12-14T16:39:32.163+01:00Un'opera di Dio<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ho sempre ripetuto che il Fondatore dell’Opus Dei non trovava il nome adatto per la sua iniziativa finché un amico gli chiese: “Come va quest’opera di Dio?”. Ecco pensò: il nome giusto è “Opera di Dio” cioè “Opus Dei”. Ultimamente mi son trovato a riflettere su quest’episodio. La difficoltà a trovare il nome derivava dalla missione dell’Opus Dei che non ha altro fine che fare incontrare l’anima con Dio. Non ci sono attività specifiche nell’Opera: l’unico fine è quello. Prima di conoscere l’Opera avevo un’idea approssimativa dell’incontro con Dio, ora una cosa l’ho capita: l’unica cosa che conta è quell’incontro. Naturalmente tante istituzioni hanno un fine analogo, ma nel caso dell’Opus Dei è unico: perciò non è facile spiegarlo a chi non è dentro le questioni di fede.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Quando mi fu proposto di aderire all’Opera nel celibato non m’inquietai più di tanto. Non era la strada per me, pensavo, perché ero fidanzato e avevo fatto già progetti di matrimonio, pur avendo solo diciotto anni. Ma ci fu una meditazione su una parabola di Gesù. Tutte le parabole sono belle ma questa ha un fascino sorprendente, almeno per me. Un uomo viene lasciato per strada, ferito dai briganti. Passa un sacerdote e non si ferma, passa uno della tribù sacerdotale di Levi e nemmeno lui si ferma. Passa un samaritano cioè uno DA CUI NON CI SI ASPETTA NULLA DI BUONO, cioè uno come me: e lui si ferma ad aiutare. E’ stato un colpo: qualcosa si è spezzato e ho deciso di dire di sì al Signore dedicandoGli la vita intera. L’incontro con Dio è quello che conta e in ogni anima assume il suo connotato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><a href="http://pippocorigliano.blogspot.com/"><span style="color: blue; font-family: Helvetica;">http://pippocorigliano.blogspot.com</span></a><span style="font-family: Helvetica;"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;">wikipedia Pippo Corigliano<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhyy7fXQkNxjbjfrupg-quXvn5IEKLjk4h-5ujI1Zh9d1HBTPBpilztqOrfhGrq7slxcqiS5f7IUO_wLee7NCOmzxQ07uoHq2_Wup_He3jYB7nlxO64Y4QD9mmVkNG5wBApFmSg-TK3CMMZ_Hzza5BeWL_euAdvi9CNK1ocTpaHH2HJGfUkV8ljIfaWBx8m" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="356" data-original-width="478" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhyy7fXQkNxjbjfrupg-quXvn5IEKLjk4h-5ujI1Zh9d1HBTPBpilztqOrfhGrq7slxcqiS5f7IUO_wLee7NCOmzxQ07uoHq2_Wup_He3jYB7nlxO64Y4QD9mmVkNG5wBApFmSg-TK3CMMZ_Hzza5BeWL_euAdvi9CNK1ocTpaHH2HJGfUkV8ljIfaWBx8m" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-7696663904010439602023-11-22T21:50:00.001+01:002023-11-22T21:50:15.766+01:00Contento<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ho già scritto sul buon umore del cristiano ma mi sembra utile ritornare sull’argomento perché forse è più importante di ciò che appare. Scrivo ”forse” per correttezza ma non ho dubbi.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Stare contenti è essenziale per il cristiano perché così si dimostra consapevole del gran contenuto della grazia di Dio: “contento” viene da contenere.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"> Perciò mi sembra importante partecipare alla santa messa quotidiana, o almeno frequente, con la relativa comunione. E’ il mezzo a nostra disposizione per essere meno indegni del favore di Dio. Non siamo mai degni di ricevere il Signore. Ogni giorno mi sembra più evidente, ma Dio tutto può e così, malgrado tutto, lo riceviamo. Stare uniti a Gesù durante la giornata è il programma di vita che ci tocca. Gesù stesso ci aiuta ma la battaglia resta aperta. Ci sono alcuni appuntamenti che servono per risvegliare il mio desiderio: per esempio il mezzogiorno con l’Angelus oppure la lettura del Vangelo e di un libro “spirituale”; l’esame di coscienza la sera o un tempo di meditazione alla presenza di Dio nel pomeriggio. Ciò nonostante arrivo alla sera insoddisfatto. Naturalmente sarebbe sciocco desiderare di essere “soddisfatto”, però si può fare di più senza essere eroi, come diceva quel tale. Cospargere la giornata di altri piccoli appuntamenti: questa è la strada. Stare contenti è il sintomo che la stiamo percorrendo, o quasi…<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;"><a href="http://pippocorigliano.blogspot.com/"><span style="color: blue;">http://pippocorigliano.blogspot.com</span></a><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;">wikipedia Pippo Corigliano<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhGppuBwHQJRKlgDYXj6hCo9sA8id2bMC0hU84L_uwtl8CzcEDmboDKo0TqaFZc2dIn5IqOIirDCBewMUSsGRV5JxlEUTSS-E2pEbm34xEqyI19Wqa3kVemztRb09DrxElqTPHd8MC1pfkmy4sWEtxGum78ApRdT34JjKXqgeEXq_dKwztLPpOoftxjpMNC" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="187" data-original-width="270" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhGppuBwHQJRKlgDYXj6hCo9sA8id2bMC0hU84L_uwtl8CzcEDmboDKo0TqaFZc2dIn5IqOIirDCBewMUSsGRV5JxlEUTSS-E2pEbm34xEqyI19Wqa3kVemztRb09DrxElqTPHd8MC1pfkmy4sWEtxGum78ApRdT34JjKXqgeEXq_dKwztLPpOoftxjpMNC" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-23023525393144942842023-11-13T15:51:00.004+01:002023-11-13T17:48:51.308+01:00Mortificazione<p><span style="font-size: large;"> <span><span face="Calibri, sans-serif"> </span><span face="Calibri, sans-serif">La parola mortificazione non mi è mai stata simpatica. Non solo perché contiene la parola morte ma anche per il significato figurato. Mortificare una persona ha un senso abominevole, mortificare se stessi ha un che di masochistico difficile da digerire. Confesso che a me piace: “fare un piacere a Gesù”. Sembra bambinesco ma pare che i bambini abbiano buona stampa in cielo; in più mi pare un’espressione incoraggiante. Ultimamente per spingermi a fare una “piccola mortificazione” mi dico: “fai un piacere a Gesù” e confesso che funziona. Ci sono tante cose che si presentano sotto forma di comodità o di “sfizio” e qualche volta conviene evitarle: mi dico quella frase e resto contento, anche se lievemente contrariato. Mi va di mangiare qualcosa fuori orario o che non conviene: facciamo un piacere a Gesù e salto l’occasione. Oppure non mi va di fare qualcosa che sarebbe utile: anche allora posso fare un piacere a Gesù e la faccio. Anche se il mio temperamento non è proprio quello di una persona mortificata, mi trovo alla fine della giornata che ho fatto diversi di questi piccoli “piaceri”.</span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><a href="http://pippocorigliano.blogspot.com/"><span style="color: blue;">http://pippocorigliano.blogspot.com</span></a><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">wikipedia Pippo Corigliano</span><o:p></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-22564553405537485672023-11-08T15:58:00.000+01:002023-11-08T15:58:12.750+01:00Comunione<p><span style="font-size: medium;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Come molte persone vado alla santa messa ogni mattina e ho la possibilità di ricevere Gesù nella Comunione. Tutto ciò che è quotidiano non è stupefacente ma questa è un’eccezione. Ogni giorno si verifica l’enormità che Gesù in persona entri dentro di me. Più passa il tempo più faccio fatica a comprendere davvero</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">questo privilegio. Il mio pensiero va a chi non pratica il cristianesimo, compresi i protestanti che, pur essendo cristiani, non credono alla presenza reale di Gesù nell’eucarestia. Mi sembra un privilegio straordinario ciò che la fede cattolica mi propone: Dio entra dentro di me. Avverto una sproporzione fra la figura immensa di Gesù e me stesso: mi sento come una mollica davanti a un gigante. Intendo quelle molliche minuscole che restano sulla tavola e vengono spazzate via. Una sproporzione evidente, eppure Dio fa questo. Non mi sembra giusto smettere di ringraziare il Signore e quasi mi sento in colpa per non apprezzare sufficientemente questo dono e per le distrazioni che si presentano durante la giornata. Pur in</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">mezzo alle occupazioni quotidiane vorrei mantenere ferme nel fondo del mio cuore la coscienza e la gratitudine per ciò che ho ricevuto. Non sono soddisfatto di me stesso e chiedo al Signore che mi aiuti ad essere più consapevole del Suo gran regalo.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><br />Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-74678767137627057322023-08-13T19:43:00.001+02:002023-08-13T19:43:13.494+02:00Esagerare<p><span style="font-size: medium;"> <span style="font-family: Arial, sans-serif;">Nei testi della santa messa di oggi c’è un brano del Deuteronomio 6:</span><span style="font-family: Arial, sans-serif;"> </span></span></p><p style="font-family: "Times New Roman", serif; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Mosè parlò al popolo dicendo:<br style="box-sizing: border-box;" />«Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.<br style="box-sizing: border-box;" />Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.”<o:p></o:p></span></span></p><p style="font-family: "Times New Roman", serif; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sono stato colpito dall’esagerazione. Mosè, mosso dallo Spirito Santo, abbonda nelle immagini al di là delle aspettative… per farsi capire dice che bisogna ripetere i precetti a casa, ai figli, e per via; quando mi corico e quando mi alzo. Ma non basta: me li devo legare alla mano, me li devo far pendere fra gli occhi e li devo scrivere sulle porte… Si vede che il fine del discorso è non lasciare alcun dubbio. Non si dice: “devi sempre tenerli presente” si ricorre a immagini efficaci perché sono evidentemente esagerate. Lo Spirito Santo lavora sulla nostra fantasia perché ce n’è bisogno. E’ proprio dell’uomo pensare che è bene usare tutti i riguardi con Dio ma con moderazione, mentre è proprio la moderazione che viene presa di mira dalla sequenza d’immagini.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Sappiamo che Gesù ha precisato che il primo comandamento è: “</span><i><span style="color: #242424; font-family: Helvetica;">Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».</span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><o:p></o:p></span></span></p><p style="font-family: "Times New Roman", serif; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Anche Gesù esagera. I tirchi siamo noi. Signore dammi la misura della non misura. Dammi un cuore grande grande, capace di amarti.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p></o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTQKHMyLxKpJOqCnNHNJlvyXgmwzdFKVPNBFwUoGIuGLkeopBRr-0SSI_STJ0lFkp11MPQe0Hc4Sebiz-d1NgvWp3yjUbpbS3DyBgIrbeA8--qH1hgyePPFyqVmiKfNY44N8cIiiuqd-HkGZEH_Ovxu_GCpPM_lftG3N1y4ef5gRjWh8pm8P9cYd6mG0QK" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="224" data-original-width="224" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTQKHMyLxKpJOqCnNHNJlvyXgmwzdFKVPNBFwUoGIuGLkeopBRr-0SSI_STJ0lFkp11MPQe0Hc4Sebiz-d1NgvWp3yjUbpbS3DyBgIrbeA8--qH1hgyePPFyqVmiKfNY44N8cIiiuqd-HkGZEH_Ovxu_GCpPM_lftG3N1y4ef5gRjWh8pm8P9cYd6mG0QK" width="240" /></a></div><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-81632769371004130902023-08-02T20:00:00.000+02:002023-08-02T20:00:05.553+02:00L'Opus Dei<p> <span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt; text-align: justify;">Una rivista mi ha chiesto una scheda che spieghi lo spirito del Fondatore dell’Opus Dei come anticipatore dell’ultimo concilio. In sintesi forse eccessiva ho mandato questo testo che può essere utile per una prima spiegazione:</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Un anticipatore del Concilio Vaticano II fu San Josemaría Escrivá, in particolare per quanto riguarda la santità dei laici. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Va fatta subito una precisazione. Ci sono due categorie di persone ben distinte: quelli che hanno conosciuto di persona l’Opus Dei, fondata da San Josemaría, e quelli che ne hanno sentito parlare. Chi l’ha conosciuta ha un’idea realistica. Chi ne ha sentito solo parlare potrebbe essere influenzato da una deformazione dell’opinione pubblica la cui origine è facile da individuare. I mezzi di comunicazione di massa sono proprietà di persone di cultura laicista, non favorevoli alla fede cristiana. La cultura laicista arriva ad ammirare Madre Teresa di Calcutta ma non può tollerare che nella società civile prevalgano criteri cristiani.L’Opus Dei mira proprio a questo: a formare laici competenti e di fede profonda che stiano in ogni angolo della società. I laicisti vedono quindi generalmente l’Opus Dei con ostilità. Se poi si aggiunge che l’Opera è una realtà con caratteristiche nuove, sconosciute ai più, la frittata è fatta.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Per 40 anni sono stato il portavoce dell’Opus Dei in Italia e ancora trovo qualcuno che mi chiede come mai l’Opera non gode ancora di una buona fama universale. La risposta è nelle righe precedenti.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Che i laici cristiani debbano esser santi è un’ovvietà, almeno nella teoria. Nella pratica è ancora diffusa l’idea che la santità sia una méta per frati, suore e sacerdoti, mentre i laici si devono accontentare delle mezze misure. Su questo terreno è evidente l’efficacia del messaggio di San Josemaría che ricorda che tutti devono essere santi (“Che la tua vita non sia una vita sterile…” recita il primo punto della sua opera più diffusa, Cammino). Il Fondatore ha illustrato con pedagogia il sentiero della santità per un laico. Mentre gli ecclesiastici hanno le loro funzioni liturgiche e preghiere, il laico deve rendere santo il proprio lavoro e le sue relazioni nelle circostanze più varie. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">La santificazione del lavoro è il gran tema dell’insegnamento di San Josemaría. Un tema che ha aspetti innumerevoli riportabili all’esperienza di ognuno. Una varietà di situazioni, tutte illuminate da una visione di fede.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">D’altra parte, le relazioni umane come l’amicizia e la vita di famiglia hanno un peso fondamentale.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Per una persona di fede l’amicizia, la normale amicizia, è il veicolo naturale per trasmettere la fede. Escrivá per primo era una persona che sapeva essere amico. Pur essendo impegnatissimo dedicava alle persone che avvicinava un tempo pieno di comprensione e affetto, stimolante per lo spirito cristiano. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Il messaggio dell’Opus Dei attribuisce la massima importanza allo spirito di famiglia. Le famiglie devono essere focolari luminosi e allegri: chi antepone altri interessi agli affetti familiari non è un buon figlio di Dio. Nello stesso tempo il cristiano è aperto ad un’intensa vita di relazione con gli altri, che per lui è apostolato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Sia la santificazione del lavoro che le amicizie apostoliche traggono la loro vitalità dal rapporto col Signore. Valorizzare la Santa Messa, la pratica dell’orazione mentale, la recita del rosario, la lettura del Vangelo e di libri spirituali devono accompagnare la coscienza di essere figli amati di Dio . Una persona normale può vivere tutto questo senza dispersioni e approfittando bene del suo tempo.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Questo in sintesi è lo spirito dell’Opus Dei. Non vi sono idee nuove, ciò che è nuovo è l’accento sulla necessità per tutti di tendere alla santità, anteponendo la volontà di Dio alle preferenze soggettive. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;">Un messaggio che il Concilio Vaticano II ha diffuso: San Josemaría è stato un precursore da questo punto di vista.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Helvetica; font-size: 13.5pt;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p></o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhrV0a3VE80VFWGdU_uXKSXXEllMRgk-3ln6f0r9vBFJ6dh1KbMcLoXktvqDD9Kn0CwyVFnc4KYUbxg8wui3PAyB5k1v0XcspCGxVmsOffHdM-vtZBKNq5Msp1MnB56lhX2ShW0EAruapWsGCzpVVWhLG8-nK-7aR-zQS0gPwWjfhLduH_L12IH2O_jhDPD" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img alt="" data-original-height="176" data-original-width="286" height="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhrV0a3VE80VFWGdU_uXKSXXEllMRgk-3ln6f0r9vBFJ6dh1KbMcLoXktvqDD9Kn0CwyVFnc4KYUbxg8wui3PAyB5k1v0XcspCGxVmsOffHdM-vtZBKNq5Msp1MnB56lhX2ShW0EAruapWsGCzpVVWhLG8-nK-7aR-zQS0gPwWjfhLduH_L12IH2O_jhDPD=w640-h394" width="640" /></span></a></div><br /><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-67532184545045509752023-07-27T13:09:00.001+02:002023-07-27T13:09:20.151+02:00Mia madre<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Fra i doni che la Provvidenza mi ha fatto uno dei più importanti, o forse il più importante, è quello di aver avuto una madre napoletana. Wanda per la precisione. Era la sesta figlia di una famiglia che viveva alle rampe Brancaccio a Napoli in una casa dotata di un ampio cortile in cui i ragazzi degli appartamenti circostanti facevano vita in comune. Quest’esperienza ha fatto sì che il carattere fosse socievole: si rendeva conto dello stato d’animo di ogni persona e sapeva prenderla per il suo verso. In famiglia la frase ricorrente, da buona sesta figlia, era: “stai zitta tu che non capisci niente”. Forse per questo ha passato la sua gioventù meravigliandosi del fatto che qualcosa la capiva. Sta di fatto che, dopo le magistrali, vinse il concorso per insegnante d’asilo, che sembra un traguardo quasi ridicolo. Ma nel suo caso non lo fu. Il rapporto con i bambini l’aveva resa comprensiva anche perché il bambino, che c’è in ognuno di noi, veniva fuori grazie al suo modo di rapportarsi, lontano da ogni presunzione. Si sposò con mio padre che era agli antipodi. Vedovo, ingegnere (quando essere ingegnere pesava molto), studioso, posato. Lei era innamorata della vita con una visione sempre positiva delle cose. Se si faceva male a una mano diceva: per fortuna è la sinistra, pensa se fosse stata la destra! Perse il primo bambino a pochi mesi e dopo sono arrivato io. Inutile dire che ha trasformato la mia vita in una festa continua, con tutto che nel ‘42 eravamo sotto i bombardamenti. Nel cosiddetto “ricovero”, che era il sottoscala del palazzo, mi portava piccolino e io scherzavo con tutti i presenti. Cantava e conosceva tutte le canzoni napoletane. Mi fermo qui. Giusto per far capire che, rispetto a lei, io sono un pesantone.</span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><br /></span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh-9Qmnf-pBd1vvRvOi_WbLGSh42qtWlN_F7KRakIVhulOaOaBX-15AGxvkHlo8csXPoQGb7Pzjk38vBB_USTw0bfbzxmD9tlxNJK0_fIMikKoIn_spkPpuKUGPYaEllWoTYn2gZ0nxuelaG8H-9l5rzk70U51cPvNPp4GV776fJYpWGxyKGfvibPnXytE4" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="623" data-original-width="480" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh-9Qmnf-pBd1vvRvOi_WbLGSh42qtWlN_F7KRakIVhulOaOaBX-15AGxvkHlo8csXPoQGb7Pzjk38vBB_USTw0bfbzxmD9tlxNJK0_fIMikKoIn_spkPpuKUGPYaEllWoTYn2gZ0nxuelaG8H-9l5rzk70U51cPvNPp4GV776fJYpWGxyKGfvibPnXytE4=w247-h320" width="247" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-44966024885946919752023-07-26T11:03:00.001+02:002023-07-26T11:03:22.506+02:00<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Su You Tube si trovano le riprese di “Flash mob” cioè interventi musicali o danzanti inaspettati nei luoghi più vari: ristoranti, stazioni, piazze… stamattina ne ho visto uno in un supermercato di Londra. Cantavano “Funiculì funiculà”.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Non mi stanco di riflettere su Napoli. Possibile mai che le sue canzoni vengono cantate in Giappone, Olanda, Inghilterra e così via… Quale città ha un patrimonio musicale simile? Sembra che la Provvidenza abbia benedetto Napoli lasciandole alcune piaghe, da tutti ben conosciute, affinché non insuperbisse.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Le occasioni per comporre una canzone napoletana sono quanto mai varie. Com’è noto “Funiculì funiculà” nacque per far meglio sapere al grosso pubblico che per salire sul Vesuvio c’era una nuova funicolare. Mi chiedo: in quale parte del mondo, se si inaugura una ferrovia o linea di autobus, si compone una canzone? E come mai la canzone viene poi cantata in tutto il mondo (compreso il supermercato londinese)?<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">E’ evidente che a Napoli c’è un supplemento di simpatia e di cuore che la rende unica. “O sole mio” viene considerata una specie di inno nazionale, mentre Salvatore di Giacomo, il finissimo poeta, compone “A Marechiaro ce sta na fenesta” e la canzone del ritorno, a lui particolarmente cara: “Era de maggio” in cui si dice che l’ammore vero no, nun vota vico”,il vero amore non cambia strada…<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Consiglio a chi patisce un momento di tristezza di sentire un po’ di canzoni napoletane. Si tirerà su di morale anche perché quando spunta la luna a Marechiaro pure li pisce ce fanno l’ammore.</span><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhhgV99Xg1WO2xRNd-gIzOvRBfgeFjkRJxwS-XACC_rAf1yIEWfkITdeI_owQaWtEZ3qXKfHtTJu0EAsN5EiMRj1TuVilgWzzl3HLbt1kLA4C8mkMFt8KCHFH704bqdcMTL8KI4BDznfEgGp7A7yL8cFVW_L1rMVuEXgLEBiTrYL3hhtb2JQqoqhTVPGgRV" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="225" data-original-width="225" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhhgV99Xg1WO2xRNd-gIzOvRBfgeFjkRJxwS-XACC_rAf1yIEWfkITdeI_owQaWtEZ3qXKfHtTJu0EAsN5EiMRj1TuVilgWzzl3HLbt1kLA4C8mkMFt8KCHFH704bqdcMTL8KI4BDznfEgGp7A7yL8cFVW_L1rMVuEXgLEBiTrYL3hhtb2JQqoqhTVPGgRV=w320-h320" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-81865499447525939562023-07-24T13:14:00.000+02:002023-07-24T13:14:10.326+02:00Napoli<p><span style="font-size: medium;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ognuno è legato al proprio paese d’origine. Nel caso di Napoli questo legame diventa poetico e serve da paradigma per le altre forma di nostalgia. “Oggi sto tanto allegro che quasi quasi mi metterei a piangere per la felicità”. E’ il verso di una canzone napoletana che ho scritto in italiano per farmi capire. Ebbene, qual è il motivo per tanta felicità? “ E’ vero o non è vero che son tornato a Napoli, è vero che sto qui!”. Anche ora ho scritto in italiano ma non c’è nessuna canzone relativa ad altre città che si esprima così. “Il treno era ancora nella stazione che ho sentito i primi mandolini”: è un’esagerazione evidente. Nella stazione non si sentono mandolini però si vede il volto sorridente della gente perché a Napoli le persone sorridono spesso e volentieri. Non è facile spiegare quanti aspetti ci siano nel legame con Napoli: diciamo pure che non è possibile. C’è sempre qualche sentimento in più che spunta fuori. Devo dire che la maggiore ricchezza che ritrovo a Napoli è il cuore delle persone. In un modo o nell’altro quando qualcuno ti rivede è come se dicesse, senza dirlo, “quanto ti voglio bene”. Per motivi di salute è un po’ di</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">tempo che non riesco a tornare a Napoli ma ogni tanto ricevo qualche telefonata che mi fa “squagliare”, sciogliere di commozione.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">E’ scontato parlare del paesaggio. Non si parla spesso del Vesuvio ma ogni napoletano se lo porta nella memoria, assieme al mare e tutto il resto. Gli “sfizi” che ci sono a Napoli sono tanti. Intanto la parola “sfizio” è napoletana ed esprime una forma di godimento raffinata: intensa e personale. Quanto hai pagato questo vestito? Tanto, ma è stato uno sfizio… ah, allora va be’. Non parliamo del cibo perché in fatto di sfizi non finiremmo più. Si può parlare bene della cucina di tanti paesi ma è indiscutibile che la cucina napoletana non è importante ma sfiziosa come in nessun altro posto del mondo. Lo sfizio riguarda il motivo del piacere ma è soprattutto rivolto alla persona. Così ho detto solo qualcosa sulla mia nostalgia di Napoli ma penso che faccia piacere sapere che c’è ed è intensa.</span><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi8na2Oq-QVnIH7oB9QgfLQ6FpoJuE1d_5-M5-QYkeqUmCyfdL1GLxveAsfhYMLMoTp-MVEkGk6sU2uoS8G1SYQ_q0BJjP3-d93Cd4CZnqldkMlMInJXnJmEkeBA5bK_fHCJGVSBm3RMbgiA0mXIKnl_XudiKelYK9IVskmnynyA1PdDby9r62sSZv1hn6H" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="171" data-original-width="295" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi8na2Oq-QVnIH7oB9QgfLQ6FpoJuE1d_5-M5-QYkeqUmCyfdL1GLxveAsfhYMLMoTp-MVEkGk6sU2uoS8G1SYQ_q0BJjP3-d93Cd4CZnqldkMlMInJXnJmEkeBA5bK_fHCJGVSBm3RMbgiA0mXIKnl_XudiKelYK9IVskmnynyA1PdDby9r62sSZv1hn6H" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /><br /></span><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-12054157912777208052023-07-20T09:26:00.001+02:002023-07-20T09:26:31.788+02:00La presenza di Dio<p> <span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 14pt;">Presenza di Dio</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;">Stimolati da S.Agostino che, nel suo libro “Le Confessioni”, mostra che la fede va vissuta in modo totale, mi viene in mente San Josemaría, che invitava a vivere la “presenza di Dio”, vissuta continuamente, che genera atti di ringraziamento, di pentimento, giaculatorie e allegria…<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;">Nei primi anni settanta ebbi un incontro con lui assieme a tanti ragazzi di allora, in un dolce giardino sul lago di Como. Per stimolarci a vivere la presenza di Dio ci raccontò che lui stesso ogni tanto la “perdeva” e, proprio in quel giorno, per ritrovarla, ripeteva alla Madonna “Madre, Madre mia”. Un ragazzo gli chiese se era vero che perdesse il contatto col soprannaturale, quasi meravigliato, perché noi tutti sapevamo come il Padre fosse esemplare in questo. Umilmente il Santo disse: “Sì, è così”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;">Un piccolo episodio che testimonia la pedagogia che San Josemaría usava con noi, con esempi di vita vissuta.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;">Quando penso alla presenza di Dio mi torna in mente: ”Madre, madre mia” e mi accorgo che io vivo momenti lontani apparentemente dal Signore. La rilettura di S. Agostino mi ha stimolato a tornare sul tema perché la fede non è altro che prendere coscienza della presenza di Dio in noi. Man mano ho capito che, per parlare con Gesù e la Madonna, non c’è bisogno di mettersi in atteggiamento formale, anzi mi permetto di dire che si può arrivare fino allo scherzo, a ridere insieme, come quando l’amicizia è solida. Noi non possiamo niente, Gesù può tutto: quest’amicizia è bella e conveniente e ci dà la sensazione di viaggiare su un carro in cui il pilota è Gesù.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="color: #5f6368; font-size: 14pt;">“Nada te turbe</span><span style="background: white; color: #4d5156; font-size: 14pt;">, </span><span style="color: #5f6368; font-size: 14pt;">nada te espante</span><span style="background: white; color: #4d5156; font-size: 14pt;">: solo Dios basta” diceva la Teresona d’Avila, maestra di presenza di Dio. “Nulla ti turbi, niente ti spaventi: solo Dio basta”. Si capisce come i santi fossero sereni anche in mezzo alle tribolazioni. Perciò Gesù va trattato come un amico. L’ha detto Lui : Vos autem dixi amicos. Vi ho chiamato “amici”.</span><span style="font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: 14pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwScQUMPNLNaKG6hYWSXRO-Cn9d3CkcxfY9Ts3jPtRKQxXXster9lCGHDwyo07QzTGjmMtvpWHGVv0FR-D9mV-MC-wbwMkI8DBq_2iGGTrhOJ6HSU8zxX5mrdRoMhj8Y6zev8Wxq-fK-RUoQfzMYOHeD4EwRhlQhZgBD4yrlOCzSZDRrijr3xTPE9MG91M" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="791" data-original-width="407" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwScQUMPNLNaKG6hYWSXRO-Cn9d3CkcxfY9Ts3jPtRKQxXXster9lCGHDwyo07QzTGjmMtvpWHGVv0FR-D9mV-MC-wbwMkI8DBq_2iGGTrhOJ6HSU8zxX5mrdRoMhj8Y6zev8Wxq-fK-RUoQfzMYOHeD4EwRhlQhZgBD4yrlOCzSZDRrijr3xTPE9MG91M=w205-h400" width="205" /></a></div><br /><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-90978654017110834802023-07-18T13:22:00.000+02:002023-07-18T13:22:07.709+02:00La vocazione<p> <span style="background-color: white; font-family: Helvetica; font-size: 14pt;">La vocazione</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="background-color: white; font-size: 14pt;"><o:p class=""> </o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="background-color: white; font-size: 14pt;">Nel libro “Le Confessioni”, S.Agostino dopo la conversione dice: “Ma tu, Signore, sei buono e misericordioso</span><span class="" style="font-size: 14pt;">:<span class="" style="background-color: white;"> con la tua mano … hai ripulito dal fondo l'abisso di corruzione del mio cuore. Ciò avvenne quando non volli più ciò che volevo io, ma volli ciò che volevi tu</span>”. Viene magistralmente descritta la collaborazione dell’uomo con Dio. Da una parte il Signore purifica l’anima di Agostino, che dall’altra prende la decisione personale: “quando non volli più ciò che volevo io, ma ciò che volevi Tu.”<o:p class=""></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;">E’ la descrizione della vocazione. Arriva un momento in cui la persona smette d’inseguire i capricci e si rende conto che Dio gli chiede di svolere la Sua missione.<o:p class=""></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;">Sono grato a San Josemaría per avermi chiarito che ogni cristiano ha la sua missione specifica. Non solo i missionari o i sacerdoti ma tutti i battezzati in virtù del battesimo e della cresima devono portare la luce della fede nell’attività che svolgono. Questo messaggio pone un deciso cambio di prospettiva: non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi Tu. <o:p class=""></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;">Chi ha una missione da svolgere ha chi lo invia con compiti ben precisi e noi siamo tra quelli. Sarebbe bello se, a cominciare da me, fosse chiaro a tutti i cristiani che la propria volontà va messa al servizio dei piani di Dio, senza concessioni. Un margine rimane per le preferenze personali ma la rotta è quella: il compito che Dio ci affida. La preghiera diventa più profonda senza il disturbo dei propri desideri inopportuni e, sembra strano, la felicità è a portata di mano…</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEixRvpP0KUQZVzsiOza8kb-DmBLSUwSv7Efr5qDEOQd0cZFfjzdN9BuQrywPgJaG0iTr7DGrEeNPcdgOjHtx6u7duwqqrVYrcW4UwZmbhDrFEOrdGaQqD54wCnJ_mQzh-B8Ym19GH24qsb8uLhGRTi0FdUbuBSIwMPNs1NYMhPJ3yL7qTzybi6x4sVYpbgS" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="187" data-original-width="270" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEixRvpP0KUQZVzsiOza8kb-DmBLSUwSv7Efr5qDEOQd0cZFfjzdN9BuQrywPgJaG0iTr7DGrEeNPcdgOjHtx6u7duwqqrVYrcW4UwZmbhDrFEOrdGaQqD54wCnJ_mQzh-B8Ym19GH24qsb8uLhGRTi0FdUbuBSIwMPNs1NYMhPJ3yL7qTzybi6x4sVYpbgS=w400-h278" width="400" /></a></div><br /><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-87495576310886199492023-07-15T21:53:00.002+02:002023-07-15T21:54:48.725+02:00Le Confessioni<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Helvetica;">Le Confessioni</span></span></p><div style="font-family: Helvetica;"><span style="font-size: large;"><br /></span></div><div style="font-family: Helvetica;"><p class="MsoNormal"><span style="font-size: large;">Fra i libri che giovano alla vita spirituale dei cristiani quelli scritti dai santi occupano un posto privilegiato. Servono come fermento e solido aiuto interiore. (Vedi Santa Teresa, san Giovanni della Croce, Santa Caterina, Teresina…). Spicca fra tutti il libro “Le Confessioni” di Sant’Agostino. Certamente arrivo ben ultimo a fare questa scoperta ma Agostino per me porta un messaggio molto personale: è un amico, uno a cui leggo nell’animo grazie alla scrittura ricca e profonda. Un libro che è stato decisivo nel mio riavvicinamento alla fede. Agostino è umano, molto umano, e, nello stesso tempo, prende sul serio la fede: le lascia spazio dentro di se’. Ecco, leggendo “Le Confessioni” si capisce che, per un animo sensibile come il suo, la fede è una chiamata a cambiare vita, a permeare tutta la vita. Agostino descrive con particolari le resistenze che la sua natura umana incontra nell’aderire alla fede. Non nasconde nulla, non ci sono pudori. Nello stesso tempo si avverte che la fede totale, che abbraccia tutto e tutti, per lui è l’unico modo per vivere su questa terra felicemente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-size: large;">Nelle ”Confessioni” cielo e terra si toccano: Agostino supera le speranze della madre e si vota a una vita monacale. Non è per tutti diventare monaci ma è per tutti la chiamata a vivere di fede. Trovo in me uno strano “buon senso” per cui la fede conta sì ma soltanto per le decisioni importanti. Sento che è sbagliato. Il Signore mi chiede di contare sulla fede per qualsiasi cosa e io ci arrivo a stento. Chiedo ad Agostino che mi aiuti. Lui, caro amico, che ha provato tutte le tentazioni della terra, mi aiuta a prendere non solo le decisioni fondamentali ma anche a vivere con stile soprannaturale i piccoli episodi della vita ordinaria di ogni giorno.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-size: 18px;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="font-size: 18px;"></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 18px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxjuF1eirFCyd08gWYisCj1ITYxhrRm0F5iPpIj6kU1I_Pk_7X2ACqs92yekFg1n_YVNbJEmqaI_zxBLTuo_nZFa6mm2DXze-fxdXrIbhsZR_nhhPTjFoLCw7RQ5WohRz3rxBzT8bERV1EDMZUbYudnANQpgQ8my6ef1mJmxIVzyUOJ6NXc-ASEuXQgooq" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="260" data-original-width="194" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxjuF1eirFCyd08gWYisCj1ITYxhrRm0F5iPpIj6kU1I_Pk_7X2ACqs92yekFg1n_YVNbJEmqaI_zxBLTuo_nZFa6mm2DXze-fxdXrIbhsZR_nhhPTjFoLCw7RQ5WohRz3rxBzT8bERV1EDMZUbYudnANQpgQ8my6ef1mJmxIVzyUOJ6NXc-ASEuXQgooq" width="179" /></a></div><br /><br /><p style="font-size: 18px;"></p></div>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-11406478407860900462023-06-05T19:55:00.005+02:002023-06-05T19:55:54.489+02:00Escrivá<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Non mancano i teologi che aprono prospettive nuove e documentate sui vari contenuti della fede. Seguo con interesse il loro lavoro ma sottolineo il legame che mi unisce a San Josemaría Escrivá. Il fondatore dell’Opus Dei non solo rende luminosa la dottrina cristiana ma porta un messaggio di mobilitazione delle coscienze. A partire dal n. 1 di Cammino: “Che la tua vita non sia una vita sterile…” Escrivá non si limita a illuminare le anime dei comuni cristiani ma mette ciascuno di fronte alle esigenze apostoliche della vocazione cristiana. Ci siamo abituati a un atteggiamento cristiano riflessivo ma ci sfugge l’imitazione di Cristo, che induce tutti a sentirsi responsabili nella diffusione del cristianesimo. Direi che San Josemaría è un “mobilitatore” senza precedenti nei confronti dei comuni cristiani. Qui sta il messaggio centrale dell’Opus Dei: tutti sono chiamati a vivere una vocazione cristiana contemplativa ma anche a sentirsi responsabili dei propri vicini, parenti e amici. Non mancano nell’ambiente cristiano altri richiami alla mobilitazione ma per me il pregio di</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Escrivá è quello di scavare nell’essenza del battesimo e della cresima, per far emergere i temi fondanti della santificazione del lavoro e dell’apostolato nel proprio ambiente. Leggo con piacere tanti autori ma quando mi avvicino a San Josemaría sento un richiamo profondo a corrispondere operativamente alla chiamata di Gesù.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-42611172322954456072023-05-27T10:33:00.000+02:002023-05-27T10:33:07.635+02:00Buon umore<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ho già scritto su questo tema che mi sembra importante. Il buon umore si può definire in molti modi. C’è un aspetto fisiologico e uno culturale. Quando si sta bene è spontaneo stare di buon umore mentre in condizioni diverse richiede una decisione della volontà. A Napoli il buon umore si intravede dappertutto. Fa parte del patrimonio culturale della città tanto che lo stare di cattivo umore è considerato cattiva educazione. La cordialità sorridente è una specie di musica di sottofondo che a Napoli si avverte. Non così altrove. Stare di cattivo umore in molte parti viene considerato normale.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">In effetti non sembra giusto. Il tratto gentile e sorridente allieta la vita agli altri e li induce ad assumere lo stesso atteggiamento. Prova ne sia che (è l’esempio più semplice) se entro in un negozio e aggiungo una nota scherzosa alla mia richiesta, quasi sempre chi mi riceve si adegua e scherza pure lui. Alle volte si giunge alle risate anche se l’argomento dell’acquisto è serio.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Stare di buon umore vuol dire che non trovo nella mia vita qualcosa di così tragico che mi rattristi. Chi sta di buon umore non merita la frase: “beato te che ridi e non capisci niente”, come se fosse una vispa Teresa. Invece può darsi che chi sorride sa passare al di sopra degli inevitabili urti della convivenza e della vita, se non addirittura si rende conto che ciò che accade dipende dalla volontà di Dio e va accettato. In questo caso il buon umore è una conseguenza della fede. Ho conosciuto due santi di costante buon umore: Giovanni Paolo II e San Josemaría Escrivá.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: large;">Il buon umore non è un fatto accidentale: è un vero e proprio atto di virtù. Viva chi sa stare di buon umore!</span><o:p></o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-53944659213772974322023-05-22T22:06:00.004+02:002023-05-22T22:06:56.112+02:00Bernabei<p> <span style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;">Mi hanno chiesto due paginette su Ettore Bernabei per l’eventualità di aprire un processo di beatificazione. Per me è santo. Allego le paginette</span></p><div style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><br /></div><div style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Ho conosciuto Ettore Bernabei nel 1978 quando stavamo raccogliendo le lettere postulatorie per la causa di beatificazione di San Josemaría Escrivá, cioè testimonianze di persone di rilievo che raccontassero i motivi della loro stima nei confronti del futuro santo (ora non si usa più raccogliere queste lettere). In quel caso volevamo chiedere una testimonianza ad Amintore Fanfani. Andai da Bernabei che allora già era amministratore delegato dell’Italstat, una finanziaria dell’Iri, che dopo pochi giorni ci accompagnò da Fanfani. Ricordo la sua discrezione, che avrei apprezzato poi nel corso degli anni, durante la conversazione con Amintore: si sedette in disparte nel fondo della stanza.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">In quel periodo risiedevo a Milano e quando, nell’80, mi stabilii a Roma, Bernabei aveva già chiesto l’ammissione come membro soprannumerario dell’Opus Dei. Mi dettero l’incarico di spiegargli estesamente alcuni punti dello spirito dell’Opus Dei; impegno che accettai con emozione perché Ettore era molto noto per gli incarichi importanti che aveva ricoperto: prima direttore del Giornale del Mattino di Firenze e poi famoso direttore generale della Rai per quasi quindici anni, dal 1960 in poi.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Ben presto i nostri incontri diventarono amicizia e tutte le domeniche ci vedevamo dalle 19 alle 20, orario d’inizio del Tg1 che Ettore controllava scrupolosamente. Questa bella abitudine durò dal 1980 fino all’anno della sua morte, il 2016. Non solo io tenevo a questi incontri ma anche Ettore cercava di non rimandarli: se andava fuori Roma mi avvisava e spesso andavo a trovarlo in campagna. Non ho mai provato una sensazione di abitudine ma sempre di estremo interesse: Ettore spaziava dal passato fino ai particolari della società e politica italiana del momento. Era sempre informatissimo.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">La sua professionalità ed esperienza s’imponeva e si fondeva con la vita di cristiano: la sua prospettiva soprannaturale era radicata nel suo lavoro. Lavoro e santità in lui erano perfettamente fusi.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Guardava alle vicende della vita in una prospettiva di fede. Fede che manifestava nella puntualità alle riunioni formative. Durante i ritiri, fra una meditazione e l’altra restava preferibilmente in cappella davanti al Santissimo, mentre gli altri prendevano un po’ d’aria e passeggiavano in silenzio.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Non era portato alle smancerie ma sapeva voler bene. Un piccolo episodio. Sapeva che mi piaceva la cioccolata e una sera mi fece trovare una scatola di cioccolatini come per caso. Me li aveva conservati perché conosceva i miei gusti, precisò. La direzione spirituale dell’Opus Dei lo portò ad addolcire il suo carattere. Le sue sfuriate erano famose e la sua voce potente attraversava le pareti ma non ce l’aveva mai con una persona in particolare, servivano per sbloccare una situazione. La sua nota severità in famiglia si mitigò anche a detta dei suoi figli. Rimase fedele a sua moglie che aveva attraversato lunghi periodi di depressione. Era capace anche di curare i particolari della tavola e della vita familiare. Colpiva la sua competenza nell’indicare una qualità di un cibo pur avendo in mente tante questioni importanti.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">La sua speranza nella vita eterna era fuori discussione come testimonia in un discorso che fece ai suoi familiari quando compì 95 anni. In quella occasione fui l’unico invitato estraneo alla famiglia e, per fortuna, ripresi il suo discorso finale col cellulare. Il figlio Luca ha aggiunto qualche immagine al filmato che così è rimasto come bella e preziosa testimonianza. L’unica cosa che temeva era il giudizio particolare perché riteneva di aver commesso delle ingiustizie: lui che era sempre equilibrato e rispettoso…<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Prudente, giusto, forte e temperante sono aggettivi che gli stavano a pennello. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Non faceva mai nulla di avventato anche se era coraggioso nel mettere in cantiere nuove iniziative: un esempio è la creazione della casa di produzione Lux che ci ha regalato programmi belli ed edificanti.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Non dava giudizi affrettati sulle persone ma le stimolava a fare meglio. Un esempio è stata la condotta con i suoi figli. Non si scoraggiava di fronte agli sbagli di gioventù ma rilanciava sempre le opportunità di far meglio. Non è stato un caso che la Lux sia felicemente passata alla gestione di suoi figli che aveva valorizzato.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Gli eventi scoraggianti, che sono stati abbondanti nella sua vita specie negli ultimi tempi, non lo abbattevano ma piuttosto lo stimolavano a rilanciare puntualmente i suoi progetti. I corsi formativi che ha tenuto negli anni inoltrati della sua vita sono stato un esempio di fiducia nella formazione di giovani professionisti.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Pur essendo un buongustaio non esagerava mai nel mangiare o nel bere. La sua tavola era aperta agli amici e si notava il suo stile temperante.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Dovremmo essergli grati per tutto ciò che ha fatto. In particolare fu parte attiva per la mediazione durante la crisi del Golfo quando Kennedy impose alla Russia di ritirare i missili che stava per installare a Cuba. Ettore allora si trovava in America e tenne i contatti con Fanfani e Giovanni XXIII, che svolsero un’intelligente iniziativa di pacificazione.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Dovremmo essergli grati perché, dal 1960 al 1974, ha fatto della tv di stato un’amica di famiglia che percorreva con eleganza tutti i generi: dal popolare (le mitiche gemelle Kessler) agli sceneggiati impegnati.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Infine, al momento della pensione, Ettore ha trovato l’energia per fondare la casa di produzione Lux che ci ha dato la Bibbia, don Matteo e tanti altri bei programmi. Lo ringraziamo per questo.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;">Per me il suo stile cristiano è proprio dei nostri tempi. Non era un uomo di Chiesa e basta ma prendeva spunto dal suo lavoro impegnativo e dalle vicende varie della vita per vivere le virtù cristiane con uno stile laicale.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiEpn2hqR_zR7AOxFnNNo0HN5a9FDM_O6JgTr4FfoVbynzIW70V_fAbCzQW1klUMwH3-sTBIyg-ggJhzRlLCBzCdAf_T-3i9wzF6aRdi7fP5pGbglAMIPZrQtWdrxb3XfiBl8CtoueahThtwi_tT8dHCtdqeTqfm1G5e8Ne5yTkWRHiCtiUuLe5rZe-hg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="532" data-original-width="800" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiEpn2hqR_zR7AOxFnNNo0HN5a9FDM_O6JgTr4FfoVbynzIW70V_fAbCzQW1klUMwH3-sTBIyg-ggJhzRlLCBzCdAf_T-3i9wzF6aRdi7fP5pGbglAMIPZrQtWdrxb3XfiBl8CtoueahThtwi_tT8dHCtdqeTqfm1G5e8Ne5yTkWRHiCtiUuLe5rZe-hg=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 27px; margin-left: 35.4pt;"><object apple-height="yes" apple-inline="yes" apple-width="yes" data="blob:https://www.blogger.com/f497c984-3ede-486f-bec1-ca3a12caee04" height="426" id="4F9AC64B-EDE1-4035-B77F-9A25D10DF1D9" type="application/x-apple-msg-attachment" v:shapes="Immagine_x0020_1" width="640"></object></p></div>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-29658447095778698112023-05-21T17:06:00.003+02:002023-05-21T17:08:39.815+02:00Milone<p><span style="font-size: large;"> <span face="Calibri, sans-serif">Ho conosciuto Massimo Milone quando era un giovane redattore della Rai di Napoli. Mi colpì il suo dinamismo, la velocità con cui impostava operazioni e le concludeva. Dopo qualche anno seppi che era diventato il capo della redazione napoletana e sempre dimostrava disponibilità per divulgare notizie positive relative alla mia attività. Desiderava venire a Roma e lo presentai alle persone che potevano agevolare il suo</span><span face="Calibri, sans-serif"> </span><span face="Calibri, sans-serif"> </span><span face="Calibri, sans-serif">trasferimento e così avvenne, ricevendo così l’incarico di dirigere Rai Vaticano. Mi chiese una collaborazione e capitò così di frequentarlo molto più spesso, di apprezzare il modo con cui escogitava nuovi programmi e valorizzava i redattori. Al momento della pensione venne a trovarmi, sempre portando un pacchetto di dolci, e mi prospettò una serie di iniziative per il futuro. All’improvviso, all’età di 67 anni il Signore l’ha chiamato a se’. I suoi figli sono ormai promettenti professionisti ma, assieme a loro, ci sentiamo orfani. Per ricordarlo propongo una foto di un felice momento. Mi piace ricordarlo così come se ancora fosse operativo. In Paradiso il Signore gli affiderà tante faccende che seguirà con l’abituale maestria anche dall’alto.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWB2UPbQjmN8qMko_CWzrQK-DRvoN7ORJ8fd--Y279pHtoS26G9g7gecFVAuQu_G6Fv7-v400SLgSjATwk1ppYt3Mzc8DtAu4S-r8wvqlpnvxUL2RsEYrhaNqYkvb4tNR0ldzANoXjE7CUM0tgwmcXXphr9JlnpZMEyqZV9YAmbxDd_tIhvTdIh4nokQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2320" data-original-width="3088" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWB2UPbQjmN8qMko_CWzrQK-DRvoN7ORJ8fd--Y279pHtoS26G9g7gecFVAuQu_G6Fv7-v400SLgSjATwk1ppYt3Mzc8DtAu4S-r8wvqlpnvxUL2RsEYrhaNqYkvb4tNR0ldzANoXjE7CUM0tgwmcXXphr9JlnpZMEyqZV9YAmbxDd_tIhvTdIh4nokQ=w400-h301" width="400" /></a></div><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-63842169843923735582023-05-12T18:18:00.001+02:002023-05-12T18:18:46.367+02:00La comunicazione<p><span style="font-size: medium;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Pur essendo ingegnere nella mia vita ho fatto tutt’altro. Fra le attività di cui mi sono occupato c’è stata per diversi anni la comunicazione di un un’istituzione in Italia. Mi sono reso conto che, malgrado i tanti corsi sulla comunicazione, sono ben pochi coloro che sanno cosa bisogna fare per una buona comunicazione, istituzionale o aziendale che sia. I dirigenti spesso non se ne rendono conto e chi viene assunto per svolgere attività di comunicazione pensa normalmente che la comunicazione sia produrre comunicati stampa, fare un buon sito internet e pubblicare foto e notizie su Facebook, Twitter e compagnia cantando. Queste cose sono necessarie ma tutt’altro che sufficienti.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Il buon comunicatore dovrebbe avere, per prima cosa, una stima sincera per l’ente in cui lavora perché così ne saprà parlare in modo convincente. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">In secondo luogo (e questo è un punto importante) deve andare a conoscere i giornalisti che guidano i maggiori giornali e le testate televisive (Rai e principali tv private). Deve conquistarne la simpatia e portarli a visitare e conoscere le persone che lavorano nella sua azienda in modo che rimangano impressionati per la qualità del lavoro che si svolge a beneficio della società, per l’efficacia formativa nei confronti dei giovani che ci lavorano, per l’entusiasmo che i lavoratori nutrono nei confronti della propria azienda.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Una volta che si è stabilito questo rapporto con i giornalisti più importanti, sarà semplice far pubblicare articoli, trasmissioni e documentari che saranno tanto più preziosi quanto più è autorevole la fonte. Per intendersi: un intervento presso una trasmissione di Bruno Vespa vale di più di mille inserti su Facebook. Un articolo sul Corriere della Sera è fondamentale rispetto a tanti comunicati stampa.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Mi premeva chiarire questo punto che serve sia a chi dirige l’azienda (che sa cosa vuole comunicare) che per l’addetto alla comunicazione, altrimenti si rischia l’isolamento, e la comunicazione che si fa è un’illusione.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: medium;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">www.pippocorigliano.it</span><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiEwEO5LAze3J7PEYjQrSpSbP5UxloCl8pZM1CQa8RBuzwMfbmjz8pJhWzLu8XZ9eD1_DdcMvR73n82aIDw4yMzPiuVBpB7cdvEdJUbTr5--CM4FqPLyA4eZuudhQMQhHt5Hux6u4umCGncN8EWHyrgDr-MyHoMv8WqxfnspkVIo-aDJcxmvwopL5IDMQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="205" data-original-width="246" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiEwEO5LAze3J7PEYjQrSpSbP5UxloCl8pZM1CQa8RBuzwMfbmjz8pJhWzLu8XZ9eD1_DdcMvR73n82aIDw4yMzPiuVBpB7cdvEdJUbTr5--CM4FqPLyA4eZuudhQMQhHt5Hux6u4umCGncN8EWHyrgDr-MyHoMv8WqxfnspkVIo-aDJcxmvwopL5IDMQ" width="288" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /><br /></span><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-896579211701141442023-05-11T19:58:00.001+02:002023-05-11T19:58:13.156+02:00Le preghiere<p><span style="font-size: medium;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La mattina presto dedico mezz’ora alla voga col mio vogatore. Negli intervalli recito una decina del rosario: questo mi consente, a mente fresca e senza fretta, di riflettere maggiormente sulle parole che dico.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Ad esempio, le prime tre richieste del Padre Nostro esprimono tre concetti simili fra di loro: “Sia santificato il tuo nome”, “venga il Tuo regno”, “sia fatta la tua volontà”. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Sto attento a non distrarmi e, se la mente se ne va, torno a ripetere le tre frasi. Se Gesù ce le ha insegnate così, vuol dire che dobbiamo tenere ben chiaro che la volontà di Dio per noi è essenziale sotto tutti gli aspetti. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Le altre richieste sono diverse fra loro. Il pane quotidiano viene spontaneo, mentre mi fa sempre riflettere il “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Mi sembra una richiesta così impegnativa da sembrare quasi pericolosa. Chiedo a Dio di perdonarmi i peccati come io perdono i miei “debitori”. Accidenti: chiedo a Dio di comportarsi come me. Devo stare molto attento. Contemporaneamente penso a quante persone ripetono questa frase a loro rischio e pericolo, dal momento che non mi sembrano tutti così teneri di cuore.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">L’Ave Maria mi è diventata molto più colorita. Quando dico: “tu sei benedetta fra le donne e benedetto sia il frutto del tuo seno Gesù”, mi metto sotto lo sguardo della Madonna e mi pare che l’anima si riscaldi e si abbronzi alla luce dei Suoi occhi. La richiesta successiva (prega per noi peccatori…) è naturale anche se l’appellativo “Madre di Dio” mi sembra particolarmente audace rispetto alle critiche ricevute nel lontano passato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-size: medium;">Racconto queste cose per stimolare una recita ancora più proficua delle nostre preghiere ancor meglio di me.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEglQIPJNtOpxnWFoCsqxrYqqolPZTvpeIY5GLuKI5hPAlmMHjtMUKo2rU-aw4PJa96_KqgDIgfZ10WUlqXK-eQW1w29hGTnhqBc95sdF0RgKbJCre9C5LwT1TPW6W9DPnqO1Ygv1I9GPz7hGTLAfMw3HpiUFFxh9VZANoeWwBxT9Hru-230tC8g1GCj3w" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="172" data-original-width="293" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEglQIPJNtOpxnWFoCsqxrYqqolPZTvpeIY5GLuKI5hPAlmMHjtMUKo2rU-aw4PJa96_KqgDIgfZ10WUlqXK-eQW1w29hGTnhqBc95sdF0RgKbJCre9C5LwT1TPW6W9DPnqO1Ygv1I9GPz7hGTLAfMw3HpiUFFxh9VZANoeWwBxT9Hru-230tC8g1GCj3w" width="320" /></a></div><br /><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-77597704552335645732023-04-18T15:46:00.000+02:002023-04-18T15:46:04.448+02:00Acqua in vino<p> <span class="" style="font-family: Helvetica; font-size: 14pt;">L’episodio delle nozze di Cana, del vangelo di Giovanni, ha in sé tanti aspetti interessanti. Per prima cosa si legge: </span><a class="" name="top" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-family: Times;"> “</span></a><span class="" style="font-family: Helvetica; font-size: 14pt;">ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.” La madre di Gesù viene presentata come un personaggio mentre la presenza di Gesù è descritta successivamente… Mi fa piacere questo riconoscimento <i class="">ante litteram</i> di Maria che fa capire la considerazione di cui godeva la Madonna ancor prima degli avvenimenti successivi.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt;">“Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».” Quando abbiamo letto questo apparente contrasto siamo restati meravigliati ma poi ci siamo resi conto che ci trasmette un confortante significato. Gesù in realtà acconsente alla richiesta di Maria, che con sicurezza dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. C’è intesa fra i due: un’intesa che ci porta ad aver fiducia nell’intercessione di nostra Madre. Maria è capace di cambiare l’ordine prestabilito a vantaggio nostro.<o:p class=""></o:p></span></p><p class="" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;">Nella realizzazione del miracolo c’è un clima di perfezione. I servi riempiono le giare “fino all’orlo”, viene precisato. Dopo che il maestro di tavola (il matrimonio era ben organizzato) ha assaggiato l’acqua tramutata in vino, dice allo sposo: “«Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». <o:p class=""></o:p></span></p><p class="" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;">Non solo Gesù ha acconsentito alla richiesta di Maria ma lo ha fatto nel modo migliore possibile. La conclusione è che facciamo bene nel confidare in Maria e chiederle anche l’impossibile.</span></p><p class="" style="font-family: Helvetica; font-size: 18px;"><span class="" style="font-size: 14pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxET-S6bUvp9oMiJMOqGI9iUiya9CifjWxPvinwERQhESEDQTY1j-CFTBaIrI6zKJR7gDhi6vJqjl0Zjve151u5IQbUY-dlCDUOBy-oARMSasB_OEALxmLE_k1u2eL_5qthFRSTpFmyBDpDR-UVDckEmk_J3jhJA5hFzC85bpD3Cl61c-EaJx7fWV2BQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="197" data-original-width="256" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxET-S6bUvp9oMiJMOqGI9iUiya9CifjWxPvinwERQhESEDQTY1j-CFTBaIrI6zKJR7gDhi6vJqjl0Zjve151u5IQbUY-dlCDUOBy-oARMSasB_OEALxmLE_k1u2eL_5qthFRSTpFmyBDpDR-UVDckEmk_J3jhJA5hFzC85bpD3Cl61c-EaJx7fWV2BQ" width="312" /></a></div><br /><br /><p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5611711704310809953.post-33905933358192567302023-04-09T21:30:00.003+02:002023-04-09T21:30:28.102+02:00Tornare<p><span style="font-size: large;"> <span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Le parabole di Gesù sono tutte belle: le abbiamo ascoltate tante volte ma c’è il rischio di darle per scontate. La parabola del figliol prodigo, ad esempio, è ricca di particolari significativi.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"> </span></span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">La prima parte della parabola è descrittiva</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">dello stato di bisogno del figlio dopo la dispersione della sua eredità.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">Successivamente meritano attenzione i particolari che emergono dal comportamento del padre. Il figlio che torna non bussa alla porta ma il padre lo vede prima, perché scruta l’orizzonte con speranza… sta attendendo e spera.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;"> </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">Il padre non lo aspetta sulla soglia ma corre: è un anziano che corre. E lo baciò.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;"> </span><span lang="EN-US" style="font-family: Calibri, sans-serif;">In latino: </span><i style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span lang="EN-US" style="background-color: #f9f9f9; color: #444444;">cecidit supra collum ejus et osculatus est illum</span></i><span lang="EN-US" style="background-color: #f9f9f9; color: #444444; font-family: Calibri, sans-serif;">. </span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">Letteralmente: “gli piombò sul collo e lo baciò”.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">Il padre si rivolge ai servitori e ordina la veste più bella. Allora i vestiti erano pregiati e la “veste più bella” fa capire che esisteva una gerarchia fra i vestiti: andava preso il capo migliore di tutti. A rivestirlo dovevano essere i servi, dice il padre, perché il figlio non aveva perso la sua dignità.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">“Mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi”. Sia l’anello che i calzari erano accessori con un preciso significato d’importanza.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">“Portate fuori il vitello ingrassato”… Il padre non dice “un vitello” come ce n’erano nella stalla, ma “il” vitello. Era il migliore, la prelibatezza.</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">“</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: x-large;">Perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato”. Qui c’è l’insegnamento di Gesù: La lontananza da Dio è morte e, soprattutto, il Padre ci aspetta ansiosamente. Dobbiamo allietare Dio. Dobbiamo farci ritrovare…</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">“E si misero a fare una gran festa”. Per chi ha una concezione malinconica della fede, resti ben chiaro: il Padre organizza una festa. Con Dio si sta bene. Si ride e si è felici.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Il figlio menagramo che torna dalla campagna rappresenta anch’egli noi stessi quando subiamo la volontà di Dio di traverso. No! Noi dobbiamo abbracciare felicemente la nostra vocazione: lo stato in cui ci troviamo. E’ lì che dobbiamo gioire con Gesù e fare festa nell’affetto del Padre.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p><span style="font-size: large;"></span></o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_5lvxaVbeYl24-4efkVlnvlZv7tBe9pf8TQrj9Y_rHJvADONSJCsfK-XDcxk1A6_2NZXIPW6DuDG4OpoolNZE2F6udom8K5QUNmOFK5p4LoXKvGy5-ZbKL69EyZgZqby1xHV-9IVXJ3jm8WKXqhKS4dJY9N1lJlSWJ7nDu1zbETg4qIVhNUvEV-u12g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="185" data-original-width="272" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_5lvxaVbeYl24-4efkVlnvlZv7tBe9pf8TQrj9Y_rHJvADONSJCsfK-XDcxk1A6_2NZXIPW6DuDG4OpoolNZE2F6udom8K5QUNmOFK5p4LoXKvGy5-ZbKL69EyZgZqby1xHV-9IVXJ3jm8WKXqhKS4dJY9N1lJlSWJ7nDu1zbETg4qIVhNUvEV-u12g=w400-h272" width="400" /></a></span></div><span style="font-size: large;"><br /><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Calibri, sans-serif; margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><o:p> </o:p></p>Pippo Coriglianohttp://www.blogger.com/profile/16352256456075257869noreply@blogger.com0