venerdì 2 dicembre 2011

Non ci scoraggiamo. La cartolina su Tempi di dicembre




Ettore Bernabei, il novantenne leggendario “uomo di fiducia” che ha
attraversato la storia del nostro Paese nel dopoguerra, mi ha raccontato di
aver assistito al dialogo fra Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti quando
quest’ultimo decise di abbandonare la vita politica, convinto che il
comunismo avrebbe vinto. A Dossetti, che enumerava i successi avuti dalla
Russia sovietica - dal lancio dello Sputnik nello spazio ai nuovi
formidabili armamenti - La Pira rispondeva sereno: “Il comunismo ha perso, e
sai perché? Perché è ateo!”. Frase profetica sbalorditiva se si pensa agli
anni in cui fu pronunciata.

Forse La Pira avrebbe qualcosa da dirci anche adesso quando il mondo sembra
definitivamente dominato da un sistema tecnocratico finanziario privo di
pensiero, se si esclude una larva di pensiero protestante secolarizzato
propria dei paesi anglosassoni. Per la logica dominante dopo il crollo del
muro di Berlino, l’Italia è tornato ad essere un paese che ha perso la
guerra, indifeso rispetto alle speculazioni finanziarie. Ma l’Italia non è
un paese ateo. E’ un paese che ha inventato la finanza ed ha prestato soldi
ai re di Francia. E’ il paese che ha inventato nel Medio Evo le
confraternite di mutuo soccorso, alcune delle quali sopravvivono ancora. E’
il paese della bellezza e dell’umanità. Perciò guai a scoraggiarci. I nostri
giovani devono studiare l’economia come la storia e la teologia. E saranno
loro che sapranno costruire un mondo in cui la persona tornerà ad essere il
centro.

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