giovedì 22 maggio 2014

Il Rosario di maggio

 
Ieri, secondo una consuetudine che ho appreso da San Josemaría, sono stato a recitare il Rosario con uno studente nel parco delle catacombe di San Callisto, di fronte alla Chiesa del Quo Vadis a Roma. I rumori della città scompaiono entrando nel parco; il viale è circondato da prati con i colori della primavera, ed è accompagnato per un tratto da cipressi, mentre più in là costeggia un uliveto che riluce al sole. Maggio è il momento opportuno per pregare la Madonna e affidarle i prossimi tempi. Abbiamo riso pensando a come dovrebbe essere la sua futura moglie. Nell’ordine: allegra, cattolica, affettuosa. Lo studente, un tipo brillante reduce da un corso di ritiro (esercizi spirituali), sta vivendo, a suo dire, il periodo più felice della vita. E’ incredibile quanto fa bene ritirarsi alcuni giorni in preghiera. Diventa evidente che la creatura è fatta per il creatore, mentre tutto intorno sembra spingerci al contrario: allo stordimento e all’autosufficienza. Il futuro sarà di chi sa amare, di chi farà nascere figli dal proprio amore. Chi si identifica con Cristo sembra sempre in minoranza ma quella minoranza è il lievito, come diceva Gesù. Il ragazzo confidava che era innamorato della Madonna e trovava bellissima una sua statua situata nel parco. A dir la verità a me sembrava una statua un po’ ordinaria ma mi ha fatto piacere che gli sembrasse bellissima. Aveva ragione, abbiamo una Madre che è bellissima sempre. Maggio è il suo mese: tornerò in quel luogo a dire il rosario.

domenica 18 maggio 2014

Ancora Suor Cristina


Mi sono chiesto perché mi piace tanto suor Cristina, la suora che sta superando le tappe del concorso The Voice of Italy su RaiDue. Ho messo sul tavolo i motivi del mio entusiasmo (parlo spessissimo di suor Cristina e prima di dormire mi vedo qualche pezzo suo su YouTube). Questa è la diagnosi. Punto primo: suor Cristina è siciliana e io ritengo i siciliani una razza superiore per intelligenza e sensibilità. Secondo, e questo credo che sia il motivo più vero, attraverso lo sguardo di suor Cristina vedo l’amore bello di Gesù. Sul web ci sono immagini di Cristina prima della risposta alla vocazione. Ebbene quello sguardo non c’è ancora. Dopo aver accettato la vocazione lo sguardo di suor Cristina è diventato una porta spalancata sul suo cuore, un cuore che si è aperto al dono di sé. Dopo il sì suor Cristina è diventata attraente, non più una comune ragazza. L’amore di Dio dà una luce speciale. Madre Teresa di Calcutta era bella anche se non rispondeva ai canoni comuni della bellezza. Prego per suor Cristina perché il Signore la conservi con quello sguardo, fedele e apostolica. Terzo punto: J-Ax. Altro che demonio! E’ una persona di una sensibilità particolare: ha capito subito chi è Suor Cristina e attraverso di lei è affascinato da Dio. Inoltre suor Cristina balla bene. Mi piacciono le persone che sentono la musica dentro di sé. Infine è la più elegante di tutti col suo abito e le scarpe tacco 1. E’ bello che le consorelle siano unite a lei in questa testimonianza originale.


venerdì 9 maggio 2014

La preghiera


Come ha scritto Joseph Ratzinger (Il Cammino Pasquale, ed. Ancora) il modo migliore per conoscere Gesù è pregare. San Tommaso d’Aquino, considerato il maggior teologo della Chiesa Cattolica,  metteva la testa nel tabernacolo: solo dopo scriveva. Santa Caterina da Siena stava ore in contemplazione nella sua cella e, pur essendo illetterata, cambiò la storia dell’Italia e del mondo. La preghiera è identificazione: Gesù scambia il suo cuore con il cuore di Caterina. "Se sarete ciò che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero", lei diceva. Karol  Wojtyla pregava anche di notte. La preghiera era l’asse portante della vita di Gesù stesso. Comincia la vita pubblica con 40 giorni di orazione nel deserto e prega fin sulla croce. La cultura occidentale aggredisce lo stile di vita dei cristiani con leggi (divorzio, aborto, omofobia, ecc.) e comportamenti inaccettabili. Ma se i cristiani pregano diventano fonti luminose d’amore e libertà. Se io non prego, a nulla mi serve l’attivismo proprio di una cultura che privilegia il fare. “Senza di me non potete fare nulla” e nulla non vuol dire “qualcosa”, vuol dire “niente”. Non mi devo agitare né spaventare. Devo dedicare tempo alla preghiera fino a trasformare la mia attività (studio, lavoro, relazioni) in preghiera cioè in esercizio di amore e di servizio, come hanno fatto Gesù e i suoi santi. Gli oppositori portano tristezza e oppressione: i cristiani portano luce e calore. Se prego metterò fuoco in Italia e nel mondo.

sabato 3 maggio 2014

Bocelli canta San Karol




Una delle scene più significative della recente cerimonia di canonizzazione è stata una signora sui sessanta che emergeva da un sacco a pelo sul selciato di Via della Conciliazione nelle prime ore del mattino. Tale è la gratitudine e l’affetto verso i due Papi da provocare una testimonianza di questo tipo, assieme a tante altre di cui siamo stati spettatori. Ora è il momento di trasmettere bene ai giovani il messaggio di queste due importanti figure: non è giusto che la canonizzazione sia un voltar pagina per lasciare la memoria agli anziani. I mezzi di comunicazione ci consentono di rivisitare immagini e opere. Le memorabili encicliche di Papa Giovanni e in particolare il “Giornale dell’anima” sono utili per comprendere la vita interiore di un uomo di preghiera. Per Giovanni Paolo II le immagini hanno una particolare importanza. I gesti dell’uomo sono eloquenti quanto i suoi scritti. Fra le tante trasmissioni belle che sono state confezionate ce n’è una che è particolarmente suggestiva. Alberto Michelini ha realizzato un programma in cui non c’è voce di commento: partendo dalle immagini del funerale (mai nella storia dell’umanità c’è stato un funerale come quello) si rivedono tanti momenti del pontificato di Wojtyla, si sente solo il Papa che parla e Andrea Bocelli che canta l’Ave Maria, il Credo e altri inni sacri con voce partecipata e commossa. Non è un documentario, è un’opera d’arte. Su Rai.tv si trova “Credo, Giovanni Paolo II” dove si canta un Papa innamorato dell’Amore.