venerdì 25 maggio 2018

La gioia

Lo Spirito Santo porta la gioia. Quando l'Arcangelo San Gabriele saluta Maria dice in realtà "gioisci" anche se in italiano è stato tradotto con "ti saluto" o "ave". Gioisci: un verbo che nella Bibbia viene utilizzato soltanto quando un profeta preannuncia la venuta del Messia. In Sofonia,3 si legge: "Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!". Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo quando ricevette Maria e il bambino sussultò di gioia nel suo grembo. I Re Magi quando trovarono il bambino "gavisi sunt gaudio magno valde", letteralmente: si rallegrarono fortemente per la gran gioia. Adamo quando vede per la prima volta Eva esplode di gioia. Il Signore ha accenti di gioia quando loda Abramo per la sua obbedienza e gli predice una discendenza infinita. Così come con gioia promette a Salomone che gli concederà non soltanto la docilità del cuore, che lui ha chiesto, ma aggiungerà ricchezza, onori e vittorie.
Non è vero che avvertiamo una gioia particolare dopo la confessione? Sant'Agostino è il cantore della presenza dello Spirito Santo nel cuore: una presenza intima, più intima di me stesso (intimior intimo meo, Confessioni, III, 6). Si dice che il concetto di Trinità è imperscrutabile fino in fondo ed è vero, ma per me, come per ogni cristiano, è naturale rivolgersi a Dio Padre per ottenere una grazia, conoscere sempre meglio il Figlio leggendo il Vangelo e ritrovare il sussurro di Dio nel mio cuore avvertendo la presenza dello Spirito Santo. Quando la mia volontà accetta di aderire alla volontà di Dio una gioia grande s'impossessa nel cuore ed è lo Spirito Santo a donarla.

venerdì 18 maggio 2018

lo Spirito

Mi ha sempre colpito il racconto della discesa dello Spirito Santo su Maria e i discepoli come si legge nel capitolo secondo degli  Atti degli Apostoli. Avviene qualcosa di scenografico: il rombo di un vento impetuoso e lingue di fuoco sul capo di ciascuno. Ma ciò che mi meraviglia e mi fa pensare è il fatto che già da tempo gli Apostoli avevano visto e sentito cose meravigliose come i miracoli di Gesù e soprattutto la sua risurrezione. Tommaso aveva messo la sua mano nelle piaghe di Gesù, avevano visto Gesù risorto mangiare per chiarire che non era un fantasma ma un vero corpo glorioso. Ciò non ostante non escono gridando per le strade, rimangono silenziosi e riuniti a pregare. Solo quando arriva lo Spirito Santo c'è l'esplosione apostolica: parlano alle folle e una gran folla si converte. Perché il Signore ha disposto le cose in questo modo? Evidentemente per farmi capire che da solo non sono capace di trasmettere il Vangelo. Solo con lo Spirito Santo si può svolgere un'azione efficace, si possono toccare i cuori. Mi lascia interdetto questa collaborazione fra Dio e l'uomo. Specialmente nella nostra epoca, con la cultura del farsi da sé, mi sento portato a progettare grandi strategie per far conoscere Gesù e invece il Signore mi dice "stai quieto, prega e le cose andranno da sé e avrai la certezza che è la grazia di Dio che agisce. Piuttosto cerca di essere umile e possibilmente allegro perché la gioia è la prima conseguenza della presenza dello Spirito". Quando è che mi muovo bene? quando ho il fuoco dentro e il fuoco l'accende lo Spirito Santo. Se penso alla banalità della mia vita se non avessi incontrato Gesù... E riesco a capire Gesù se è lo Spirito Santo che me lo fa comprendere.