domenica 25 settembre 2011

Una cartolina di riflessione sul discorso del Papa al Bundestag




Sono passati alcuni giorni ma non si può smettere di riflettere sul discorso che Benedetto XVI ha rivolto al parlamento federale tedesco. Il Papa parlava ad un’assemblea legislativa e ha imperniato il suo discorso sulle giuste radici delle leggi. Il suo discorso si adatta anche al criterio che ciascuno di noi deve usare per la propria condotta. Il punto di partenza è la risposta di Salomone a Dio, che gli chiede cosa desidera nel momento in cui inizia a regnare sul suo popolo. Salomone chiede la saggezza, “un cuore docile” alle ispirazioni di Dio, e il Signore, potremmo dire, si “entusiasma”, dimostra una grande contentezza per questa richiesta. In tutto l’Antico Testamento non vi sono parole così vivaci per rappresentare la contentezza di Dio: “Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita.”
Ciascuno di noi non è Salomone né un legislatore, ma è signore della propria vita. Mettere Dio al primo posto: questa è la rivoluzione interiore necessaria per migliorare noi stessi e il mondo circostante. Invece di indignarci, rendiamo docile il nostro cuore alle ispirazioni di Dio.



lunedì 19 settembre 2011

La prossima cartolina è dedicata a Milano e al suo nuovo Pastore

 
Nei momenti in cui la diocesi ambrosiana vive la gioia dell’arrivo di un nuovo Pastore viene spontaneo andare alle radici di quell’aggettivo che la distingue: ambrosiana. Il pensiero va ad Ambrogio, il grande pastore di intensa spiritualità e di formazione laica e civile: caratteristiche che sono rimaste impresse nella fisionomia spirituale milanese. E il pensiero va al grande convertito Agostino che con Ambrogio ha mosso quei primi passi che lo avrebbero portato a diventare il grande Padre della Chiesa. Fra i tanti meriti di Agostino c’è quello di averci lasciato un capolavoro: le Confessioni. Non un libro di dottrina astratta ma un libro intessuto di relazione esistenziale con Dio, un libro attualissimo che descrive il dramma della resistenza dell’uomo ad aprirsi a Dio. Pagine potenti e mai eguagliate quelle che descrivono la tempesta dell’animo di Agostino in cui le passioni e le frivolezze non vogliono essere congedate, fino al drammatico colpo di scena. La voce del fanciullo che canta: “prendi e leggi” e la lettura del brano di San Paolo:…”rivestitevi del Signore Gesù Cristo né assecondate la carne e le sue concupiscenze”. Da quel momento, da una località milanese, partì un fiume di grazie e di pensiero che giunge fino a noi. L’attuale Pontefice trae ispirazione per la sua straordinaria teologia dall’eredità di Agostino. Milano, città di grandi santi,  continuerà ad essere un faro di spiritualità anche col nuovo pastore Angelo Scola, un uomo di fede, che prega, pensa e agisce.


martedì 6 settembre 2011

La cartolina del 15 settembre è dedicata a Ettore Bernabei





Un uomo solo al comando. Questa era la frase del cronista mentre Coppi compiva una delle sue storiche imprese. Questa è la frase adatta per Ettore Bernabei che ha compiuto i novant’anni. Una ricorrenza senza torte e candeline ma festeggiata con una lezione magistrale sul bene che la televisione può fare. Nel pubblico manager, artisti, dirigenti. Bernabei è stato direttore generale della Rai dal 60 al 74: ha forgiato la Rai, che in quegli anni è diventata la nostra buona amica di famiglia. Quella televisione faceva andare a letto gli italiani con un sentimento di speranza e con voglia di lavorare. In quegli anni l’Italia, straziata dalla guerra, era diventata la quarta potenza economica mondiale. Grazie alla politica di cattolici, come Fanfani, Moro e altri compagni di strada di Bernabei, nel paese era sorta una florida classe media (dopo secoli di fame per buona parte del Paese) e Bernabei educava con una tv di gusto, brillante, coraggiosa.
 Nel 91, all’età di 70 anni, Bernabei ha fondato la Lux, la società di produzione televisiva che ha sfornato in vent’anni una quantità di serie televisive che hanno riscosso un successo internazionale. Dalla Bibbia a don Matteo, da Guerra e Pace a Madre Teresa. Programmi che hanno testimoniato che gli ascolti non si ottengono solo con la tv spazzatura. Solo come un Davide contro Golia il vecchio Ettore ha dimostrato che gli ascolti si possono ottenere con una tv di qualità. Grazie Ettore. Ancora sei un uomo solo, troppo solo, al comando.



sabato 3 settembre 2011

Ah l'ammore che fa fa!.... Da Genova la cartolina dell'8 settembre su Tempi




Ah l’ammore che fa fa’! E’ il verso di un’antica canzone napoletana cara a Edoardo De Filippo. Ma ancora oggi l’amore fa fare grandi cose. Un mio amico genovese si è innamorato a 18 anni di una bella ragazza e, per rendersi accettabile ai suoi occhi, ha intrapreso la strada dell’imprenditore che lo ha portato dalla vecchia pizzeria di famiglia a diventare il maggior distributore italiano di buoni pasto, a gestire eleganti locali di ristorazione nel genovese, pasticcerie, agriturismo e altre cose. E’ ora il principale creatore di carte elettroniche che consentono sconti con un’infinità di negozi, dà uno stipendio ogni mese a 1.000 persone e continua ad assumere giovani. Il tutto cominciato per amore e continuato con amore. “Mia moglie per me è la donna più bella del mondo” confida agli amici.

Ora gli è venuta una bella idea: non limitarsi al buono pasto ma creare il “pasto buono” per le famiglie messe in difficoltà dalla crisi economica. Ha coinvolto migliaia di locali di ristorazione nella distribuzione del cibo avanzato per non farlo finire nella spazzatura ma sulla tavola di chi ha bisogno. Ha trovato collaboratori, specie la Caritas, ma ha trovato difficoltà per una legge che impone obblighi pesanti per l’asportazione del cibo. Allora ha aggirato l’ostacolo. Ha creato una tessera che consente a chi ha bisogno di andare a consumare i pasti nei locali, oltre una certa ora, trovando collaborazione da parte dei comuni e dalla stessa Caritas, con l’incoraggiamento del Cardinal Bagnasco. Vedi il genio italiano, vedi l’ammore che fa fa’.



giovedì 1 settembre 2011

Ecco la cartolina dal Paradiso pubblicata il 1 settembre su Tempi




Dalla Calabria arrivano generalmente cattive notizie. Nel 1977 mi trovavo con Indro Montanelli a Pamplona e gli chiesi di firmare una cartolina per mia sorella. “E dove sta tua sorella?” chiese. Risposi: “A Catanzaro”. “A CATANZARO!!!” disse meravigliato scandendo le sillabe. “E che ci fa a Catanzaro?”. Mia sorella è stata alcuni anni a Catanzaro col marito, capo dei Vigili del Fuoco, e lì ha fatto le migliori amicizie della sua vita e altrettanto i suoi figli.
A Catanzaro in questi giorni ricorre il primo anniversario dell’inaugurazione di una parrocchia in un grande parco commerciale. La prima parrocchia in Europa situata in uno di questi villaggi del commercio aperti e affollatissimi la domenica.
L’idea di una chiesa così situata è venuta al padre di un mio amico che ha chiesto al figlio di realizzare il progetto prima della propria morte. Merito del vescovo di Catanzaro è stato assecondare l’idea e attribuire alla chiesa la dignità di parrocchia. Il figlio imprenditore è Floriano Noto, un uomo intelligente e buono, capace di amicizia vera. Ha costruito quella chiesa con innovazioni tecnologiche, senza snaturare la fisionomia religiosa del fabbricato. Il campanile è in vetro e anche la pala d’altare è una vetrata retroilluminata (realizzata dall’artista Paola Grossi Gondi) che rappresenta San Massimiliano Kolbe in preghiera, in un paesaggio simile a quello circostante. Una bella idea, realizzata bene, da bella gente. Ecco le notizie che possono venire dalla Calabria, se si sta attenti.



Su Tempi di giovedì 25 agosto un articolo su san Josemaría prendendo spunto da un recente film