Si
avvicinava il Natale del 1979 e Giovanni Paolo II decise di celebrare in San
Pietro una Messa per gli universitari romani. Ci fu chi tentò di dissuaderlo:
iniziative analoghe avevano radunato solo uno sparuto gruppo di studenti, che
nell’immensità di San Pietro sarebbero scomparsi. Stimolati dall’affetto per il
Pontefice tanti giovani come me s’impegnarono a riempire la Basilica che alla
fine risultò sovraffollata. Durante la cerimonia partì il coro di Comunione e
Liberazione con una laude
medievale a Maria: “Altissima Luce di grande splendore…”. La perfezione del
canto e la devozione delle parole, colorate dall’italiano antico,
m’impressionarono profondamente. Ho cercato poi e trovato quel canto e lo sento
tutte le volte che voglio esprimere e rinnovare il mio affetto a Maria. Che
fortuna abbiamo noi cristiani nel poterci rivolgere ad una madre così bella e
affettuosa! Il rifiuto della devozione mariana è un cattivo segno e male fanno
le femministe quando rifiutano di riconoscersi nel modello mariano. Maria
esprime il meglio dell’umanità e questo meglio ha un volto femminile. Dante ha
ragione quando trova nell’amore per Beatrice la strada per il Paradiso. La
donna, se ne ha l’intenzione, può migliorare l’uomo con la sua sensibilità e
grazia. Perciò trovo congeniale, soprattutto in quest’anno della fede, la
recita del Santo Rosario, una preghiera in cui ci sono più complimenti a Maria
che richieste. Chi ama la Madonna è allegro e l’allegria è un frutto dello
Spirito Santo.
giovedì 29 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
La Messa è la spinta propulsiva verso il bene
Una
spinta, un propellente verso la direzione giusta. Questa è la Messa. La
consacrazione del pane e del vino è il momento essenziale, l’esplosione che mi
proietta in avanti. Dio che si fa uomo muore per me, siede a cena con me e si
dà da mangiare, mi dà l’esempio da
seguire: darsi per amore. Non si finisce mai di meditare sulla Messa perché lì
c’è tutto: il Dio creatore, il Dio redentore, il Dio comunicatore. Ogni
tentativo di definire e catalogare la Messa può essere utile ma dà sempre
l’impressione di una cosa inadeguata. Lì c’è il fuoco. Il fuoco lo posso
dipingere ma non è il fuoco.
Anche
le altre parti della Messa mi trasmettono esempi di vita. Le letture mi
raccontano Dio e mi dicono che non posso conoscerLo se non leggo l’Antico e il
Nuovo Testamento. Il confiteor, il lavabo con l’acqua che purifica e la frase struggente “Signore non sono degno
che tu entri sotto il mio tetto, ma dì una sola parola e l’anima mia sarà
sanata”, esprimono la mia indegnità assieme alla volontà del Signore di fare di
me un uomo di Dio. Quella goccia d’acqua che il sacerdote versa nel vino
ricorda la Divinità che assume la mia natura umana. Il sacerdote dice più volte
“preghiamo” e ricorda la necessità della mia preghiera. La Messa mi mette nella
direzione di Gesù che è opposta a quella di Adamo. Questi ha preferito se
stesso a Dio e ha portato la morte; Gesù ha consegnato se stesso alla volontà
di Dio e ha portato la vita. Un’altra risposta all’amica che mi chiede cosa
fare per l’Anno della Fede.
sabato 17 novembre 2012
Sembra che Gesù esageri. Il nostro Dio è un Dio che serve
Gesù
esagera. Prima di cominciare l’ultima cena lava i piedi agli apostoli e glieli
asciuga. Ultimamente questa scena mi torna spesso in mente: perché
un’esagerazione del genere? Non bastava da sola, e non era certo poco, l’ultima
cena? Ha sempre trovato tanta eco in me la frase di Gesù nel vangelo di San
Luca (22, 15-20): “desiderio desideravi hoc pascha manducare vobiscum”.
Letteralmente: “ho desiderato con desiderio mangiare questa pasqua con voi”.
Giustamente la versione italiana traduce: “ho desiderato ardentemente”. Ma a me
piace tanto: “ho desiderato con desiderio” perché quella ripetizione
m’introduce nella psicologia di Gesù. Che palpitazione doveva esserci nel suo
cuore mentre dava tutto se stesso in quel momento così intenso, simbolico e
pregnante! Il giovedì santo è la festa che più mi piace perché commemora quel
momento. Ogni Messa è quel momento, ma il giovedì santo è il giorno giusto,
nell’ora giusta. Fuoco, c’era fuoco nel cuore di Gesù. E, in tutto questo, che
significa lavare i piedi prima di quella cena? Significa, significa. Sono io
che sono tardo a capire. Il senso della vita è servire, il senso dell’amore è
servire. Il nostro Dio è un Dio che serve. Perciò la Messa, la Santa Messa, è
tanto importante. Nell’anno della fede sono contento di andarci ogni giorno con
più consapevolezza. Questo per la signora che chiedeva cosa fare nell’anno
della fede. Andare ogni giorno a Messa. Sembra poco? Devo scappare, ho tanti
impegni, ci sono cose più importanti. Quali?
domenica 4 novembre 2012
Cosa fare nell'anno della fede? riscoprire la santa messa
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