martedì 27 agosto 2013
Un preghiera a Maria Regina
Il 22 agosto una persona mi ha chiesto una preghiera speciale. Era la festa di Maria Regina e ho composto questa:
Maria, madre e regina mia,
dammi la felicità di saper amare. Soprattutto quelli che sono vicino a me, malgrado i loro difetti e grazie ai loro difetti. Perché questa è la vera felicità: saper voler bene. Questa è la mia vocazione, a cui mi chiami col tuo esempio.
dammi la forza di essere buono. Le cattiverie mie e altrui sono conseguenza della debolezza. Con la tua forza saprò essere buono, sereno e comprensivo.
dammi la serenità di vedere in ogni avvenimento, anche doloroso, la mano della Provvidenza e la forza redentrice della sofferenza. Ricordami che ogni dolore ha un valore fecondo quando è unito alle sofferenze di tuo Figlio.
difendimi dalla tristezza, che è l'alleata del nemico, e aiutami a essere fonte di gioia e ottimismo per quelli che mi stanno attorno.
Ti bacio caramente come tuo figlio piccolo, stammi vicino. Ogni mia preghiera e azione cominci con te e finisca con te.
lunedì 12 agosto 2013
La mia guida è Maria
Da
un po’ di tempo torno a pensare che la mia vita, come la vita di ognuno, è
stata un susseguirsi di doni. Il primo dono è l’essere nato, poi l’affetto dei
genitori e la loro cura, durata anni, per la crescita e l’educazione. Poi penso
al dono della capacità di amare, il dono della bellezza attorno a me che
richiama la bellezza dentro di me: l’aria, il mare, tutta la natura e così via.
Le cose più belle della vita sono un dono, gratuite. Il dono per eccellenza è
Gesù, che mi apre la strada, entra dentro di me, mi dà un modo bello e giusto
di vivere e dà un senso alla stanchezza e alle sofferenze. Il dono più dolce è
quello di Maria. Da Maria mi sento capito e accolto. Mi sento in confidenza.
Mia madre non era oppressiva ed era in confidenza con me: io capivo lei e lei
capiva me; c’era un’unità che non aveva bisogno di parole. Ora mia madre mi
segue dal Paradiso ma non mi sento orfano. Sento che Maria è ancora più mia
madre. Non mi giudica, ha una pazienza infinita. Genera in me Gesù anche se
sono piccolo. Sono un suo figlio unico. Questa è una caratteristica divina: per
Dio siamo tutti figli unici. E anche in po’ viziati, come il figliol prodigo.
Maria è sempre pronta, ottimista, sempre contenta di essere interpellata. E’
assunta in cielo per me, per noi: mi segue col cuore umano, come umano è il
cuore di Gesù. Sento che mi ha evitato occasioni e ostacoli che potevano
perdermi. Con lei l’impegno duro diventa facile e umano. Diceva San Josemaría:
a Gesù si va, e si torna, per Maria.
giovedì 8 agosto 2013
I diktat della cultura dominante e la vera soluzione
Una foto scattata in Francia durante la manifestazione per la famiglia
Le
dittature non hanno il senso del ridicolo. Mussolini affermò che, se in Italia
ci fosse stato un calo delle nascite come in Francia, avrebbe preso delle
“decisioni immediate, draconiane”. Non si riesce a immaginare quali decisioni
poteva prendere. Hitler, che sosteneva la superiorità della razza ariana –
pelle bianca, capelli biondi – dovette assistere al trionfo del nero Jesse
Owens, vincitore di 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi del ‘36. Il muro di
Berlino, innalzato dai comunisti, è crollato nel tripudio generale. Oggi è la
volta di nostri parlamentari che definiscono “urgente” la legge contro
l’omofobia. Come se non bastassero le leggi vigenti a protezione della persona
e soprattutto come se non ci fossero questioni davvero urgenti: la ripresa che
non arriva, la disoccupazione giovanile, la disperazione dei licenziati, la
burocrazia soffocante, un fisco aggressivo e inconcludente, e non mancano le
file di poveri attorno ai cassonetti per cercare il cibo invenduto dai
ristoranti. In pieno agosto soffocante i rappresentanti del popolo devono
legiferare sull’omofobia. Il diktat della lobby internazionale dominante ci
costringe a quest’assurdità. E’ giusto e doveroso protestare pubblicamente ma,
come ha detto il Papa nell’Angelus dopo la GMG, il futuro sta nella
santificazione della vita quotidiana. Gesù ha detto che i suoi discepoli sono
il sale della terra. A me tocca essere sale utilizzando il clima disteso
dell’estate per pregare, dedicarmi agli altri, approfondire il Vangelo.
sabato 3 agosto 2013
Papa Francesco leader mondiale
La GMG di Rio ci ha lasciato il ricordo di una manifestazione allestita con una magnifica coreografia addolcita dal senso musicale dei brasiliani e dall’uso sapiente della musica: basta ricordare l’adagio di Albinoni durante l’ultima stazione della Via Crucis cantato da un coro coinvolgente. Non solo un bel ricordo, ma una nostalgia – saudade – di quella gente e di quei luoghi. Nello stesso tempo, anche se i giornali faticano a riconoscerlo, Papa Francesco si è imposto come leader mondiale. Un capo di una rivoluzione pacifica ma potente. Francesco ha la capacità di unire i toni di una fede intimamente vissuta, che conosce l’unione personale col Dio Padre, ai toni del condottiero che spinge alla battaglia: basta con i giovani che non conoscono la dignità del lavoro, basta con i vecchi emarginati dal vivere civile, condotti ad un’eutanasia morale. Invece in piedi! A combattere! Il discorso agli argentini ha lasciato col fiato sospeso. Il primo equipaggiamento per la battaglia – ha ricordato il Papa – sta nella risposta di Madre Teresa. Alla domanda su come costruire una civiltà più giusta e su cosa doveva cambiare nella Chiesa, rispose: “tu ed io”. Il Papa scherzando dice che l’umiltà è l’astuzia di Dio. In realtà vuol dirci che è l’intelligenza di Dio. L’umiltà è la verità che consente di appoggiarsi alla forza della fede per restaurare, come San Francesco, la Chiesa e la società intera. Grazie o mio Dio per questo Papa e aiutami a rispondere con fede e coraggio personale ai suoi inviti.
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