venerdì 30 marzo 2018

Gesù risorto


I giorni della Settimana Santa sono giorni di fede. Solo la fede può portarci a credere cose incredibili. Semplificando: la prima è che Dio ci ama, la seconda è che si è incarnato, la terza - la più incredibile di tutte - è che è risorto al terzo giorno. Ci credo perché me lo dice Lui e perché tanti lo hanno visto risorto, come dice San Paolo che aggiunge ben 500 testimoni. Ma, una volta superato il muro della fede, resta tentare di comprendere cosa è successo. Il corpo di Gesù non è un semplice corpo umano risorto, come Lazzaro, è un corpo che attraversa i muri e non è un fantasma. Mangia come prova del pesce arrosto: "toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho" (Lc 24).
  Un corpo che ha delle proprietà straordinarie e che San Paolo definisce una "primizia". La primizia è il primo frutto di stagione, dopo arrivano gli altri della stessa specie in abbondanza. Ebbene in quella abbondanza ci sarà, si spera, anche il mio corpo. Anche noi risorgeremo così, con un'anima che sostiene il nostro corpo di adesso ma arricchita dalla potenza dello Spirito Santo che farà sì che quel corpo abbia delle qualità soprannaturali.
  Ciò che vale già adesso è una nuova concezione dell'esistenza. Adamo ha scelto se stesso al posto di Dio e ha trovato la morte, Gesù si è alimentato della volontà di Dio e ci ha coinvolti in un flusso d'amore che è il vero senso della vita. Un amore non solo teologico ma che dà forza a tutti gli amori della terra. I cristiani non sono dei moralisti, sono innamorati, come Dante, come Santa Teresina e Caterina. Gesù dolce, Gesù amore.

domenica 25 marzo 2018

Giovedì Santo

E' iniziata la Settimana Santa. Attendo il Giovedì Santo con una speciale trepidazione. Gesù aveva "desiderato ardentemente" (Lc 22) che quel giorno arrivasse per svelare per intero ciò che aveva nel cuore. San Giovanni è rimasto talmente impressionato che buona parte del suo vangelo è dedicato a quel discorso dell'Ultima Cena. Leggendolo si rimane attanagliati dall'intensità misteriosa che quelle parole esprimono. "Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate l'un l'altro come io vi ho amato"(Gv 13). Un comandamento che risulta sempre nuovo perché non si finisce mai d'imparare ad amare. In quella circostanza Gesù lava i piedi agli apostoli. Giovanni descrive anche la tovaglia che si mette davanti. Non mi devo abituare a questa scena. L'abitudine è la compagna della stoltezza. Voglio sorprendermi davanti a quel gesto come si sorprese Pietro. E poi "Questo è il mio corpo",  "Questo è il mio sangue". MangiarLo, identificarsi con Lui. 
Non si può immaginare l'Ultima Cena senza la Crocifissione del giorno dopo e, fortunatamente, non si può pensare alla Crocifissione senza la Risurrezione. Nel Giovedì Santo c'è tutto: c'è la permanenza con noi del suo Cuore infiammato nell'Eucarestia. Quest'anno vorrei vivere bene quel momento. Assieme agli altri ma in comunione silenziosa con lo sgomento di quella scena. 
Alla fine della cena Gesù esce dal clima familiare pieno di calore e viene avvolto dalle tenebre. "Era notte" annota San Giovanni trasmettendo un brivido. Quell'oscurità è anche la mia resistenza ad aprirmi alla luce di Gesù. Gli terrò compagnia nel Santissimo esposto la notte, nelle chiese della città.

venerdì 16 marzo 2018

San Giuseppe


Ho chiesto a San Giuseppe di parlarmi di sè e riferisco, anche se ci potrebbe essere qualche errore di trascrizione. La conversazione con Lui infonde serenità.
"Ero contento di sposarmi con Maria. Per me era la donna più donna del mondo, perciò bellissima. Quando seppi che era incinta non pensai male di Lei. Avevo capito che era stata toccata da Dio e mi consideravo indegno di starle vicino. Che felicità quando seppi che potevo passare la mia vita con Lei e con il frutto dello Spirito Santo!
Ho imparato che Dio realizza i suoi progetti in mezzo alle contrarietà: il parto mentre eravamo in viaggio, la mangiatoia, scappare come malfattori e la vita di emigrante in Egitto... Non dovevo realizzare i miei progetti ma eseguire la Sua volontà: quella è la via.
Capii che la castità è amore, che la calma consente di ascoltare i suggerimenti di Dio.
Lavoravo bene come falegname perché la Provvidenza mi aveva dato forza e intelligenza ma soprattutto perché volevo bene alla mia famiglia e anche ai committenti.
Sono esempio per i padri perché volevo che Gesù crescesse più grande di me.
Quando Lo ritrovai nel tempio, dopo tre giorni di ricerche, capii meglio che le esigenze di Dio superavano le mie aspettative.
Ero affettuoso ma non emotivo. Gli ho insegnato a parlare quanto basta e ad apprezzare il silenzio: a Pilato ha detto poche parole ma da quelle ha capito che Lui non era un pazzo ma un innocente. Erode non era in grado di capire niente e ha avuto il silenzio.
Sono morto come i giusti vorrebbero morire: con Maria e Gesù accanto".
Giuseppe parla poco ma quanto dice è ciò che serve al cristiano per vivere santamente.

domenica 11 marzo 2018

Senza di me...

"Senza di me non potete fare nulla": una frase di Gesù riportata nel Vangelo di Giovanni (Cap.15) che lascia perplessi. Com'è possibile: io riesco a fare tante cose senza rivolgermi a Gesù e come mai Lui dice che non posso fare nulla? Sia a livello individuale che collettivo, invece, questa frase risulta vera. Proprio oggi parlavo con un medico che si reca periodicamente in Africa centrale che mi riferiva che lì non si è sviluppata una civiltà con radici profonde perché il cristianesimo è relativamente recente. Anche nelle civiltà orientali sviluppate, mi diceva un altro amico, non esiste il concetto di servizio. Il medico detiene il potere di curare ma non è animato dal desiderio di servire il prossimo, di vedere Gesù nel malato. Chiaramente si tratta di un'osservazione generale che può avere tante eccezioni. L'Occidente che sta progressivamente tagliando le proprie radici cristiane si pone sempre più al servizio del male. Basti pensare alle sperequazioni economiche o all'individualismo esasperato e senza amore. " Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati"... continua Gesù. Si nota questa mancanza di linfa vitale. L'allegria è il segnale della presenza di Dio mentre la tristezza, il gelo nei rapporti personali e collettivi denuncia sempre più la perdita di umanità. L'uomo sta bene solo quando ha un rapporto vivo con Dio, con Gesù. E' una verità che nessuno dice, anzi si dice il contrario, ma è una verità che quando si riscopre riempie il cuore e dà impulso alla vita.

giovedì 8 marzo 2018

Il Rosario per il Paese


In occasione delle elezioni alcuni hanno lanciato l'iniziativa di recitare un Rosario per il nostro Paese. Mi sembra la cosa più giusta da fare. Prima della battaglia di Lepanto, in mare contro i turchi che minacciavano di espandersi in Europa, i marinai recitarono il Rosario. Era il 7 ottobre 1571. Dopo di allora i turchi continuarono con incursioni in Europa ma la prospettiva di una conquista svanì definitivamente. La devozione alla Madonna, che risale ai primissimi tempi della cristianità, da allora ha acquistato un significato più incisivo di protezione davanti a un pericolo grande. Oggi non ci sono i turchi con la scimitarra ma aggressori più nascosti e temibili.
Il pericolo più evidente è la scarsa qualità della classe politica rispetto al livello di civiltà che il nostro Paese, malgrado tutto, mantiene. Non bisogna credere che la realtà sia quella rappresentata dai telegiornali. L'Italia è molto, molto meglio. Avremmo bisogno di politici preparati e consapevoli dei bisogni del Paese.
Un altro pericolo è l'insignificanza della politica rispetto ai grandi flussi finanziari internazionali che, opportunamente pilotati, condizionano in modo velato ormai i governi, i media e la magistratura delle nazioni, soprattutto le più fragili culturalmente ed economicamente.
Il terzo pericolo è la concezione di società delle lobby che esercitano queste influenze. Il profitto immediato è il loro obiettivo e per questo puntano ad una società individualistica, consumistica ed edonista. Un esempio lampante è la lobby dei costruttori d'armi negli Stati Uniti. Ma c'è di più, molto di più.
Per questo occorre ricorrere all'intercessione della Madonna.