"Senza di me non potete fare nulla": una frase di Gesù riportata nel Vangelo di Giovanni (Cap.15) che lascia perplessi. Com'è possibile: io riesco a fare tante cose senza rivolgermi a Gesù e come mai Lui dice che non posso fare nulla? Sia a livello individuale che collettivo, invece, questa frase risulta vera. Proprio oggi parlavo con un medico che si reca periodicamente in Africa centrale che mi riferiva che lì non si è sviluppata una civiltà con radici profonde perché il cristianesimo è relativamente recente. Anche nelle civiltà orientali sviluppate, mi diceva un altro amico, non esiste il concetto di servizio. Il medico detiene il potere di curare ma non è animato dal desiderio di servire il prossimo, di vedere Gesù nel malato. Chiaramente si tratta di un'osservazione generale che può avere tante eccezioni. L'Occidente che sta progressivamente tagliando le proprie radici cristiane si pone sempre più al servizio del male. Basti pensare alle sperequazioni economiche o all'individualismo esasperato e senza amore. " Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati"... continua Gesù. Si nota questa mancanza di linfa vitale. L'allegria è il segnale della presenza di Dio mentre la tristezza, il gelo nei rapporti personali e collettivi denuncia sempre più la perdita di umanità. L'uomo sta bene solo quando ha un rapporto vivo con Dio, con Gesù. E' una verità che nessuno dice, anzi si dice il contrario, ma è una verità che quando si riscopre riempie il cuore e dà impulso alla vita.
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