giovedì 12 luglio 2012

L'emergenza educativa

 
Si parla molto dell’emergenza educativa e ben a ragione perché è evidente che di educazione ce n’è poca. Ma per risolvere il problema occorre andare fino in fondo: formare una persona non vuol dire manipolarla, significa far venir fuori la sua forma vera, il suo modo proprio di essere  uomo. Il modello è Gesù. Può sembrare un’esagerazione ma tutto ciò che è umano è impastato di Dio, e il vertice sta nell”impasto” primo di Dio, che è il Figlio.  I santi sono altri Gesù, a modo loro. I santi sono formatori perché aprono una strada per avvicinarsi a Gesù. Come diceva il cardinal Ratzinger, i santi rivelano aspetti del volto di Dio: ad esempio la Madonna svela il Suo volto materno. Questo è il cuore del tema dell’emergenza educativa. La civiltà occidentale è nata da Gesù, assorbendo la tradizione greca, romana e giudaica, come ricorda il Papa. I santi sorprendono i contemporanei perché Gesù ha il posto centrale nella loro azione e nei loro discorsi, mentre gli altri divagano. La vera radice dell’educazione è il rapporto vivo con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Su questo tronco tutto il resto si innesta. E’ quanto c’insegnano i veri maestri come Padre Pio, Madre Teresa, San Josemaría, Carol Wojtyla, don Giussani, Chiara Lubich e altri grandi contemporanei: è a loro che dobbiamo guardare. Con loro, la professionalità, la politica, l’amore, l’amicizia, l’arte, il divertimento acquistano il significato completo. La vita diventa vocazione. Il Paradiso si avvicina. La civiltà fiorisce.



Nessun commento:

Posta un commento