mercoledì 8 gennaio 2014

L'atteggiamento giusto per il nuovo anno

Un nuovo anno non è diverso dal precedente ma le festività natalizie forse hanno giovato al mio esame di coscienza. Il Dio che prende l’iniziativa mi ha colpito particolarmente quest’anno e mi sono chiesto se rispondo adeguatamente a quest’irruzione di Dio nella storia. Qual è l’atteggiamento che Gesù mi chiede? Da una parte mi dice di non preoccuparmi troppo perché Dio provvede al cibo e al vestito (vedi gli uccelli nel cielo e i gigli nel campo) d’altra parte mi chiede di far fruttare i talenti.  Mi devo abbandonare alla Sua volontà ed essere nello stesso tempo dinamico al Suo servizio. Io sono stato educato all’efficienza, ma è quella che Dio vuole? La cultura del self-made man, dell’uomo che si fa da sé, ha radici evangeliche? Non direi. Gesù loda apertamente soltanto coloro che hanno fede, fiducia in Dio. Il centurione che si affida a Lui, la donna che gli tocca il mantello… Nello stesso tempo mi chiede di essere astuto e mi fa l’esempio del mercante di perle che sa il fatto suo. E allora? La soluzione c’è ed è vedere la realtà con gli occhi di Dio. Maria si abbandona alla volontà di Dio ma non resta ferma, sa correre dalla cugina Elisabetta. Io devo credere che Dio è il Signore della Storia e della mia storia: contano i Suoi piani e non i miei. Non devo costruire me stesso ma negoziare i talenti per Lui. Per Lui che nasce senza rumore e giace in una mangiatoia, che viene a servire e non ad essere servito. Fede e servizio: questo per me è l’atteggiamento giusto nel nuovo anno.



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