Ma diciamolo una buona volta. La causa della crisi che
attanaglia il mondo occidentale, e che si riflette sulla restante parte del
globo, è l’abbandono del cristianesimo. La civiltà occidentale così umana rispetto
a quella feroce pagana è nata dalla fede. Tante deviazioni, tante brutture,
tanti peccati sì, ma c’era la fede come propulsore. La vita civile che
rinasceva attorno ai conventi, lo splendore del sapere delle università fondate
da francescani e domenicani, l’architettura della Divina Commedia e le
meraviglie del Rinascimento nascono da lì. Solo da lì. “Io sono la vite e voi i
tralci” (Gv 15,5). Se si taglia la vite i tralci appassiscono. Niente frutti.
E’ quanto sta accadendo.
Devo cominciare da me e dire
con gli Apostoli: Signore aumentami la fede! (Luca 17,5). Devo convincermi che
il vero strumento è la preghiera e la vera strategia è accettare la volontà di
Dio, allora soltanto i talenti si moltiplicano e divento operatore di pace.
In questi giorni il Papa è in
America e incontrerà i rappresentanti di tutto il mondo. Sosteniamolo con la
mia e nostra preghiera. Confortiamo i dubbiosi che pensano che il Papa non fa
ciò che loro vorrebbero. E’ lui che ha la grazia di stato. E’ il padre comune.
Cerchiamo di capirlo, vogliamogli più bene, siamo meno presuntuosi. Santa
Monica c’insegna che la preghiera ottiene ciò che sembra più difficile:
convertire i cuori induriti, come quello di Agostino. E’ ciò che sta tentando
di fare il Papa. Ci riuscirà se comincio da me a convertirmi.
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