mercoledì 24 marzo 2021

Giovedì Santo 3

 

Durante l’ultima cena del giovedì santo Gesù fa un discorso memorabile che San Giovanni trascrive dal suo cuore dove è rimasto impresso. Gesù annuncia una novità: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Giovanni 13). Già uno scriba aveva lodato Gesù che aveva affermato che il primo dei comandamenti era amare Dio e il prossimo come se stessi (Marco 12). Ma qui Gesù annuncia una novità, “la” novità: amare come lui ha amato perché “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15). L’amore più grande: dare la vita. Questa è la strada per la Risurrezione. L’amore si dimostra più forte della morte nella risurrezione di Cristo.

Nell’essere uomini è inscritto il destino della morte: siamo mortali. Ma nel cuore dell’uomo abita il desiderio di eternità. Dio si è fatto uomo e perciò muore. Nella Risurrezione l’essere uomo non viene cancellato: Gesù assume la sua umanità nella divinità. Gesù resta uomo ma l’umanità è stata trasformata dalla divinità. Così cominciamo a capire che anche noi risorgeremo. Seguendo Gesù anche la nostra umanità rivivrà. Non come Lazzaro che poi morì di nuovo. Il nostro essere uomini sarà potenziato dallo Spirito Santo. Anima e corpo saranno uniti ma con una divinizzazione dell’anima che comporta la spiritualizzazione del corpo: corpo glorioso non corpo umano e basta. Nella novità dell’amore più forte della morte c’è la Trinità che trasformerà il nostro corpo.

Capire la nostra risurrezione è al di là delle nostre capacità ma Gesù ci indica una strada che sarà confermata dalla sua Risurrezione. La Risurrezione di Gesù è il fondamento della fede cristiana e nel giovedì santo il comandamento nuovo dell’amore ne è la chiave. L’amore che dà la vita e che restituisce la vita per l’eternità.

 



 

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