martedì 7 settembre 2021

Mandulinata

 Mandulinata a Napule. Così si è chiamata la serata del 23 agosto 2021 al Meeting di Rimini che intendeva sottolineare il valore spirituale delle canzoni napoletane che don Giussani consigliava con determinazione. Intanto c’è da dire che il fenomeno delle canzoni napoletane ha qualcosa di unico. Lo stesso don Giussani rimase sorpreso quando dei bonzi giapponesi gli raccontarono che cantavano anche “musiche occidentali”, per esempio “Torna a Surriento”. Viene quasi da ridere ma don Giussani non rise e capì le motivazioni di quei monaci.

 A fine ottocento si inaugurò la funicolare sul Vesuvio, un evento da ricordare senz’altro; ma da qui a pensare che la canzone commemorativa si diffuse in tutto il mondo dove tutt’ora si canta “Jamme Jamme Jamme Jà, funiculì funiculà…” è un episodio che fa capire che in questa città c’è una vena creativa musicale unica.

Nella stessa canzone che fa da titolo ( Mandulinata a Napule ) c’è un verso che dice “stasera ammore e Dio song’una cosa”. Un’affermazione che trova totale rispondenza nella teologia. San Giovanni evangelista afferma nella sua prima lettera che Dio è amore (Deus Caritas est) e Papa Benedetto ne ha fatto il titolo di un’enciclica.

Nella storia della canzone napoletana ci sono mille episodi spassosi e tristi che la costellano e alcuni ne sono stati rievocati nella serata del 23 agosto che si può rivedere su YouTube cliccando: https://www.youtube.com/watch?v=2o-az9KB2xs. Sempre su YouTube si può sentire il grande Lucio Dalla che parla in modo entusiastico dei napoletani e cita Salvatore di Giacomo accostandolo a Petrarca.

E’ un modo per rievocare serenamente lo spirito di una città che fa del buon umore un imperativo   categorico...



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