mercoledì 22 marzo 2023

Umorismo

 Il senso dell’umorismo è un dono della natura umana. Chi ce l’ha, ce l’ha. Chi non ce l’ha, non ce l’ha: guai a sforzarsi di fare dell’umorismo se non si ha questa dote. E’ tipicamente umana ripeto: gli animali, anche i più vicini all’uomo, non ce l’hanno, il che la dice lunga sulla profondità del dono.

Sono stati scritti libri sull’umorismo e non è il caso ora di approfondire; sta di fatto che si riferisce sempre a una mancanza o un difetto. Ricordo che il Presidente Cossiga, in una delle sue visite alla tomba di Sant’Escrivà, disse fra l’altro, nella conversazione successiva, che Gesù nel Vangelo non ride mai.

La cosa non mi piacque e cominciai a cercare nel Vangelo situazioni in cui si poteva supporre una risata di Gesù. Trovai diverse scene buffe ma non riportabili a un umorismo di Gesù. Una per me è quella degli amici che sfondano il tetto per calare il paralitico. Mi è sempre venuto da ridere pensando al commento del padrone della casa nel caso che il miracolo non fosse avvenuto, o dello stesso paralitico che aveva dovuto subire mille vertigini. Mentre ho sempre ammirato gli amici che erano veri amici: un semplice conoscente avrebbe fatto gli auguri ma non si sarebbe impegnato. 

Ci sono altre scene buffe ma nessuna con umorismo da parte di Gesù e mi sono spiegato il perché. Un discorso umoristico fa sempre perno su una situazione paradossale dovuta a una deficienza. Il messaggio di Gesù era ed è assoluto, senza riserve, chiaro e perenne. C’è poco da scherzare. Siamo noi poveri esseri umani che abbiamo questa consolazione: sulle nostre insufficienze almeno possiamo ridere.



Nessun commento:

Posta un commento