martedì 4 aprile 2023

Giovedì Santo

 Noi cattolici abbiamo un dono grande. La presenza reale di Gesù. Durante la santa messa ascoltiamo quelle parole: 

“Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per voi. 

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me.”

Nel momento in cui Gesù, sotto le sembianze del sacerdote, pronuncia queste parole è come se il soffitto si sfondasse e ci fosse lo stesso Gesù che parla al di fuori del tempo e dello spazio, …

Il giovedì santo è il giorno particolare in cui contempliamo questa meraviglia.

Abbiamo questo privilegio che supera la nostra immaginazione. Nessuno ha un dono simile: essere al cospetto di Dio in un contesto di eternità, testimoni di un Dio che ci ama, si incarna, ci insegna e muore per noi. Ci identifichiamo con Lui: Lo mangiamo.

Molti di noi hanno ereditato una modesta concezione del cristianesimo propria di chi nella vita ha una serie di faccende da sbrigare. In mezzo a tutto questo c’è un intervallo, breve, in cui si pensa a Dio. Per il resto si cerca di essere “buoni”. Un inno alla mediocrità.

Se si legge il vangelo si ha tutt’altra prospettiva. Dio ci aspetta come il padre del figliol prodigo, mentre noi tiriamo avanti con la sensibilità dell’altro figlio, quello che lavora in campagna ed è “buono” ma non capisce l’essenziale. Occorre accettare l’idea che le cose stanno diversamente di come siamo abituati a pensare.

Gesù ci ama con vibrazione e noi dovremmo corrispondere, pieni di amore di Dio. Tutto il resto viene dopo e la nostra vita può diventare una vita santa. Occorre convertirsi.


 



Nessun commento:

Posta un commento