I
miei genitori erano brave persone ma non erano praticanti. Quando avevo 8 anni
trovai un vangelo in casa, lo apersi e trovai il brano di San Luca: “Amate i
vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano”… con quel che segue.
Rimasi colpito e andai a leggerlo a mia madre che non fece commenti. Ancora
oggi penso che leggere il Vangelo, e in generale il Nuovo Testamento, sia il
punto di riferimento per la mia vita. Qualcuno chi mi ha dato il consiglio di
lasciare il segno dove sono arrivato e riprendere ogni giorno, per qualche
minuto, non di più. Finita l’Apocalisse ricomincio da Matteo. Non ne so fare a
meno: se non lo faccio mi manca qualcosa. Dico ai ragazzi scherzando che, come
un medico, prescrivo la vitamina V (il Vangelo) da assumere una volta al dì,
come si scrive sulle ricette. Se faranno questo la loro anima s’irrobustirà e
saranno dei cristiani forti. Nei quattro Vangeli, negli Atti degli Apostoli,
nelle lettere di San Paolo, ecc. c’è tutto: poesia, racconti, consigli, ideali,
significati profondi, la scienza di vivere. Non c’è romanzo d’avventure che
regga il confronto. Tutta la cultura occidentale ha lì la sua radice profonda.
Ci sono perfino situazioni comiche. Come la donna malata che tocca Gesù in
mezzo alla folla che lo preme e Gesù chiede: “Chi mi ha toccato?”, lasciando
stupefatti i discepoli, o gli amici di un paralitico che lo calano davanti a
Gesù da un tetto sfondato. Un buon consiglio a chi mi chiede cosa fare per
l’anno della fede: leggere il Vangelo.
Leggere il Credo ogni giorno!
RispondiElimina...e il blog di pippo.
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