La fortunata serie dei Medici su RaiUno si è caratterizzata
per il ritmo avvincente, la qualità della recitazione, la bellezza dei costumi
e l'interesse del tema. E' stata una produzione internazionale con la direzione
italiana che ha consentito una sensibilità particolare nel trattare temi
artistici e culturali: una fiction che si pone al di sopra di realizzazioni
simili di marca straniera (che denotano quasi sempre una certa superficialità banalizzante
nel trattare periodi storici simili). Nella realizzazione dei Medici si nota l'intreccio
di una cultura cattolica con una protestante. Di marca protestante è la
riduzione del conflitto alla contrapposizione fra una classe borghese cinica emergente
contro quella dei nobili. Un conflitto senz'altro reale ma fortemente
rimarcato, mentre sembra mancare la comprensione che il capitalismo di origine
cattolica, qual'è quello della famiglia Medici e degli altri banchieri italiani
dell'epoca, non è volto al solo profitto ma tiene conto del bene comune. Nella
fiction il popolo viene rappresentato da un'insieme di ignoranti superstiziosi
mentre nella Firenze dell'epoca era ben radicata una vasta cultura di radice
cristiana che faceva sì che il ricco non puntasse alla ricchezza smisurata
propria del capitalismo di stile protestante ma investisse in opere di bellezza
fruibile da tutti. Una riflessione che, come pensava Bernabei ispiratore della
fiction, fa sperare che il contributo dell'Italia alla civiltà occidentale sia
ben lungi dall'esaurirsi.
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