Avvicinarsi alla fede porta con sé il desiderio di
diffonderla. Mi ricordo lo zelo di Leonardo Mondadori, una volta convertito.
Desiderava avvicinare a Dio tutti i suoi amici e chiedeva collaborazione per
questo. Anche per me il recupero della fede significò un impegno nel
comunicarla agli altri, ma come? Ecco il punto che valse la pena chiarire.
Quando trovo un ristorante dove si mangia bene e si paga poco, lo consiglio
agli amici, e così per uno sport o una buona cura. Ma la fede non si può trasmettere
soltanto così. Indubbiamente anche così: niente come l'esperienza
diretta è convincente. Raccontare a un amico come la mia vita è cambiata da
quando frequento Gesù è un ottimo punto d'inizio. Potrei dire che questo è
l'apostolato della confidenza, ma non basta. Occorre voler bene, l'amicizia. Da
principio non l'avevo capito a fondo. Pensavo che bastasse la cordialità.
Conoscendo meglio San Josemaría mi son man mano reso conto che era una persona
che sapeva voler bene. Era lanciato amorevolmente verso tutti e sapeva servire
le persone che stavano con lui trasmettendo un clima di allegria. Capii
chiaramente che occorreva impegnare il cuore e la testa per i miei amici, fino
a che arrivai all'idea chiara: occorre morire per loro come Gesù è morto per
me. E' un bel concetto ma praticarlo è un'avventura unica. Il marito per la
moglie ("sposala e muori per lei", direbbe Costanza Miriano), la
madre per i figli, io per i miei amici: è lo stile di Gesù. Chi porta con sé
Gesù si da da mangiare.
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