Quanto pesa la corruzione? "Pesa di più la paura
della corruzione" sono parole di Gianfelice Rocca presidente di
Assolombarda (Corriere del 3 0ttobre). Se si reagisce al pericolo "con la
burocratizzazione e il congelamento, sei morto". Parole di una verità
lampante. La stagione delle cosiddette "Mani pulite" ha segnato il
primo arresto dell'economia italiana nel '92. Dopo l'entusiasmo iniziale ci si
è accorti che che la pulizia senza criterio può portare alla sterilizzazione e
alla morte. "La ricostruzione della fiducia reciproca - ha continuato
Rocca - è fondamentale perché la fiducia reciproca non è un fattore aggiunto, è
un moltiplicatore dello sviluppo". Tutta l'economia occidentale è nata ed
è prosperata sulla fiducia. L'economia è il riflesso della cultura di un popolo
e le radici cristiane ne hanno consentito lo sviluppo. "La nostra
autorappresentazione così negativa, invece, ci danneggia molto", afferma
Rocca ben a ragione. L'abitudine dell'autodenigrazione avvelena il clima sociale. Denunciare i
privilegi della "casta" provoca un populismo deleterio. Ben venga la
libertà di stampa intesa anche come controllo del modo con cui viene esercitato
il potere; ma non si rende un servizio al Paese creando un clima di denuncia
continua e di rappresentazione di un mondo in cui la malvagità domina. La
concorrenza fra i mezzi di comunicazione accentua questo fenomeno, ostentando
crimini sempre più eclatanti. Occorre un aumento del senso di responsabilità da
parte dei comunicatori.
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