Il
Cuore di Gesù. E' una festa popolare anche se non gode di grande fama nei
media. La cultura dominante presenta il rapporto con Dio come oppressivo: un Dio
controllore, che punisce. La religione viene presentata come una morale senza
respiro. Le cose stanno diversamente. I cristiani hanno un Dio che viene
incontro, che si dà da mangiare, che perdona, che offre la sua vita. Quand'è
che Gesù diventa severo? Con i farisei, con coloro che si credono giusti,
convinti di sapere come stanno le cose: in altre parole con gli
autosufficienti. Dio vuole essere riconosciuto da noi perché "è",
come dice a Mosé davanti al roveto ardente. Pensare di fare a meno di Lui non è
una scortesia verso un dio permaloso: è uno sbaglio di cui pago le conseguenze
sia personalmente che collettivamente. La società senza Dio va verso il
disastro. Gesù conferma l'opportunità della devozione al Suo Cuore nelle
apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque dal 1673 in poi. Un atteggiamento
comune nei santi è l'assoluta fiducia in Dio e nel Suo perdono. Pensare di
essere troppo peccatori per essere perdonati è una tentazione demoniaca.
Viviamo in un'epoca che ha perduto il senso dell'amore favorendo un individualismo
che disgrega le famiglie e rende infelice la singola persona. Siamo nell'epoca
dei diritti individuali e del rifiuto dei dolci legami dell'amore. Perciò la
devozione al Sacro Cuore di Gesù e al dolce Cuore di Maria è necessaria. Non è
una devozione da bigotti. E' una devozione che affonda le sue radici nel colpo
di lancia nel costato di Gesù. Oggi non ci sono le truppe rivoluzionarie
francesi che bruciano i villaggi della Vandea fedele al Cuore di Gesù, ci sono
i mezzi di comunicazione che tentano di soffocare la riconoscenza verso quel
Cuore.
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