Fra i tanti motivi di ringraziamento al Signore per
quest'anno passato uno mi è particolarmente caro: la riscoperta dopo tanti anni
di Napoli, la mia città natale. Ora ci vado regolarmente per lavoro. Grazie a
Dio nel nostro Paese vi sono città meravigliose ma, a dispetto della
pubblicistica corrente, Napoli spicca per la sua vitalità e per le prospettive
di futuro. E' una città piena di giovani. La Campania è la regione dove si
registrano più nascite in percentuale.
A Napoli le persone hanno una simpatia tutta particolare che
conferisce alla città un'identità ben precisa. Il buon umore è la prima
caratteristica. In nessuna città d'Italia ho visto tanta gente ridere: i
bambini con i genitori, i genitori fra loro, gli amici quando s'incontrano. Il
sorriso aperto, gli occhi luccicanti, la battuta spiritosa. Sono stato con
amici ad assistere ad una commedia di De Filippo; quando siamo usciti dal
teatro la commedia continuava, anche il tassista ci ha fatto morir dal ridere.
Saper sorridere delle faccende umane è una dote signorile che comporta il
distacco giusto dalle cose e fiducia nell'esistenza.
Si dice che a Napoli la gente non lavora e invece ho visto
delle eccellenze nel campo delle imprese.
La gente cura l'eleganza e non ne parliamo del mangiare. Nel
ristorante di Fofò Mattozzi non si mangia per sopravvivere ma per gustare cibi
tradizionali preparati con la stessa perizia di Mozart quando componeva. Quasi
dappertutto è così. L'arte è viva. I musei sono frequentati, si fa musica
ovunque dal San Carlo ai melodici locali: è una tradizione che non si perde.
Con l'unità d'Italia sono state tolte a Napoli tante prerogative ma non quella
dell'arte e della cultura. La gente legge e parla benissimo con quell'accento
che ti predispone al sorriso.
La bellezza dei panorami ti lascia senza fiato. Non riesco
ad abituarmi e ho il cellulare pieno di vedute i cui colori variano col passar
del giorno dipingendo quadri dalle tonalità struggenti. La religiosità è viva e
anche la superstizione. I corni rossi che si vendono ovunque sono qualificati
come "collaudati". Non mi piace questa fissazione dei corni ma non
riesco a non divertirmi quando cercano di venderli con mille motivazioni.
L'uomo è fatto così e a Napoli non si tenta di nasconderlo. C'è una sincerità
diffusa nelle relazioni umane. A Napoli tutto è relazione, mentre prendi il
caffé il barista s'intromette con garbo nella converasazione, ogni viaggio in
taxi è un'esperienza. I tassisti, fra l'altro, ti raccontano che la gente
arriva a Napoli timorosa e se ne va con una nostalgia già in atto. Una signora,
appena salita sul taxi, ha chiesto se c'era pericolo in città, il tassista le
ha risposto che l'unico pericolo era quello d'ingrassare.
Certo le regole del traffico non vengono seguite alla
lettera ma avvengono pochi incidenti perché l'intuito è molto sveglio. Si dice
che quando il semaforo è rosso si può passare con cautela, quando è verde si deve
passare con cautela. Ma anche questa regola non è rigorosa.
La pizza è un capitolo a parte. Non interessa se altrove la
fanno bene, ciò che importa è che quella di Napoli sembra un dolce, "nu
babà". A proposito di babà le pasticcerie sono provocanti. Quelle dei
vicoli sono quasi aggressive per le luci, la disposizione e le forme dei dolci,
così come i negozi degli alimentari che ostentano in modo sovrabbondante le
loro squisitezze.
Squisito è il modo di rapportarsi con delicatezza e rispetto
per la libertà altrui. C'è un modo di vivere l'amicizia tutto particolare.
Stare insieme è un valore primario: un momento in cui la fantasia nel
raccontare, il gusto dell'aneddoto creano situazioni irripetibili. Ti dispiace
di non avere la macchina da presa. Il caffé sospeso è una tradizione ormai radicata:
si paga il caffé per un eventuale sconosciuto che ne ha bisogno. "Avete un
caffé sospeso?" Sì: ed ecco che viene praticata la solidarietà sociale
senza troppi discorsi. Tutto basato sulla fiducia.
La stessa delicatezza si trova nei poeti napoletani. I testi
delle canzoni sono poesie e le poesie sono liriche. Salvatore Di Giacomo resta il
poeta per eccellenza ma ce ne sono tanti altri. Invito a gustare su YouTube
Totò che recita La Livella: una bravura senza pari. Di Giacomo è il poeta in
cui rifugiarsi nei momenti di stanchezza o contraddizione. Sembra di respirare
l'aria profumata dell'800 napoletano. Tornando alle canzoni, quando si canta si
fa sul serio. La voce deve essere "fina e bella". La canzone è un
momento raccolto, non è buttata là come un canto d'osteria. I posteggiatori (i
cantanti e suonatori che si esibiscono nei ristoranti) sono provati
professionisti.
A proposito di '800 la grande tradizione pittorica
napoletana si è espressa anche nei paesaggisti della Scuola di Posillipo. Il
merito è anche del paesaggio che doveva esercitare un fascino irresistibile
prima della speculazione edilizia del 900. Ci sono ancora posti, come Via
Palizzi o nelle adiacenze del monastero di San Martino, in cui si respira
un'aria da incanto.
Il lido "mappetella", cioé il mare di Via
Caracciolo, una volta era frequentato solo da scugnizzi (ragazzi di strada).
Ora i depuratori consentono di fare un bagno senza pericoli. Un'associazione
ha ottenuto il permesso d'installare
quattro docce nella spiaggetta della rotonda Diaz davanti alla Villa Comunale.
Ho fatto il bagno due volte in ottobre e assicuro che guardare Napoli dal mare
mentre si nuota è un'esperienza.
Ogni napoletano vorrebbe la sua città più bella e pulita.
C'è l'orgoglio della nuova metropolitana dalle stazioni artistiche. Lentamente
si sta uscendo dal clima di abbandono. La manutenzione è roba da ricchi. Ciò
non ostante sembra che la splendida città umiliata dalla storia abbia in sè una
voglia di riscatto. Non sono tifoso di calcio, le informazioni calcistiche che
ho mi arrivano per osmosi ma a Napoli tifare per la squadra è una questione
d'identità, di cittadinanza. La devozione per Maradona non è solo tifo
calcistico, è la gratitudine per aver vissuto
una volta nella vita un momento d'orgoglio. Per giunta Maradona giocava
di fantasia, era magico, un giocoliere e non era sbruffone: vita sregolata sì
ma solidarietà con i compagni, affabilità con chiunque. A Napoli non è di buon
gusto parlare male di Maradona. Sua Eccellenza Diego Armando.
Per tutto questo ringrazio il Signore. Te Deum laudamus.
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