martedì 4 dicembre 2018

Il nuovo libro di Costanza


Chi conosce, anche sommariamente, la storia della Chiesa, sa che non esistono trionfi. Ci sono invece lunghi periodi di persecuzioni, conflitti, eresie. Dopo i primissimi tempi, magistralmente descritti negli Atti degli Apostoli, in cui si sente palpabile l’azione dello Spirito Santo, già nelle lettere di San Paolo si delineano le opposizioni, i fraintendimenti e i tradimenti. Non c’è un periodo di pace condivisa nella storia ecclesiastica, ma s’indovina sempre l’azione della grazia divina che nel silenzio forma i suoi santi che spargono il fuoco di Gesù sulla terra: non solo i grandi santi, anche i santi non famosi e riconosciuti, che tengono accesa la fiaccola della fedeltà apostolica. Ancora a memoria d’uomo oggi si possono ricordare i periodi turbolenti del dopo Concilio, quando venivano messe in discussione perfino le fondamentali verità di fede. Rispetto a quel periodo le tensioni attuali nel mondo cattolico sembrano poca cosa. Ringrazio il Signore per i santi Papi che ho conosciuto nel corso della mia vita. Tutti grandi. In particolare va reso merito a Giovanni Paolo II di aver capovolto la situazione. Quando fu eletto, la Chiesa sembrava una cittadella assediata e internamente tormentata, alla sua morte il prestigio mondiale della Chiesa aveva toccato quel vertice testimoniato dal più imponente e partecipato funerale mai avvenuto nella storia. Ma non ci sono soltanto i “giovanni paoli secondi”, ci sono persone che cercano di vivere il Vangelo senza chiose. Una di queste è Costanza Miriano che certamente a questo punto mi farebbe un elenco delle sue mancanze. Ma lei confronta i suoi difetti col modello del cristiano vero che vive di fede. La sua testimonianza condita di umorismo e autoironia è invece un alimento insostituibile. L’ultima sua prestazione è un libro dal titolo azzeccato: “Diario di un soldato semplice”, il sottotitolo è in linea: “Il Signore ama vincere con un piccolo esercito”. Anche dal titolo si riconoscere lo stile di Dio: le vittorie del cristiano sono nel silenzio delle coscienze e dell’amore vissuto in mezzo a tante contraddizioni. Gesù è morto quasi da solo sulla Croce con la Mamma e un discepolo, ma si contano gli anni dalla Sua nascita. Il mondo viene sempre salvato da un piccolo esercito, dal lievito di cui anche Costanza è portatrice.
Un elemento costante dei suoi scritti è un’allegria congenita che non è un artificio letterario. Costanza è così: un temperamento vitale reso gioioso dalla fiducia che deriva dalla fede. Non a caso i suoi libri vengono messi in libreria alle volte nel settore “umorismo”. Quando leggi i suoi libri diventi più gioioso e anche più vicino a Dio, perché sempre il testo si conclude con un pensiero degno di un manuale di mistica e ascetica. Finito un capitolo passi volentieri al prossimo perché non c’è la minima fatica nella lettura, c’è il desiderio di leggere ancora.
Costanza sguaina la spada solo quando si parla di aborto, di utero in affitto, di affidare i bambini agli omosessuali: la sua natura leale si ribella alla prevaricazione. Di colpo la simpatica indaffarata madre di famiglia diventa Giovanna d’Arco. Il vero cristiano è uno normale ma se è necessario sa, con l’aiuto di Dio, giocarsi la vita.

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