sabato 19 settembre 2020

Piena di grazia

 

Devo confessare che mi distraggo molto quando recito il Rosario. Ultimamente ho trovato una maniera di concentrarmi che dà buoni risultati. Immagino di essere un bambino piccolo, come consigliava San Josemaría, che si rifugia in braccio alla Madonna. Da lì recito le Ave Marie sussurrandoLe all’orecchio le parole e già quando dico “piena di grazia” mi incanto. Ma che bel complimento! Anche nel linguaggio comune se dico a una donna che è piena di grazia la rendo felice. E’ un complimento nobile. Nel caso di Maria la parola grazia acquista il pieno valore soprannaturale ma rimanda sempre all’incanto di una donna che agisce con grazia. In questo modo non solo non mi distraggo ma ripeto come un disco guasto di una volta:  piena di grazia! piena di grazia… Il seguito della preghiera ormai è sull’onda del complimento: il Signore è con te, tu sei la benedetta…

Quando poi arrivo al “prega per noi”, siccome sono un bambino, dico prega per me… e per noi, e ripeto tante volte “prega per me”, perché ne ho bisogno da tanti punti di vista…

E così continuando anche il Padre nostro diventa colorito. Come sarebbe bello se io e tutti facessimo la Sua volontà come in Cielo… e poi dacci il pane quotidiano che può essere sia la meraviglia della Comunione che il pane buono, quello che mi piace, perché il pane quando è buono è proprio buono… Ogni parola può essere colorita. Ho letto che le amiche di Santa Caterina da Siena sentivano che la Santa quando diceva il Gloria Patri diceva: gloria al Padre, a Te e allo Spirito Santo. Aveva così presente Gesù che non si rivolgeva a Lui in terza persona…

Sono piccole cose ma aiutano a vivere con piacere il rapporto con Dio che dovrebbe essere piacevolissimo, come lo sarà un giorno…

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