venerdì 25 giugno 2021

26 giugno

 Una caratteristica del cristianesimo è trarre origine da fatti e persone realmente vissuti. L’Antico Testamento comincia con libri storici e il Nuovo Testamento è una fedele cronaca di fatti accaduti, dall’Annunciazione alla risurrezione di Gesù fino agli avvenimenti annunciati dall’Apocalisse. La storia della Chiesa è in realtà una storia della santità marcata dall’esistenza di personaggi – i santi – che hanno ricevuto da Dio doni naturali e soprannaturali speciali. Uno di questi è San Josemaría la cui festa cade il 26 giugno. La santità di questo personaggio non è ancora conosciuta nei particolari dal grande pubblico. Una caratteristica che mi ha colpito quando l’ho conosciuto è la sorprendente apostolicità, soprattutto con i giovani. Durante gli anni giovanili arrivò a organizzare sei incontri diversi al giorno e a ogni giovane riservava una direzione spirituale personalizzata. Aveva affidato quest’attività all’arcangelo San Raffaele e all’apostolo giovane S. Giovanni chiedendoci di continuare la sua opera, tanto che ci rivolse questo accorato appello: “Molte volte vi ho fatto notare, figli miei, che non abbiamo realizzato nessuna iniziativa nostra senza che sia stata preceduta, accompagnata e seguita dall’opera di San Raffaele. E’ un fatto vitale! Non solo perché è in sé un apostolato splendido, ma perché abbiamo il desiderio di aumentare il numero di fratelli in questa gran famiglia. Per questo dobbiamo rivolgerci ai giovani per dargli i criteri per la vita spirituale e ascetica e gli sia così più facile ricevere la chiamata di Dio. Figli miei questo è così necessario come la respirazione! Se no soffochiamo, non è possibile vivere. Siamo una famiglia cristiana e quello che non possiamo fare è chiudere le fonti della vita… Questo è il nostro cammino e non ce n’è un altro. Insistete nella vostra orazione personale che il Signore vi faccia comprendere e amare questa realtà; insegnatelo ai vostri fratelli e sorelle. Dobbiamo chiedere alla Santissima Vergine e ai Patroni di questo lavoro – San Raffaele e San Giovanni Apostolo – l’aiuto del Cielo perché tutti noi comprendiamo la necessità urgentissima e assoluta, senza alcun tipo di eccezione, di cominciare e continuare – senza soluzioni di continuità, senza una pausa – questo lavoro apostolico, che è fondamentale e deve riunire tutte le condizioni di un buon fondamento…

Voi, figli miei, saprete ripetere questo e molto di più a quelli che verranno e con più obbligo quando io sarò morto”(5 marzo 1963). Un appello inequivocabile che ha valore non solo per l’Opus Dei ma per tutte le istituzioni della Chiesa. Dare la colpa ai tempi malvagi o sentirsi inidonei perché anziani o dare peso ai problemi economici e così via,   sono motivazioni che non reggono il confronto con la fede apostolica dei santi. 




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