martedì 1 novembre 2022

Capa fresca

 “tu tieni a capa fresca”, dove fresca va pronunciato come “freshka”. E’ una frase che a Napoli si rivolge a chi vive in modo spensierato.

Ho notato che persone impegnate con preoccupazioni varie, “tengono (invece) a capa fresca” nei confronti delle questioni fondamentali della vita: gli amori, i familiari, il futuro e, soprattutto, il rapporto con Dio. Parlo di cattolici perché per gli atei è un altro discorso.

Questa carenza non è venir meno a un dovere ma è un’assenza di energia vitale. Il rapporto con Dio, che per ognuno è diverso, è fondamentale per vivere bene.

La nostra anima ha bisogno di un’alimentazione di base, altrimenti scivola verso la “capa fresca”. Se ne parla poco e perciò accenno a un elenco di pratiche fondamentali per l’anima:

qualche minuto di Vangelo ogni giorno, la lettura di libri “spirituali”, tipo le Confessioni di Sant’Agostino, il tempo da dedicare all’orazione mentale, la Santa Messa… l’elenco continua e potrebbe spaventare visto nell’insieme, ma si tratta di scegliere, come in un ristorante spirituale.

Posto che il rapporto con Dio per ognuno è diverso: grazie a Dio, si potrebbe aggiungere; il mio piccolo impegno per tenere la finestra aperta all’ingresso dello Spirito Santo però ci deve essere. Ecco che alcune pratiche, come già detto, devono essere come la base nutritiva per la sussistenza spirituale. Altrimenti, benvenuta capa fresca!




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