Io
devo essere un grande erogatore d’amore. Le energie le prendo non da me, ma da
Dio Padre, da Gesù e dallo Spirito Santo. La Madonna è la trasmettitrice della
dolcezza di Dio Padre, della presenza del Figlio e del soffio dello Spirito
Santo. Ogni cristiano ha questo compito che è il più bello di qualsiasi altro.
“Marta Marta tu ti preoccupi di troppe cose” potrebbe ripetermi Gesù e avrebbe
ragione. Sono portato a dare alle faccende quotidiane un’importanza fuori posto
o, comunque, slegata dalla coscienza dell’amore come unica motivazione. “Voi
non siete fatti altro che d’amore”: questa frase rivolta da Gesù a Caterina da
Siena m’incanta perché mi fa vedere come per Dio le creature hanno un valore
ascendente. Le galassie sono sabbia per Lui, la vita è una creazione
meravigliosa, ma ancor più meraviglioso è il cuore dell’uomo, fatto a Sua
immagine. Da ragazzo mi sembrava zuccherosa la devozione al Cuore di Gesù e
invece il Papa insiste su quel Cuore misericordioso: indice un giubileo
apposta. Forse questo devo capire del Giubileo. Non il traffico, l’aeroporto
caotico, il flusso dei pellegrini. No, il Giubileo mi dice che Dio vuole da me
un cuore che sa amare, comprendere, scusare, soccorrere, nella pazienza di chi
sa di non essere Dio ed è legato ai limiti di una creatura che riesce a fare
una cosa per volta. Per me il peccato è distrarmi dal compito di portare la
luce di Dio con affetto e delicatezza. Dal pezzo di legno che sono il Signore
vuole trarre un Pinocchio buono e sensibile.
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