I giornalisti hanno sbagliato pronostico per le elezioni
presidenziali USA. Si è chiarito che il mondo dell'informazione può perdere il
contatto con la realtà: la presunta finestra sul reale può diventare un quadro
immaginario che non corrisponde al vero. Ma il distacco dalla realtà del mondo
dell'informazione (si può aggiungere anche quello del cinema e
dell'intrattenimento tv) non è dovuto a un'accidentale pigrizia: è dovuto a un
presupposto ideologico. Questi mondi sono impregnati di una visione dell'uomo rappresentato
come un essere che si autodetermina. L'uomo può stabilire cosa è bene e cosa è
male, chi è maschio e chi è femmina (o una delle catalogazioni intermedie),
quando si può nascere e quando si deve morire. Un'ideologia che ricorda la
scena dell'antico serpente: "sarete come Dio" (Gen 3,5). Il
soggettivismo iniziato con Cartesio, l'empirismo inglese (per cui è lecito fare
tutto ciò che abbiamo la possibilità di fare), il rifiuto del Discorso della Montagna di Gesù, sono
all'origine di questo pensiero che si impone come imperativo: si deve pensare
così, altrimenti sei fuori e sarai perseguitato. Si spiega così il fallimento
dei sondaggi elettorali: la gente aveva paura di dire che non votava per la candidata
sostenuta dalla dittatura ideologica. Ma niente paura. Chi ha fede in Gesù ha
sempre dovuto subire le avversità di forze contrarie. Lasciamo da parte il
"dove andremo a finire". Devo solo pregare, comprendere, perdonare e
aver fiducia che chi sa amare lascerà traccia.
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