Ultimamente sto andando frequentemente a Napoli per lavoro. E'
la mia città, lasciata tanti anni fa, che ha per me il fascino evocativo della
giovinezza. La sua bellezza è sconvolgente. In mare e in cielo si dispiega una tavolozza
celeste che fa risaltare la sagoma scura del Vesuvio, della penisola sorrentina
e del profilo di Capri. Ma c'è qualcosa in più: è lo stile di vita degli
abitanti che risulta soprendente. Le persone ti guardano negli occhi con un'espressione
cordiale e penetrante. L'attitudine al sorriso e alla comicità ti coinvolgono
in una continua commedia di De Filippo. Avverti che ciascuno è disponibile ad
entrare in risonanza con ciò che porti nel cuore. Camminare per le strette
strade del centro è una festa: dolci prorompenti e provocanti emergono dalle
vetrine delle pasticcerie. Pizze, paste cresciute e fritture varie ti tentano
ad ogni angolo. Perfino la superstizione diventa spiritosa: si vendono corni
rossi "collaudati". I pastori dei presepi ti lasciano a bocca aperta.
Ci sono anche i personaggi d'attualità, compreso "O traditore
Higuain" (il calciatore passato alla Juventus). Nei bassi si assiste a
scene di vita quotidiana esibita con naturalezza: si convive con tutti. La
musica è ovunque, ti accompagna: senti voci che cantano con un'intonazione perfetta.
Hai l'impressione che Gesù Bambino stia a suo agio fra la gente perché avverte
una religiosità che sorge spontanea dal terreno della semplicità e
dell'allegria, dal cuore disposto a capire, a condividere.
Nessun commento:
Posta un commento