Gli
effetti della crisi si vedono e si sentono ovunque. E’ una situazione in cui
molte persone vivono un’angoscia sconosciuta prima. Un mio amico cinquantenne,
un ragazzone palestrato di gran bontà, ha perso un ottimo posto di lavoro e ora
vive momenti drammatici. Ciò non ostante un aspetto positivo della crisi c’è. I
giovani, almeno quelli che conosco, hanno lasciato da parte ogni velleità
contestativa e invece sono desiderosi d’imparare, di formarsi adeguatamente al
lavoro e hanno in gran considerazione i consigli degli anziani. Una differenza
abissale rispetto agli anni ’70 quando l’adulto andava contestato a priori e il
giovane si illudeva di costruire un mondo nuovo a misura della sua fantasia.
Ora no. Conosco molti ragazzi che stanno attenti all’euro da spendere, che
alternano gli studi ad un lavoro umile e non si sognano di perdere un esame
all’università. Oggi proprio ho pranzato con un universitario della costiera
sorrentina che il sabato va ad infornare le pizze: 500 ogni volta per un pugno
di euro. E’ in ordine con gli esami d’ingegneria, suona il sassofono ed è di
una simpatia travolgente. Da quelle parti una pizza costa due euro e mezzo,
massimo tre euro, più un euro di coperto. Sono venuto via da quest’incontro non
solo con una maggiore cognizione su come si gira la pizza nel forno a legna, ma
consapevole che questo ragazzo non si farà vuote illusioni sulla vita ma che
saprà cavarsela ovunque, con la capacità di comprendere e andare incontro a chi
si trova in difficoltà.
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