"Dal fatto che tu ed io ci comportiamo come Dio vuole —non dimenticarlo— dipendono
molte cose grandi" recita il punto 755 di Cammino, il libro più noto di
San Josemaría Escrivá. Mi ha sempre toccato l'animo questa frase ma in
questi ultimi tempi ancor di più. C'è bisogno di persone che vivano in sintonia
con Dio. La Comunione dei Santi è una verità di fede che ha risvolti pratici.
Se vivo da amico di Dio la mia famiglia è serena, svolgo un ruolo affidabile
nella società, divento un punto d'appoggio per i miei amici, la mia laboriosità
porta frutti a tutti i livelli. Proprio ora che il tema di Dio pare bandito dai
mezzi di comunicazione e la società scivola verso un paganesimo sciocco c'è
bisogno di gente che si comporti "come Dio vuole". Per fare che? Non
si sa di preciso. Neppure gli apostoli immaginavano come avrebbero trasformato
il mondo. Avevano l'invito di Gesù, i profeti avevano annunziato una salvezza
universale ma la realtà quotidiana faceva prevedere tutt'altro. I cristiani
sembrano collezionare fallimenti, la cultura mondana attorno a loro canta
vittoria ma è il Signore che guida la storia e si serve dei nostri piccoli e
maldestri tentativi di far del bene per illuminare i cuori. E' una pedagogia
giusta: noi saremmo capaci di sentirci dei benefattori dell'umanità se i nostri
desideri di bene si realizzassero subito. E invece no. Crediamo di pestar
l'acqua nel mortaio e nel frattempo la comunione dei santi opera nelle anime e
prepara una nuova alba di civiltà. Riusciremo a vederla? Non si sa. Forse dovremo
passare per momenti difficili ma se "ci comportiamo come Dio vuole" avverranno
"molte cose grandi".
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