Il
cielo stellato. Per chi abita in città è uno spettacolo inusuale. Ora lo posso
contemplare nella campagna siciliana. Lo sguardo si perde seguendo la Via
Lattea e mi sembra di precipitare nello spazio mentre sorge la domanda biblica:
“Che cos’è l’uomo perché Tu ti ricordi di lui?” (Eb 2,6). So che per Dio ciò
che abita nel cuore dell’uomo è più importante dell’infinità delle galassie. Eppure
la potenza evocativa del cielo stellato incanta e fa sorgere ricordi. L’amico
che a quindici anni mi spiegò che la Stella Polare si individua moltiplicando
per cinque la distanza delle due ultime ruote del carro dell’Orsa Maggiore. I
rosari che recitavo la sera con mia zia e mia cugina in Calabria affacciati al
parapetto rivolto ad Occidente. L’Orsa Maggiore era testimone delle mie
preghiere dopo anni passati senza recitarne nemmeno una. L’ultima passeggiata
serale in Abruzzo con la ragazza che poi avrei lasciato per seguire le orme di
Gesù nel celibato. Grazie a Dio ci vogliamo sempre bene, preghiamo l’un per
l’altra e ci scriviamo ogni tanto. L’amore per il Sud sottolineato dall’odore
del gelsomino. Il gelsomino siciliano emana un odore intensissimo la sera che
mi fa sentire a casa: la casa di mio nonno dove passavo le estati da bambino.
Parafrasando Kant mi viene da dire: il cielo stellato sopra di me e i miei
amori dentro di me. Quell’Amore originario che ha trasformato la mia vita.
Nessun commento:
Posta un commento