Ridurre
il cristianesimo alla morale è un errore. Senza dubbio è in atto un processo
che tende a scardinare qualsiasi principio etico: un processo non casuale,
voluto e guidato. Ma lo spirito, il fascino, l’attrazione del cristianesimo
hanno il loro centro propulsivo in Gesù. Si parla poco di Gesù e si legge poco
il Vangelo. Da ragazzo il consiglio migliore che ho avuto è leggere ogni giorno
due minuti il Vangelo, lasciando il segno in modo da percorrere tutti i libri
del Nuovo Testamento e poi rincominciare. In questi giorni di quiete estiva il
Vangelo mi si è presentato con una dolcezza nuova, come un percorso sereno con
Gesù. Mi affascina ascoltare Gesù mentre insegna. Immagino il brivido che
scorreva nelle ossa di chi lo stava a sentire. Avranno pensato: questo è il
vero senso della storia e della vita mia; così agisce l’Onnipotente; questa è
la logica vera e non quella mondana e superficiale. Saranno rimasti incantati,
anche se c’è voluto l’intervento dello Spirito Santo perché capissero bene.
Perfino le guardie mandate ad arrestare Gesù dissero: “nessuno ha mai parlato
come quest’uomo” (Gv 7,46). Cosa sapevano le guardie di chi aveva detto cose
importanti prima di allora? Eppure intuiscono che c’è qualcosa di unico in
Gesù, qualcosa così grande come mai si era vista prima, qualcosa che svela
l’arcano che c’è nel cuore dell’uomo. Mi son reso conto ancora una volta che
non devo avere fretta con Gesù, che devo parlare di Lui e farlo scoprire. I
media che gettano spazzatura sulla Chiesa si fermano davanti alla figura di
Gesù. Il suo prestigio s’impone.
Nessun commento:
Posta un commento