Com'è
dolce riascoltare e rivedere le immagini di Giovanni Paolo II! La sua festa, il
22 ottobre, quest'anno è capitata di domenica ed è passata quasi sotto silenzio
come in preparazione alla grande festa che l'anno prossimo segnerà 40 anni
dall'inizio del suo pontificato: di quel pontificato che ha determinato una
svolta nella Chiesa e nel mondo. Forse non tutti ricordano che nel 1978 la
Chiesa sembrava assediata da media ostili mentre il papa Paolo VI implorava le
Brigate Rosse di risparmiare il suo amico Aldo Moro. I tempi successivi al Concilio
furono tempi difficili: ci fu una specie di tentativo di stravolgerne il
messaggio per ridurre la Chiesa a un'istituzione meramente mondana. L'apparizione
di papa Wojtyla fu come quella di un liberatore capace di capovolgere la
situazione. Il suo discorso del 22 ottobre 78 ebbe un respiro epocale:
"aprite i confini degli
Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà,
di sviluppo. Non abbiate paura!". Il capo degli assediati diceva agli
assedianti di non temere. Sembrava un contrattacco e lo fu veramente. Alla
morte di Giovanni Paolo II la Chiesa aveva un prestigio mondiale, testimoniato
dalla maestosità di un funerale unico nella storia. I pontificati successivi
hanno costruito su queste fondamenta. Dolce Giovanni Paolo II: quando rivedo le
sue immagini piango senza freni. Modello di papa, di vescovo, di sacerdote, di
intellettuale ma soprattutto di uomo. Un vero regalo di Maria. Da lui proveniva
un impulso positivo da tutti i punti di vista: con la sua sola presenza ti
apriva allo Spirito Santo.
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