Quando Dostoevskij scrisse la famosa frase
"la bellezza salverà il mondo", non si riferiva alla bellezza
meramente estetica come la intendiamo oggi, ma alla bellezza della bontà. Così
la frase acquista tutto il suo significato. Il mondo si salverà quando la bella
bontà tornerà ad essere una mèta.
La
bellezza si riferisce quasi sempre alla figura femminile e non è un caso. La
Madonna è la bellezza per antonomasia, Beatrice è colei che salva Dante
portandolo alla visione di Dio. La donna bella perché buona è colei che guida
l'uomo al senso vero dell'esistenza come
Monica fece con Sant'Agostino.
La
nostra epoca, ammalata di brutalità perché rifiuta l'ideale della bontà, ha
bisogno di donne belle perché sante. La donna corrotta è simbolo della
decadenza non solo di se stessa ma di un ambiente, di un'epoca intera. Perciò
oggi c'è bisogno che le donne inseguano la bellezza vera e non quella delle
icone della pubblicità. C'è qualcosa di stolto nella ricerca del seno perfetto,
delle gambe senza cellulite e così via... Si intuisce che l'umanità ha bisogno
che la donna aspiri alla bellezza vera, quella che deriva dalla bontà. Allora
saprà condurre l'uomo alla realizzazione di se stesso e l'uomo saprà
canalizzare la sua forza virile nel compimento di grandi imprese. Si dice che
dietro a un grande uomo c'è una grande donna ed è vero anche e soprattutto nei
santi. L'amore a Maria è la cifra della santità. Non solo San Bernardo ma
ciascun santo ha avuto come guida Maria. E' lei la bellezza che salverà il
mondo.
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