Sento un mio
vecchio amico di scuola dopo tanto tempo che mi dice: “l’essenziale è la
preghiera”. Ci penso e concludo che ha ragione. La chiamata dei dodici
apostoli, il cui il numero simbolico richiama il nuovo popolo di Dio, avviene
dopo che Gesù aveva passato la notte a pregare. La Chiesa nasce dalla preghiera
di Gesù.
Simone risponde alla domanda di Gesù (Voi chi
dite che io sia?) con
l’affermazione fondamentale : “Tu sei il Cristo Figlio del Dio vivente” Mt
16,16 . Gesù allora afferma che la Chiesa sarà edificata sulla pietra che è
Pietro. Ancora una volta la scena è introdotta dalla preghiera di Gesù: Pietro
parla in quel modo perché ha visto Gesù pregare e intuisce, grazie allo Spirito
Santo, la sua intima relazione col Padre.
Sul monte Tabor Gesù porta Pietro, Giacomo e
Giovanni a pregare e, mentre pregano, il volto di Gesù “cambiò d’aspetto” (Lc
9,29) . La Trasfigurazione avviene perché Gesù è in comunicazione col Padre
nella preghiera. Sempre grazie alla
preghiera si manifesta il significato del Vecchio Testamento (Mosé ed Elia che
conversano con Gesù).
Nella preghiera nel Getsemani Gesù si rivolge al Padre con l’epiteto “Abbà”,
Papà, che esprime in modo del tutto originale la figliolanza di Cristo.
Nel Padre nostro Gesù ci introduce nella
relazione col Padre che è una relazione distinta da quella per cui spesso dice
“il Padre mio” , ma ne è un’estensione. Nella preghiera dell’ultima cena Gesù
fa entrare gli apostoli nella sua intimità, che è amore bruciante per il Padre
e coscienza della sua missione, che viene trasmessa agli Apostoli.
La preghiera non
si può ridurre a chiedere qualcosa nell’ambito delle necessità personali. La
preghiera è identificazione con Dio, volere la Sua volontà, accendersi dell’amore
dello Spirito Santo per tutte le creature.
In sintesi solo
la preghiera ci fa figli di Dio, fratelli di Gesù, c’innamora e ci rende onnipotenti.
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