“Venerdì
alle 19 i bambini dell’oratorio presenteranno l’Amleto di Shakespeare nel
salone della chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia…”.
E’ uno dei comici annunci parrocchiali ormai famoso. Mi è venuto in mente
mentre, pregando, mi è risultato chiaro che è inutile e perfino ridicolo
pensare di risolvere senza l’aiuto di Dio alcune questioni. Mi sono reso conto
che qualche volta nella mia vita ho pensato inconsciamente che ero io che stavo
aiutando il Padre Eterno a diffondere il Vangelo sulla terra, mentre la verità
è esattamente il contrario. Nel mio percorso spirituale ci sono stati come dei
gradini. Prima non pregavo affatto. Poi ho cominciato a pregare perché Dio mi
aiutasse a realizzare la mia santa volontà. Poi sono passato a pregare perché
riuscissi ad aiutare Dio, come dicevo prima, a realizzare la Sua volontà.
Infine ho capito che la migliore e unica preghiera giusta è che si compia la
volontà di Dio e che il Signore mi aiuti a non essere d’ostacolo. Non a caso il
Padre Nostro che Gesù ci ha insegnato comincia con tre frasi che alludono allo
stesso concetto: sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la
tua volontà. E’ la preghiera di Gesù che si ripete fino all’Orto degli Ulivi (“Non
si faccia la mia volontà ma la tua”) ed è anche la risposta di Maria: “Fiat
mihi secundum verbum tuum”: si faccia secondo la tua parola. Mi sono reso conto
che se dico “si faccia la Tua volontà” sono più disposto ad affrontare le
vicende della vita, sono più sereno e più semplice: faccio fuori tutte le
complicazioni personali. Da un po’ di tempo è diventata la mia giaculatoria
preferita: Fiat voluntas Tua… E non mi sento più un bambino che recita
l’Amleto.
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