Napoli è una città splendida. Il suo golfo radioso e
accogliente simboleggia la capacità di accoglienza dei napoletani. Quando vai a
Napoli avverti una corrente di simpatia. In quanto a qualità delle relazioni
umane solo in Sicilia avverto qualcosa di simile, ma qui c’è in più l’allegria.
Napoli è una città generosa. Dopo 35 anni che l’ho lasciata ora vi sto tornando
sistematicamente e, fra le tante meraviglie riscoperte, c’è stata la quantità e
la qualità delle attività di volontariato e assistenza. Basti pensare che il
quartiere della Sanità è stato quasi trasformato dal volontariato. Giovani del
luogo ben preparati accompagnano i visitatori illustrando le catacombe di San
Gennaro o i palazzi signorili d’epoca. Si sono aperti nuovi negozi: c’è una
nuova vitalità. La Fondazione Grimaldi a Montesanto ha acquistato un palazzo
antico enorme e sta avviando una serie di attività formative per genitori, bambini,
ragazzi, disoccupati e assistenza ai malati. Tanti amici miei con naturalezza
dedicano tempo ad attività di questo genere. Sembra che la società civile stia
riprendendo quel senso di responsabilità proprio dei secoli passati quando
nacquero le misericordie e i monti di pietà. Poco più di un anno fa un amico,
già campione di pallanuoto e ora avvocato affermato, mi raccontò che aveva
trasformato una piscina dell’Esercito in un luogo di sport e istruzione per 500
bambini di una zona periferica. Decidemmo di dar vita a un comitato che
valorizzasse e facesse conoscere il volontariato della città e lo abbiamo
chiamato Volanapoli. Stanno aderendo all’iniziativa belle personalità della
città e presto cominceremo a organizzare convegni, giri per le scuole e contatti
con comunicatori. Vogliamo far conoscere l’oro di Napoli.
Il motto del mio amico, che i bambini ripetono in coro è:
solo cose belle!
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