Mi piace trovare nel Vangelo parole di Gesù che sono diverse da quelle che avrei detto io… Così capisco meglio dove devo correggermi e come corrispondere all’amore di Dio in modo più giusto. La prima frase che mi viene in mente è la conclusione del discorso iniziato con “La messe è molta ma gli operai sono pochi…” (Luca 10,2). Io avrei concluso: “quindi datevi da fare”. Invece Gesù dice: “Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”. Come al solito è più facile aver fiducia nelle proprie capacità che nell’intervento di Dio. Ne è una conferma la dedizione alla preghiera dei santi che hanno poi realizzato grandi cose nell’apostolato, nell’insegnamento, nella beneficenza, ecc… Una prima botta alla mia dura cervice.
Un’altra botta viene dal vangelo di Luca cap. 11. Gesù ha appena insegnato ai discepoli il Padre nostro e lo commenta dicendo: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”… Io avrei detto: “il Padre vostro vi darà ciò che chiedete”. E invece no. Alle richieste dei suoi figli il Padre che è nei cieli risponderà col dono dello Spirito Santo, che è Dio stesso. Qualsiasi richiesta che io voglia fare sarà sempre meno dello Spirito di Dio che è al di sopra di ogni dono e comprende tutte le grazie che io voglia chiedere.
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