giovedì 16 luglio 2015

Dio c'è ma non sei tu rilassati




“Dio c’è / non sei tu / rilassati”. E’ la scritta su una maglietta in vendita qualche tempo fa. Ha un messaggio valido. Alle volte siamo presi da un senso di responsabilità eccessivo, come se tutto dipendesse dal mio “fare”. Devo fare questo e quest’altro altrimenti il mondo casca. Lo stesso per quanto riguarda il rapporto con Dio. Sembra che tutto dipenda dal mio comportamento. Un po’ come quando ero bambino e tutti si aspettavano da me che, dopo la prima Comunione, mi comportassi in maniera esemplare. Invece mi ritrovavo sì un po’ migliore di prima ma restavo sempre lo stesso. Allora non capivo che Dio era disposto ad aiutarmi ma nelle misura in cui vivevo di fiducia in Lui e non di aspettativa nei miei confronti. Io, senza l’aiuto di Dio, ero e sono un animaletto più o meno intelligente che fondamentalmente pensa ai fatti suoi. Sembra quasi che viviamo ancora nel clima dell’Antico Testamento dove ciò che conta sono i Dieci Comandamenti assieme a qualche altro precetto derivante da quei comandamenti primi. Sembra che Gesù sia venuto ma che non abbia completato, reso più maturo, il rapporto con Dio. Sembra che tutto si riduca a fare e non fare.
Una prova l’ho avuta quando dovevamo fare una trasmissione sull’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto. Un collega (collaboro con RaiVaticano) subito ha detto: “facciamo un programma sui Dieci Comandamenti”. Ho osservato che era una buona idea ma che, in occasione dell’Anno della Fede, avremmo dovuto adottare come tema il Credo e non i Dieci Comandamenti. L’importante è l’incontro con Gesù, che mi porta ad una visione delle cose in cui i Dieci Comandamenti hanno un valore importante ma non sono tutto. La via è Gesù stesso. Fare come Lui. Stare in un continuo rapporto con Dio Padre e vivere come Lui ha vissuto. Rilassiamoci. Contempliamo la Sua vita e poi procediamo.

venerdì 10 luglio 2015

Anche Scalfari


Mercoledì 1 luglio Eugenio Scalfari ha scritto un articolo su Papa Francesco definendolo Profeta e Pastore, con la P maiuscola (su Repubblica hanno sempre scritto la parola Dio con la d minuscola anche quando si parlava del Dio cristiano). Alla fine  Scalfari conclude: “Ecco perché dico che Francesco è il Vicario di Dio, che lo Spirito Santo ha deciso di porre sul soglio di Pietro”. Un’affermazione che solo un mistico come Caterina da Siena potrebbe esprimere in termini così chiari e decisi. C’è da rallegrarsi che dalla penna di Scalfari escano frasi del genere che aiutano a essere più consapevoli di un dono così grande come questo Papa. I media ci possono portare fuori strada quando mettono in rilievo questo o quel problema del governo della Chiesa. Devo tornare all’atteggiamento originario del cristiano che si sente figlio del Papa (che significa appunto “padre”). Devo pregare per lui, difenderlo, farlo conoscere. Mi devo astenere da giudizi e opinioni affrettate sul suo conto, come se parlassi di un leader politico. Amore e rispetto. Tanto più in quanto Francesco li merita in pieno. La sua enciclica “Laudato si’ ” mette l’uomo davanti alla creazione che a sua volta presuppone un Creatore. Incanala così il pensiero di tanti che si ritengono lontani dalla Fede. Accanto al suo articolo Scalfari ripubblica con evidenza il cantico delle creature di San Francesco: un vertice di spiritualità. Non avrei mai creduto che un giorno avrei sentito il bisogno di dire: grazie Eugenio!

sabato 4 luglio 2015

Non siete fatti altro che d'amore


La manifestazione di sabato 20 giugno a difesa della famiglia è stata un lieto evento. Ora tocca ai cattolici mostrare che vivere d’amore è il modo più felice di vivere. L’esperienza dei mistici aiuta. Santa Caterina riferisce parole di Gesù: “Come l'amore vi trasse del seno del Padre mio, creandovi con la sapienza sua, così esso amore vi conserva: ché voi non siete fatti d'altro che d'amore.” Una frase breve ma piena di contenuti. “L’amore vi trasse dal seno del Padre mio, creandovi con la sapienza sua”: un modo mirabile di descrivere la creazione dell’uomo, realizzata con sapienza nell’amore e finalizzata all’amore, perché “voi non siete fatti altro che d’amore”. La creazione ci parla d’amore e la redenzione ancor di più: “Annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso” (Lettera di Caterina) perché “nel sangue (di Gesù) si perde l'amore della vita propria, di quello amore perverso che l'uomo ha a sé medesimo”. Lo dimostra la quotidianità della vita domestica. Non basta amare genericamente, occorre dimostrarlo continuamente: comprendere, discolpare, perdonare, essere affettuosi, delicati, amici. L’affetto genera affetto e io devo eccellere nel vivere l’affetto per gli altri, giorno per giorno. Non basta il generico “ti voglio bene”. Quest’impegno mi può costare più delle penitenze dei mistici ma è ciò che mi chiede il Signore nella vita di ogni giorno.