I giorni della Settimana Santa sono giorni di fede. Solo la
fede può portarci a credere cose incredibili. Semplificando: la prima è che Dio
ci ama, la seconda è che si è incarnato, la terza - la più incredibile di tutte
- è che è risorto al terzo giorno. Ci credo perché me lo dice Lui e perché
tanti lo hanno visto risorto, come dice San Paolo che aggiunge ben 500
testimoni. Ma, una volta superato il muro della fede, resta tentare di
comprendere cosa è successo. Il corpo di Gesù non è un semplice corpo umano
risorto, come Lazzaro, è un corpo che attraversa i muri e non è un fantasma. Mangia
come prova del pesce arrosto: "toccatemi
e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho" (Lc
24).
Un corpo che ha delle proprietà straordinarie
e che San Paolo definisce una "primizia". La primizia è il primo
frutto di stagione, dopo arrivano gli altri della stessa specie in abbondanza.
Ebbene in quella abbondanza ci sarà, si spera, anche il mio corpo. Anche noi
risorgeremo così, con un'anima che sostiene il nostro corpo di adesso ma
arricchita dalla potenza dello Spirito Santo che farà sì che quel corpo abbia
delle qualità soprannaturali.
Ciò che vale già
adesso è una nuova concezione dell'esistenza. Adamo ha scelto se stesso al
posto di Dio e ha trovato la morte, Gesù si è alimentato della volontà di Dio e
ci ha coinvolti in un flusso d'amore che è il vero senso della vita. Un amore
non solo teologico ma che dà forza a tutti gli amori della terra. I cristiani
non sono dei moralisti, sono innamorati, come Dante, come Santa Teresina e
Caterina. Gesù dolce, Gesù amore.