mercoledì 22 novembre 2023

Contento

 Ho già scritto sul buon umore del cristiano ma mi sembra utile ritornare sull’argomento perché forse è più importante di ciò che appare. Scrivo ”forse” per correttezza ma non ho dubbi.

Stare contenti è essenziale per il cristiano perché così  si dimostra consapevole del gran contenuto  della grazia di Dio: “contento” viene da contenere.

 Perciò mi sembra importante partecipare alla santa messa quotidiana, o almeno frequente, con la relativa comunione. E’ il mezzo a nostra disposizione per essere meno indegni del favore di Dio. Non siamo mai degni di ricevere il Signore. Ogni giorno mi sembra più evidente, ma Dio tutto può e così, malgrado tutto, lo riceviamo. Stare uniti a Gesù durante la giornata è il programma di vita che ci tocca. Gesù stesso ci aiuta ma la battaglia resta aperta. Ci sono alcuni appuntamenti che servono per risvegliare il mio desiderio: per esempio il mezzogiorno con l’Angelus oppure la lettura del Vangelo e di un libro “spirituale”; l’esame di coscienza la sera o un tempo di meditazione alla presenza di Dio nel pomeriggio. Ciò nonostante arrivo alla sera insoddisfatto. Naturalmente sarebbe sciocco desiderare di essere “soddisfatto”, però si può fare di più senza essere eroi, come diceva quel tale. Cospargere la giornata di altri piccoli appuntamenti: questa è la strada. Stare contenti è il sintomo che la stiamo percorrendo, o quasi…

 

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lunedì 13 novembre 2023

Mortificazione

  La parola mortificazione non mi è mai stata simpatica. Non solo perché contiene la parola morte ma anche per il significato figurato. Mortificare una persona ha un senso abominevole, mortificare se stessi ha un che di masochistico difficile da digerire. Confesso che a me piace: “fare un piacere a Gesù”. Sembra bambinesco ma pare che i bambini abbiano buona stampa in cielo; in più mi pare un’espressione incoraggiante. Ultimamente per spingermi a fare una “piccola mortificazione” mi dico: “fai un piacere a Gesù” e confesso che funziona. Ci sono tante cose che si presentano sotto forma di comodità o di “sfizio” e qualche volta conviene evitarle: mi dico quella frase e resto contento, anche se lievemente contrariato. Mi va di mangiare qualcosa fuori orario o che non conviene: facciamo un piacere a Gesù e salto l’occasione. Oppure non mi va di fare qualcosa che sarebbe utile: anche allora posso fare un piacere a Gesù e la faccio. Anche se il mio temperamento non è proprio quello di una persona mortificata, mi trovo alla fine della giornata che ho fatto diversi di questi piccoli “piaceri”.

 

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mercoledì 8 novembre 2023

Comunione

 Come molte persone vado alla santa messa ogni mattina e ho la possibilità di ricevere Gesù nella Comunione. Tutto ciò che è quotidiano non è stupefacente ma questa è un’eccezione. Ogni giorno si verifica l’enormità che Gesù in persona entri dentro di me. Più passa il tempo più faccio fatica a comprendere davvero  questo privilegio. Il mio pensiero va a chi non pratica il cristianesimo, compresi i protestanti che, pur essendo cristiani, non credono alla presenza reale di Gesù nell’eucarestia. Mi sembra un privilegio straordinario ciò che la fede cattolica mi propone: Dio entra dentro di me. Avverto una sproporzione fra la figura immensa di Gesù e me stesso: mi sento come una mollica davanti a un gigante. Intendo quelle molliche minuscole che restano sulla tavola e vengono spazzate via. Una sproporzione evidente, eppure Dio fa questo. Non mi sembra giusto smettere di ringraziare il Signore e quasi mi sento in colpa per non apprezzare sufficientemente questo dono e per le distrazioni che si presentano durante la giornata. Pur in  mezzo alle occupazioni quotidiane vorrei mantenere ferme nel fondo del mio cuore la coscienza e la gratitudine per ciò che ho ricevuto. Non sono soddisfatto di me stesso e chiedo al Signore che mi aiuti ad essere più consapevole del Suo gran regalo.