mercoledì 18 settembre 2013

Il nuovo millennio sarà costruito dagli sposi cristiani


La nuova umanità che Papa Francesco sta promuovendo, in linea con Giovanni Paolo II e Benedetto, passa attraverso il matrimonio cristiano. Non avevo mai notato che Giovanni nel suo vangelo enumera i giorni dopo il battesimo di Gesù. Nei primi due Gesù fa conoscenza con i primi apostoli, nel terzo giorno partecipa al matrimonio di Cana dove trasforma l’acqua in vino. L’acqua che diventa vino è la conseguenza dell’incontro con Gesù: l’acqua sta per la nostra umanità e il vino per la divinità, come dice il sacerdote nell’offertorio della Messa. La Provvidenza ha scelto la festa di nozze per questo “segno”. Nell’ultima cena Gesù dichiara “amici” i suoi apostoli perché  “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.” (Gv 15,12). Il comandamento dell’amicizia è il vertice della divinizzazione che Gesù opera in noi e questo vale soprattutto nel matrimonio. Gli sposi devono imparare ad essere amici. L’amico ti accetta così come sei, ti corregge ma non perde mai la stima per te. “Gareggiate nello stimarvi” esorta San Paolo (Rm 12,10). Che tesoro sono gli sposi che si stimano fra loro, accettano i reciproci difetti e sono amici! L’educazione dei figli è assicurata. Gli sposi cristiani devono avere il carattere forte per contrastare la cultura dominante e solo Gesù può dar loro la forza di amarsi fino in fondo. Il nuovo millennio sarà costruito dagli sposi cristiani.



mercoledì 11 settembre 2013

La lobby finanziaria che regge il mondo non ha simpatia per la Chiesa Cattolica


La lobby finanziaria che regge il mondo non ha simpatia per la Chiesa Cattolica e usa lo strumento della comunicazione per una continua opera di denigrazione. Basti pensare all’opposizione alla guerra in Iraq di Giovanni Paolo II (YouTube: mai più la guerra!) e all’attuale presa di posizione di Papa Francesco sull’attacco alla Siria per rendersi conto che i cattolici sono dei rompiscatole per i guerrafondai e per chi regge l’economia mondiale. La comunicazione oggi è come gli eserciti dell’800: con lo strumento della diffamazione può conquistare territori, arrestare (isolare) le persone e anche moralmente ucciderle. Per ora Papa Francesco con la creatività propria degli uomini di preghiera si è reso inattaccabile e vedremo quanto durerà questa apparente quiete, ma continua l’azione di chi usa il pretesto dei preti pedofili, dello Ior e del Vatileaks per presentare al mondo la curia romana come un covo di malfattori. I cattolici devono essere diffidenti rispetto ai grandi mezzi di comunicazione pilotati dalla lobby. Occorre dare ad ogni cosa il suo peso e non farsi sedurre dalla manipolazione mediatica. Ad esempio non è giusto che il Cardinal Bertone esca di scena salutato da una salve d’improperi. Chi lo conosce sa che ha servito fedelmente il Papa e che, grazie a lui, Benedetto ha potuto trovare le energie per confermare la fede dei cattolici: cosa più importante delle beghe curiali. In questi anni si è fatto un buon lavoro. Perciò prego per il Cardinal Bertone e lo ringrazio.


domenica 1 settembre 2013

Giovanni Paolo II e il Tabernacolo

 Sono in Sicilia ed è con me un sorridente signore che ha avuto la fortuna di accompagnare spesso Giovanni Paolo II nelle sue sortite in Abruzzo, assieme agli uomini della sicurezza. Ha episodi da raccontare. Una volta, in piena notte, il mio amico si accorge che è mancata la corrente elettrica e va a smanettare sul quadro di controllo. Avverte dietro di sé un’ombra che passa e una voce inconfondibile: “non sono un fantasma, sono il Papa”. Erano le quattro del mattino. Dopo, la spiegazione: “Vado da Lui. Io non chiedo di essere aiutato a fare quello che decido io, vado a chiederGli cosa devo fare, perché è Lui che mi ha messo qui”. Un episodio che fa riflettere. Il Papa si rendeva conto di cosa pensassero gli altri e li preveniva con buon umore: non sono un fantasma… E poi subito la confidenza che fa bene, il racconto su come pregava. Interessante questo modo di vivere la cosiddetta grazia di stato: se mi hai messo qui, dimmi tu cosa devo fare. Nessuno di noi è il papa e non abbiamo il diritto di pretendere istruzioni, come fa il vicario di Cristo. Ma ognuno di noi ha delle responsabilità e non sa come farvi fronte in modo completo. Ecco il consiglio del Papa: non devo chiedere aiuto per realizzare ciò che desidero, devo chiedere cosa vuole Lui che io faccia. Questo piccolo episodio mi aiuta tanto. Non posso essere un vero cristiano se non sosto davanti al Tabernacolo ad ascoltare. Che fretta sciocca quella che m’impedisce d’investire il mio tempo migliore davanti a Lui!