La
nuova umanità che Papa Francesco sta promuovendo, in linea con Giovanni Paolo
II e Benedetto, passa attraverso il matrimonio cristiano. Non avevo mai notato
che Giovanni nel suo vangelo enumera i giorni dopo il battesimo di Gesù. Nei
primi due Gesù fa conoscenza con i primi apostoli, nel terzo giorno partecipa
al matrimonio di Cana dove trasforma l’acqua in vino. L’acqua che diventa vino
è la conseguenza dell’incontro con Gesù: l’acqua sta per la nostra umanità e il
vino per la divinità, come dice il sacerdote nell’offertorio della Messa. La
Provvidenza ha scelto la festa di nozze per questo “segno”. Nell’ultima cena
Gesù dichiara “amici” i suoi apostoli perché “Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.” (Gv
15,12). Il comandamento dell’amicizia è il vertice della divinizzazione che
Gesù opera in noi e questo vale soprattutto nel matrimonio. Gli sposi devono
imparare ad essere amici. L’amico ti accetta così come sei, ti corregge ma non
perde mai la stima per te. “Gareggiate nello stimarvi” esorta San Paolo (Rm
12,10). Che tesoro sono gli sposi che si stimano fra loro, accettano i reciproci
difetti e sono amici! L’educazione dei figli è assicurata. Gli sposi cristiani
devono avere il carattere forte per contrastare la cultura dominante e solo
Gesù può dar loro la forza di amarsi fino in fondo. Il nuovo millennio sarà
costruito dagli sposi cristiani.
Nessun commento:
Posta un commento