Non
è giusta la litigiosità all’interno dell’ambiente cattolico perché è in
contraddizione con il messaggio di Gesù che ha pregato perché tutti siano uno
come Egli nel Padre e il Padre in Lui, e ha indicato nella misericordia ciò che
ci fa simili al Padre, addirittura “perfetti” (Mt,5). Queste motivazioni non
sono applicabili all’aperta critica che i cristiani hanno il dovere di
esercitare verso la cultura dominante sentimental-pagana. Si dice giustamente
che non bisogna “alzare la voce”, che bisogna essere convincenti verso chi non
crede, e non solo per chi già crede: il che è vero quando si discorre sul piano
culturale. Ma quando si è sul piano politico, di formulazioni di leggi che
hanno incidenza sui costumi di vita, il discorso cambia. Se i cattolici restano
zitti e cortesi la società diventerà selvaggia più della giungla più nera.
Quanti cattolici hanno votato a favore del divorzio perché non si può imporre
l’indissolubilità a tutti? Una delicatezza fuori luogo che ha portato ad una
svalutazione del matrimonio e ha aperto la strada all’aborto e al resto. Ora
c’è chi vuole imporre ai minori teorie “gender” fin dalle scuole primarie. I
genitori, cristiani o no, devono protestare perché a loro compete questo
aspetto formativo. In materia di educazione, di vita, di famiglia, di libertà
di religione occorre reagire politicamente perché non siamo in un salotto ma
stiamo determinando le condizioni di vita dei nostri figli. Occorre pregare,
parlar chiaro e agire con efficacia.
venerdì 27 marzo 2015
venerdì 20 marzo 2015
La misericordia è la perfezione
La misericordia è la perfezione. “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste… Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt,5). Si è perfetti quando siamo misericordiosi, come Dio nostro padre. La caratteristica dei figli di Dio è il perdono. Troppo spesso si è separato il concetto di perfezione da quello dell’amore. Il Papa ci spinge a unirli: il giubileo ci sarà per ottenere misericordia da Dio e perché impariamo ad essere misericordiosi, cioè perfetti, veri figli.
Ringrazio
Dio che ci ha dato questo Papa, dolce come un latino americano e solido come un
piemontese, severo come un vero padre e tenero come Gesù, radicale nel seguire
il Vangelo e comprensivo con chi sbaglia.
La
cultura dominante finge di disprezzare la Chiesa perché ne ha paura, come il
Demonio ha paura di Dio. Nello Spirito di Dio c’è la vera felicità. Il volto
amaro dell’egoismo non regge davanti alla luce del dono di sé. Dobbiamo avere
carità con chi sbaglia ma non complesso d’inferiorità rispetto all’errore. Il
primo errore è quello di Adamo: voler stabilire ciò che è bene e ciò che è male
prescindendo da Dio. Ma Dio non precipita Adamo nell’inferno, va da lui, si
china a raccoglierlo fino a portarlo a ravvedimento versando il sangue del
Figlio. Essere come Dio non è fare da sé ma essere misericordiosi come Lui lo
è. Il Papa ci conduce alla felicità attraverso le difficoltà del nostro tempo.
Si prodiga e non si risparmia. Grazie.
giovedì 12 marzo 2015
"VIAGGIO NELLA CHIESA DI FRANCESCO" SPECIALE RAIUNO-RAIVATICANO SABATO 14 MARZO, ORE 16.25 - RAIUNO
E’ la preghiera, con la povertà, la
parola chiave del Pontificato di Papa Francesco.
A due anni dall’elezione di
Bergoglio, Raiuno e Rai Vaticano, sabato 14 marzo alle 16,25, propongono la
seconda puntata di “Un viaggio nella Chiesa di Francesco”, a cura di Massimo
Milone, firmata da Costanza Miriano, con la consulenza di Giuseppe Corigliano e
il montaggio di Pierluigi Lodi.
Parlano tra gli altri,Mons. Nunzio
Galantino, Segretario Generale CEI, Mons. Javier Echevarria, Prelato Opus Dei,
la scrittrice Susanna Tamaro e suor Cristina Scuccia, che, con la musica,
propone l’attualità del messaggio evangelico.
Dice Mons. Galantino:
“I gesti del Papa sono solo la parte
visibile, ma Lui, come emerge dall’“Evangelii Gaudium”, fa dipendere tutto
dalla preghiera. E anche i difetti della Chiesa, che poi sono i difetti di
tutti, a ben vedere, derivano sempre da una mancanza di preghiera. Perché, se
non incontri Cristo, in qualche modo, la tua vita la devi comunque spendere, da
un’altra parte”.
Nello speciale di Rai Vaticano Mons.
Echevarria racconta:
“La gente non so se se ne rende
conto, ma lo sguardo del Papa quando alza il Corpo e il Sangue di Cristo, è
intensissimo… Pregare è anche tornare a casa e salutare, con un sorriso, anche
se si è stanchi. Anche questo è preghiera”.
E conclude Suor Cristina:
“Il Papa, a cui ho avuto la gioia
di stringere la mano, - dice- ci invita ad andare fuori. A non avere
paura di essere Chiesa in uscita. Ad arrivare nelle periferie, dove prima
Cristo non arrivava. Ed è esattamente quello che cerco di fare io, cantando”.
Una quaresima forte
Conviene
prestare attenzione a ciò che dicono i mistici perché aiutano a vedere le cose
di Dio nella giusta prospettiva. Santa Caterina da Siena concludeva le sue
lettere con le parole: “Gesù dolce, Gesù amore”. Parole dolcissime di un cuore
innamorato. Nello stesso tempo cominciava le lettere con “scrivo nel prezioso
sangue di Cristo” quasi che l’inchiostro fosse il sangue di Gesù. Scrive ad un
alto prelato: “Annegatevi
nel sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso,
nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di
Cristo crocifisso”. La via dolorosa di
Gesù rendeva evidente a lei il fuoco d’amore di Dio per gli uomini: era un
evento gioioso, anche se lei stessa portava stimmate dolorose. Questa è luce
per vivere la Quaresima. Non c’è niente di triste, c’è l’esempio di Gesù che
percorre il suo cammino verso il Calvario con coraggio e amore: dà la vita per
noi. “Il massimo della virilità è Gesù”, osserva giustamente Costanza Miriano.
La
Quaresima non deve essere per me un momento di afflizione ma un momento forte
di dono di me stesso agli altri. La sobrietà mi aiuterà ad essere più
disponibile. Con l’aiuto di Gesù (altrimenti sarei un egoista triste) vorrei
essere sereno. Com’è confortante avere attorno persone generose e serene. Con
Dio vorrei essere buono e fedele (Mt 25,21), con gli altri generoso e sereno.
Se ci riuscirò avrò vissuto una buona Quaresima, seguendo le orme di Gesù in compagnia di Maria, forte davanti
alla croce.
giovedì 5 marzo 2015
Il tesoro nascosto del nostro Paese: la famiglia
Il
nostro Paese ha un tesoro nascosto che è la famiglia. E’ la famiglia che forma
persone oneste, stabili affettivamente, capaci d’intraprendere. E’ la famiglia
che insegna a risparmiare, a non sprecare, a prendersi delle responsabilità.
Solo i figli porteranno avanti il Paese, come affermano gli economisti. Si obietterà
che la famiglia è in crisi e che i matrimoni non reggono, ma il bicchiere è
mezzo pieno: ci sono famiglie solide che non sono in crisi.
Restano
due pregiudizi che pesano sui nostri governanti. Uno è che la famiglia è un
valore “cattolico” e, siccome le lobby dominanti sono contrarie alla Chiesa
Cattolica, la famiglia va trascurata se non disprezzata. L’altro pregiudizio è
che Mussolini voleva famiglie numerose per disporre di otto milioni di
baionette: sostenere la famiglia sarebbe quindi un atteggiamento
clerico-fascista, quanto di peggio si possa immaginare. Se vogliamo rifarci
alla storia è bene ricordare che l’imperatore Augusto promulgò leggi a favore
del matrimonio e della nascita di figli perché si era reso conto che la
denatalità avrebbe portato Roma alla rovina. Cosa aspettano cattolici e non
cattolici a premere sui governanti perché si prendano provvedimenti a favore
del matrimonio e delle nascite? Oggi possono permettersi figli solo donne
quarantenni che più o meno hanno risolto i problemi economici. I giovani sposi che fanno figli sono
degli eroi, considerati incoscienti dall’opinione pubblica. Occorre energia per
affermare queste verità evidenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)