Conviene
prestare attenzione a ciò che dicono i mistici perché aiutano a vedere le cose
di Dio nella giusta prospettiva. Santa Caterina da Siena concludeva le sue
lettere con le parole: “Gesù dolce, Gesù amore”. Parole dolcissime di un cuore
innamorato. Nello stesso tempo cominciava le lettere con “scrivo nel prezioso
sangue di Cristo” quasi che l’inchiostro fosse il sangue di Gesù. Scrive ad un
alto prelato: “Annegatevi
nel sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso,
nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di
Cristo crocifisso”. La via dolorosa di
Gesù rendeva evidente a lei il fuoco d’amore di Dio per gli uomini: era un
evento gioioso, anche se lei stessa portava stimmate dolorose. Questa è luce
per vivere la Quaresima. Non c’è niente di triste, c’è l’esempio di Gesù che
percorre il suo cammino verso il Calvario con coraggio e amore: dà la vita per
noi. “Il massimo della virilità è Gesù”, osserva giustamente Costanza Miriano.
La
Quaresima non deve essere per me un momento di afflizione ma un momento forte
di dono di me stesso agli altri. La sobrietà mi aiuterà ad essere più
disponibile. Con l’aiuto di Gesù (altrimenti sarei un egoista triste) vorrei
essere sereno. Com’è confortante avere attorno persone generose e serene. Con
Dio vorrei essere buono e fedele (Mt 25,21), con gli altri generoso e sereno.
Se ci riuscirò avrò vissuto una buona Quaresima, seguendo le orme di Gesù in compagnia di Maria, forte davanti
alla croce.
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