Il
nostro Paese ha un tesoro nascosto che è la famiglia. E’ la famiglia che forma
persone oneste, stabili affettivamente, capaci d’intraprendere. E’ la famiglia
che insegna a risparmiare, a non sprecare, a prendersi delle responsabilità.
Solo i figli porteranno avanti il Paese, come affermano gli economisti. Si obietterà
che la famiglia è in crisi e che i matrimoni non reggono, ma il bicchiere è
mezzo pieno: ci sono famiglie solide che non sono in crisi.
Restano
due pregiudizi che pesano sui nostri governanti. Uno è che la famiglia è un
valore “cattolico” e, siccome le lobby dominanti sono contrarie alla Chiesa
Cattolica, la famiglia va trascurata se non disprezzata. L’altro pregiudizio è
che Mussolini voleva famiglie numerose per disporre di otto milioni di
baionette: sostenere la famiglia sarebbe quindi un atteggiamento
clerico-fascista, quanto di peggio si possa immaginare. Se vogliamo rifarci
alla storia è bene ricordare che l’imperatore Augusto promulgò leggi a favore
del matrimonio e della nascita di figli perché si era reso conto che la
denatalità avrebbe portato Roma alla rovina. Cosa aspettano cattolici e non
cattolici a premere sui governanti perché si prendano provvedimenti a favore
del matrimonio e delle nascite? Oggi possono permettersi figli solo donne
quarantenni che più o meno hanno risolto i problemi economici. I giovani sposi che fanno figli sono
degli eroi, considerati incoscienti dall’opinione pubblica. Occorre energia per
affermare queste verità evidenti.
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