L’ondata
di opinione pubblica, provocata da lobby internazionali, che ha portato alla
legittimazione del divorzio, dell’aborto e, in prospettiva, dell’eutanasia e
del matrimonio gay, sembra inarrestabile anche se traspare sempre di più il
volto demoniaco sottostante a queste operazioni, assieme ad aspetti ridicoli.
In Francia l’immagine del neonato che dice “mia madre si chiama Roberto” è
eloquente. La pretesa di chiamare matrimonio l’unione civile fra persone dello stesso sesso porta
con sé la contraddizione della parola stessa, che contiene il concetto di
maternità. La lunga battaglia per rendere dissolubile il matrimonio adesso è
orientata a rendere indissolubile l’unione fra due gay. Ma c’è un risvolto
positivo: siamo indotti a riflettere sul senso ultimo della vita e delle cose.
La vita nostra è un dono, le cure dei genitori nell’allevarci è stato un dono,
l’innamoramento è un dono e così è l’amicizia sincera. Il volontariato è un
dono. La natura è un dono e così l’arte… Qui, invece, traspare il volto di Dio
e, in particolare, il volto di Gesù. Quando Papa Francesco invita i sacerdoti a
sostare a lungo davanti al tabernacolo, anche a costo di addormentarsi
talvolta, invita in realtà a farsi irradiare dalla luce dell’amore. Il
tabernacolo non è un piccolo mausoleo, è uno scrigno che contiene un dono
d’amore, l’autore dell’amore. Un suggerimento ai pastori per contrastare l’onda
di morte: chiedere a laici, religiosi e sacerdoti una lunga preghiera davanti
all’Ostia consacrata.
grazie Pippo, il consiglio è semplice e bisogna solo applicarlo... e va bene per tutti! Ma fa davvero piacere vedere un uomo di Dio che prega davanti all'Ostia consacrata. A Milano, nella chiesa di San Raffaele, c'è sempre il santissimo esposto. Un salutone.
RispondiEliminaPaolo