“Come
l'amore vi trasse dal seno del Padre mio, creandovi con la sapienza sua, così
esso amore vi conserva: ché voi non siete fatti d'altro che d'amore.” Sono
parole di Gesù a Santa Caterina come riferisce lei in una lettera. Parole su
cui meditare. L’ultima frase è di una sorprendente novità in quanto a modo di
esprimersi: voi non siete fatti che d’amore. Il cristianesimo deve trasmettersi
col fascino dell’amore. Immagino come i primi cristiani parlavano agli amici
loro: con gli occhi accesi, con una voce che sussurrava la grande novità. Era
un fuoco che si trasmetteva di casa in casa, di regione in regione. E oggi?
Oggi la nostra civiltà non è più contadina. Non vive più la poesia della natura
che, sia pure in mezzo a tante durezze, parlava del Creatore. Siamo in una
società urbanizzata, acculturata e male acculturata. Dobbiamo parlare di Dio
con la passione dell’innamorato, che vale sempre. Dobbiamo essere innamorati
noi, come Caterina che concludeva sempre: “Gesù dolce, Gesù amore”. Solo
l’innamorato sa parlar d’amore in modo convincente. Per innamorarsi Caterina
dava un consiglio tremendo: “Annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo
crocifisso”. E’ il sangue di Cristo sulla croce che ci rende forti, allegri e
innamorati: l’amore di Dio fatto carne che cancella le nostre infamità e ci dà
le ali per volare. L’amore fa volare. I santi, conosciuti da vicino, sono
persone meravigliose da cui non vorresti staccarti mai. Siamo fatti d’amore.
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