giovedì 28 gennaio 2016

L'ondata disgregatrice ha finalmente trovato una barriera

 
La manifestazione del 30 gennaio ha già ottenuto un grande risultato. La mobilitazione delle famiglie da tutte le parti d’Italia non è più un episodio isolato ma una consuetudine che, dopo il primo Family Day e la manifestazione del 20 giugno, si può considerare radicata. E’ un fenomeno di cittadinanza perché riguarda non solo i cattolici ma le famiglie in quanto cellule vive della società italiana, di qualsiasi credo religioso. Non è una manifestazione della Chiesa Italiana. E’ bello che i vescovi diano il loro incoraggiamento e che il Papa ribadisca il valore del matrimonio, ma chi scende in piazza sono i cittadini italiani che non vogliono una legge dello Stato che nega ai bambini il diritto a un padre e una madre. Il vero successo è che ora le famiglie hanno una voce che si sente e che si vede pure. Sbaglia chi dice che le precedenti manifestazioni siano state un fallimento perché i politici non hanno ascoltato le loro richieste. La novità è che si sta creando un movimento d’opinione che va in direzione opposta alle forze disgregatrici della società. Un movimento laico che non agisce per mandato della gerarchia cattolica ma per conto proprio com’è giusto che sia. Non è un confronto fra Stato e Chiesa. E’ la rivendicazione di un popolo che ha sempre trovato nella famiglia il suo centro e la sua forza. Giù le mani dalla famiglia e soprattutto giù le mani dai nostri figli che non sono oggetto di sperimentazioni sessuali! L’ondata disgregatrice ha finalmente trovato una barriera.

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